
A Melendugno il dato è tratto. Rispettati i sentimenti popolari preelettorali che vedevano favorite le liste guidate da Potì e Giausa. Una campagna elettorale che si è contraddistinta anche per la partecipazione e il forte scambio d’accuse tra avversari. A seggi chiusi e schede scrutinate il vincitore è Marco Marcello Niceta Potì, il 7 maggio Melendugno e Borgagne hanno scelto la propria giunta. Il dato dell’affluenza totale è stata del 79,22%, gli abitanti/elettori risultano essere 9.838/8.726 e il calo da disaffezione politica è stato basso, solo 1 punto percentuale, infatti nelle precedenti elezioni l’affluenza fu dell’80,89%.
Vittorio Potì fu eletto al primo turno il 7 giugno 2009 con il 52,6%, imponendosi sullo sfidante Luigi Roberto Felline, fermatosi 47,38% con la lista civica Uniti per Melendugno e Borgagne. Il dopo Potì ha visto dividersi i gruppi politici precedentemente uniti sotto le sue insegne. 4 le liste in competizione e la scelta del locale Partito Socialista Italiano, per mantenere nelle proprie cerchia la frazione roccaforte di Potì, è caduta su Marco Potì, segretario del partito di Melendugno e nipote di Vittorio. Per i voti per lista e candidati sindaco e consiglieri (http://www.internationalcrossroads.
I numeri hanno dato ragione a Marco Marcello Niceta Potì, eletto per i contenuti della sua campagna elettorale e certamente ha influito anche il ricordo dello zio. Con 2363 voti Marco è stato accolto come nuovo sindaco tra abbracci e fuochi d’artificio. La maggioranza consiliare sarà composta da Bufano eletto con 582 preferenze, Prete 262, Cisternino 233, Petrachi 227, Dima 201, Potenza 195, Doria 180. I consiglieri d’opposizione eletti sono Marino Giausa 2148 voti, Mauro Russo 582 entrambi lista 1 e Luigi Roberto Felline della lista 3. Rimangono fuori dall’assegnazione dei seggi la lista numero 2, guidata da Genis Luca Camassa, Uniti per crescere.
Jenny De Cicco