Da questa sera e fino a domenica ritorna l’atteso appuntamento d’autunno con la plurisecolare Fiera Regionale di San Vito: tantissimi visitatori gusteranno la carne di maiale, cotta in tanti diversi modi, le castagne ed il vino, oltre a visitare gli stand della mostra mercato, di Agroart e la fiera mercato con i suoi circa 4cento commercianti di domenica mattina, nel segno di un’antica tradizione. Negli Inventari della Contea di Castro, infatti, di cui Ortelle faceva parte fino alle ottocentesche leggi eversive della feudalità, si trovano tracce di questo evento già a partire dal XVI secolo: “Colà faceasi in quel dì una solenne mostra d’homini armati ed il Barone v’interveniva in pompa magna col codazzo dei vassalli”. E ne aveva ben d’onde, il Barone della Contea di Castro, a recare la sua visita ufficiale a quell’evento che già in quei secoli attirava ogni quarta domenica d’ottobre “un gran concorso di genti” a mercanteggiare bestiame e derrate alimentari di ogni genere.
Negli ultimi decenni la fiera di Ortelle ha avuto un sempre crescente interesse, anche in virtù della qualifica di Fiera Regionale, ottenuta qualche anno fa, e dell’interessante Progetto Orvi, dall’acronimo di Ortelle e Vignacastrisi, i due paesi che compongono il piccolo comune salentino. Si tratta di un disciplinare di produzione, messo a punto dal comune e dall’Università di Teramo e condiviso dalla Asl e, naturalmente, dagli allevatori, con il quale si garantisce la “tracciabilità” del prodotto. In altre parole, i consumatori hanno la garanzia di mangiare carni di maiali locali cresciuti secondo un preciso modello alimentare, che ne garantisce la genuinità. Verranno macellati oltre 150 capi per circa 2cento quintali di carne, la quale verrà distribuita nelle tipiche casette situate nel parco San Vito.
Ma, naturalmente, la fiera è anche occasione di eventi culturali e di spettacoli. Tra i primi segnaliamo l’interessante mostra fotografica “Luci a san Vito” del pittore Antonio Chiarello, una rassegna etnografica sulle pratiche dell’alimentazione a cura di Eugenio Imbriani dell’Università di Lecce, il convegno di studi sulla cappella di San Vito a cura di Filippo Cerfeda, responsabile dell’archivio diocesano di Otranto. Per quanto riguarda gli spettacoli saranno presenti in fiera artisti di strada, il cantattore menestrello salentino Pasquale P40 venerdì 21 e lo Sguario folk trio – dalla Sicilia al Salento domenica 23, come evento finale della manifestazione.Mostra fotografica “Luci su S.Vito” di Antonio Chiarello Naturalmente, non mancheranno le celebrazioni religiose in onore di san Vito vergine e martire con messe celebrate nella omonima cappella e la processione del pomeriggio di sabato 22. Giova ricordare che il culto per questo santo, giovane fanciullo siciliano fatto martirizzare dall’imperatore Diocleziano ne terzo secolo dopo Cristo, è molto diffuso sia in Italia, che in tutta Europa.
Deodato Giovanni Guida