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Alternativa Comunista si presenta alle elezioni politiche

È ufficiale: Alternativa Comunista si presenta alle elezioni politiche in nome degli interessi dei lavoratori, delle centinaia di migliaia di precari, cassintegrati e studenti.

Alla Camera e al Senato per la Circoscrizione Puglia, il giovane partito darà il suo supporto alla candidatura dell’altrettanto giovane Adriano Lotito, ventenne andriese, studente universitario a Bologna e da anni impegnato nelle lotte studentesche.

Capolista alla Camera sarà Michele Rizzi, lavoratore precario e già candidato presidente della Regione alle ultime elezioni, a seguire Francesco Carbonara, Rsu dell’Om Carrelli di Bari, Pasquale Gorgoglione, studente universitario della facoltà di Architettura di Bari, Nicola Armenise, filmaker, Valeria Bianchino, insegnante precaria.

Al Senato sarà capolista il salentino Salvatore Cossa, operaio cassintengrato, poi Mauro Mongelli, Rsu Telecom Puglia, Luigi Lionetti, coordinamento lavoratori Bar.sa di Barletta, Giuseppe Spadaro, lavoratore precario della sanità.

Da Alternativa Comunista fanno sapere di avere un unico obiettivo:

Dare visibilità a quelle lotte di lavoratori, cassintegrati, studenti che abbiamo sostenuto in questi anni, candidando anche molte espressioni di queste lotte in Puglia. Tra i punti principali del nostro programma per la Puglia ci sono: la nazionalizzazione dell’Ilva, con la gestione operaia e l’esproprio di tutti i beni di Riva per destinarli alla bonifica dell’ambiente tarantino. La cancellazione del piano sanitario che chiude interi ospedali e posti letto e rilancio della sanità pubblica a scapito di quella privata per i ricchi. Reddito sociale per disoccupati e precari finanziato dal taglio di tutti i finanziamenti pubblici dati al padronato. Cancellazione di tutte le controriforme sulla scuola e rilancio della scuola pubblica.

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Stefano, soddisfazione per il ritiro della circolare INPS sull’invalidità

Dario Stefano torna sulla questione della circolare INPS sulla rivalutazione delle pensioni d’invalidità. Stefano, consigliere regionale de La Puglia Per Vendola e candidato di Sel al Senato per le politiche di 23 e 24 febbraio, ha rilasciato una dichiarazione sulla questione dell’ invalidità totale e del criterio di valutazione economica, dichiarando la sua soddisfazione per la scelta dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale di ritirare la nota.

Stefano dice:

Apprendo con gioia la notizia del ripensamento di Inps che ha ritirato la circolare sugli invalidi civili: pertanto rimarrà in vigore il criterio del reddito personale per il riconoscimento del diritto alla pensione di invalidità. Siamo felici quando le nostre battaglie politiche ottengono risultati concreti: abbiamo arginato quella che rischiava di essere una enorme ingiustizia sociale.

Se la decisione non fosse stata revocata, gli invalidi al 100% titolari, assieme al coniuge, di un reddito lordo annuo superiore a 16.127 euro, avrebbero potuto perdere il diritto alla pensione di 275,87 euro al mese. Al contrario per gli invalidi parziali il limite reddituale considerato sarebbe continuato a essere quello personale.

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Dall’Udc il programma per la sanità e la valorizzazione delle farmacie

Il confronto elettorale si avvicina e si strutturano da più parti programmi e proposte. Degna di nota quella avanzata dall’Udc: con il Programma nazionale per la sanità del futuro, delinea un progetto di riforma del SSN, che, per Claudio Gustavino, responsabile nazionale sanità dell’Udc,

“ha bisogno di riforme decise, non di una timida manutenzione”.

Il programma del partito di Casini, all’interno delle 19 proposte strutturate sul rispetto delle 5 “e” (equità, efficacia, efficienza, espansione industriale ed etica), propone la valorizzazione delle farmacie, in un progetto in cui moderazione e riforme possano coesistere nel tentativo di migliorare il sistema senza sconvolgerlo.

L’intento è quello di ridefinire il ruolo della farmacia, destrutturando la parte meramente commerciale e poco attinente alla salute pubblica e rivalutandone la funzione di presidio di prossimità presente capillarmente sul territorio. Il tutto attraverso l’implementazione dei nuovi servizi e una maggiore integrazione nel Ssn, riconoscendo l’impegno professionale della farmacia nell’erogazione dei farmaci e di altre prestazioni socio-sanitarie. Così facendo si potrebbe rivalutare al tempo stesso la figura del farmacista, quale consulente farmaco-tossicologico al servizio dell’utenza.

Particolare attenzione è riservata alle farmacie rurali, nei centri al di sotto dei 3000 abitanti. Un forte apprezzamento per l’attenzione rivolta dall’Udc alla farmacia del territorio è stato espresso da Annarosa Racca, presidente di Federfarma, che ritiene irrinunciabile rivolgere alla maggioranza che uscirà dalle prossime elezioni la richiesta di completare le due importanti riforme già avviate: la nuova remunerazione e la farmacia dei servizi.

Regole certe per garantire un corretto sviluppo del settore sono state richieste anche da Emilio Stefanelli, vicepresidente di Farmindustria, mentre Giacomo Milillo, segretario Fimmg, ha sottolineato l’irrinunciabilità dell’universalismo del SSN.

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Elezioni Politiche, anche Otranto ha i suoi candidati

Si avvicinano le date delle elezioni politiche 2013. Anche Otranto avrà i suoi candidati, certo Dario Stèfano e ventilata la candidatura di Luciano Cariddi. Il 24 e 25 febbraio prossimi si terranno le elezioni politiche per l’elezione del nuovo parlamento italiano. I giochi sono quasi fatti e i loghi delle liste sono state presentati.

Otranto potrà vantare un candidato certo, Stèfano, assessore regionale alle Politiche Agricole, ma potrebbe presto contare anche su di un altro candidato in forza all’Udc, il sindaco Luciano Cariddi. La candidatura di Stèfano è arrivata a seguito delle ultime parlamentarie di Sel e Pd, in cui è risultato primo per preferenze in tutta la regione, raccogliendo 5000 voti. Resta un mistero l’eventuale candidatura di Cariddi con l’Udc. Il sindaco per ora non smentisce, né conferma.

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Dario Stefàno sull’invalidità contro le decisioni romane

Dario Stefàno, l’assessore regionale pugliese, tuona contro le decisioni del governo sul tema dell’invalidità civile:

La rivalutazione del limite economico, che nel 2013 da individuale passa a familiare, per il riconoscimento del diritto alla pensione di invalidità ha dello scandaloso. Mi chiedo: è questo è il modo per riequilibrare i conti del Paese? Siamo di fronte a una decisione iniqua ed ingiusta che ancora una volta si abbatte sulle fasce più deboli e le famiglie, che mi pare stiano affrontando già sacrifici gravosissimi. Gli scenari immediati sono disastrosi: gli invalidi al 100% titolari, assieme al coniuge, di un reddito lordo annuo superiore a 16.127 euro, perderanno il diritto alla pensione (275,87 euro al mese). Al contrario, peraltro, per gli invalidi parziali, per i sordi e i ciechi, il limite reddituale considerato continua ad essere quello personale: non capiamo il perché di questa disparità di trattamento. Il governo Monti non può attendere ancora, dia un segnale in controtendenza: si attivi affinché questa decisione di INPS, che penalizza non i furbetti della pensione falsa, ma persone in carne e ossa con vera disabilità totale, possa essere urgentemente annullata. Altrimenti non capiamo l’afflato moderato tanto decantato da qualche giorno a questa parte in quali misure si possa riconoscere. A noi piace immaginare, invece, un Paese che ha a cuore il welfare, che sa mettere al bando le disuguaglianze e che mostra di saper tenere insieme la freddezza dei conti con le difficoltà quotidiane dei più deboli

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Scontro Negro – Stefàno sui punti nascita di Gallipoli e Casarano

La mancata conservazione dei punti nascita di Gallipoli e Casarano ha scatenato un battibecco tra il presidente del gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro e il consigliere regionale de La Puglia per Vendola, Dario Stefàno. Queste le dichiarazioni di Negro che ha puntato il dito sulla delibera regionale del 27 dicembre scorso che ha modificato il piano di rientro, bocciando l’emendamento presentato dalle opposizioni che prevedeva la conservazione dei suddetti punti nascita:

“Le distrazioni del governo Vendola, tutto preso dallo stabilire quando è più conveniente dimettersi e mandare di nuovo al voto i pugliesi, continuano a provocare danni alla Puglia e al Salento. L’eredità che l’attuale presidente della Giunta si appresta a lasciare ai territori è fatta di problemi e criticità che si sono acuite nell’ultimo periodo e di cui presto dovranno rendere conto a tutti i pugliesi. Ci chiediamo con quale faccia l’on. Vendola e il suo partito si presenteranno agli elettori del sud Salento dopo che la Giunta regionale ha bocciato l’emendamento al piano di rientro che prevedeva la conservazione del punto nascita di Gallipoli e Casarano. Quale garanzia si può dare a una donna che deve partorire in stato di urgenza e non può disporre di un punto nascita vicino al luogo dove risiede? Questo può succedere per le donne che abitano nell’area ionica salentina – ha chiesto il capogruppo Udc – in più occasioni abbiamo messo in evidenza e condiviso le preoccupazioni di migliaia di cittadini che si vedono privati di servizi considerati essenziali e primari, come quello del reparto di ostetricia, la cui soppressione nelle strutture ospedaliere di Casarano e Gallipoli, lascia scoperta una vasta area che raggruppa numerosi comuni ed è meta di migliaia di turisti nel periodo estivo. Speriamo che questo sia l’ultimo ‘regalo’ del presidente Vendola al Salento e non ci siano altre sorprese.”

Infine, il capogruppo Udc non risparmia critiche al consigliere Stefàno:

“Se questo è il governo della Puglia che l’assessore Stefàno dice di volere proiettare a Roma è meglio evitare pessime figure che non gioverebbero a nessuno. In ogni caso – ha concluso Negro – sull’argomento sarebbe gradita una risposta dello stesso presidente della Giunta che da molto tempo non si affaccia su questi territori per spiegare le ragioni di tali provvedimenti che ci hanno riportato indietro di qualche decennio, privando i cittadini di servizi essenziali e indispensabili.”

Non si è fatta attendere la risposta di Dario Stefàno che ha dichiarato:

“La politica ci insegna che ci si può appassionare a tutto, nel bene della collettività, ma allo strabismo proprio no. Non si può. Perché la politica chiama al dovere della coerenza. Per questo non ci appassionano le argomentazioni del consigliere Negro. Perché mentre a Roma predica con il suo partito il rigore, il rispetto delle norme e dei conti ‘a prescindere’, anche quando creano nuova povertà, come ha fatto l’esperienza del governo Monti, a Bari predicano altro. Piuttosto che fare demagogia, allora il consigliere Negro indichi la strada per tenere insieme le indicazioni della conferenza Stato-Regioni con le aspettative dei territori. Ci indichi almeno ora e in concreto, visto che non l’ha fatto nemmeno in Commissione quando ne ha avuto la opportunità, per far posto al punto nascita nell’area ionico salentina, che anch’io giudico opportuno, quali taglierebbe tra quelli individuati dall’Assessorato? Scorrano? Galatina? Copertino? Ecco, ce lo dica chiaramente. Fare campagna elettorale per le prossime elezioni politiche strumentalizzando sulle difficoltà dei territori causate dalle imposizioni del governo nazionale è roba da vecchia politica, non è approccio di responsabilità. Per vincere le elezioni politiche bisogna dire cosa si propone per governare l’Italia. Così come fa Negro è la strada più comoda e furba, ma non pagherà.”

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Tagli Alitalia, Palese, Decaro ed Epifani chiedono l’intervento della Regione

La situazione critica di Alitalia ha le sue ripercussioni negli aeroporti pugliesi, con tagli sui collegamenti da e per Roma, Milano e Venezia. Per questo motivo esponenti di Pdl e Pd alla Regione Puglia chiedono un rapido intervento da parte della stessa.

“Ѐ inaccettabile e vergognoso che la Puglia rischi di perdere ulteriori collegamenti aerei da e per Roma, Milano e Venezia da parte di Alitalia – afferma Rocco Palese, capogruppo del Pdl alla Regione – dopo aver già perso alcuni collegamenti nazionali di Ryanair. L’isolamento cui è relegata la nostra regione sta diventando una questione da porre con forza e attenzione al Governo nazionale e chiediamo al presidente Vendola, oltre che all’assessore Minervini, di assumere una posizione durissima per scongiurare i tagli. Mentre tutti sono presi dalle personali campagne elettorali – continua – territorio e cittadini sono abbandonati a se stessi, quindi deboli rispetto a chi, come Alitalia, qui ormai fa il bello e il cattivo tempo, mantenendo il monopolio di alcune tratte in alcuni orari, aumentando a dismisura le tariffe e tagliando voli come e quando vuole. Occorre aprire una vertenza Puglia a Roma e convocare immediatamente un tavolo tra Regione, Aeroporti di Puglia e Alitalia per fare in modo che ai cittadini pugliesi, oltre che ai turisti e a coloro che viaggiano da e per la Regione per lavoro, vengano garantiti almeno i servizi essenziali. Il presidente Vendola smetta per un attimo la sua campagna elettorale e difenda gli interessi della Puglia, parli con Alitalia, trovi il modo di rendere attrattivi gli aeroporti pugliesi, valuti tutte le ipotesi possibili e percorribili per evitare che Alitalia tagli anche un solo volo dagli aeroporti di Bari e Brindisi.”

Una discussione tra le varie parti, anche se con toni diversi, è quanto auspica anche il capogruppo regionale del Pd, Antonio Decaro:

“Mentre la Regione continua a investire sul futuro degli aeroporti pugliesi – afferma – la compagnia di bandiera annuncia di tagliare alcuni voli che collegano la Puglia a Roma, Milano e Venezia. Si tratta di una decisone contro la quale dobbiamo reagire, spiegando ad Alitalia che non si può trattare la Puglia come una tappa del “Monopoli”, giocando prima su una brusca impennata delle tariffe e subito dopo con un ingiustificato taglio di importanti rotte nazionali. Questa volta dobbiamo far sentire tutta la nostra ferma opposizione a un altro rischio di isolamento del nostro territorio. Per questo – conclude Decaro – Regione, Aeroporti di Puglia e Alitalia dovranno discutere presto, insieme, su quale futuro intende riservare la compagnia di bandiera agli aeroporti pugliesi.”

Infine, sulla questione è intervenuto anche Giovanni Epifani, consigliere regionale del Pd:

“La Regione ha l’obbligo di aprire un tavolo istituzionale con Alitalia – sottolinea – per chiedere alla compagnia di bandiera le ragioni dell’eliminazione di alcuni voli che collegano la Puglia con Roma, Venezia e Milano. La compagnia, dopo aver aumentato il costo dei voli, sta isolando in maniera arbitraria il territorio pugliese, eliminando alcuni collegamenti lungo le principali rotte nazionali. A tutto ciò la Regione, che ha investito molto negli aeroporti pugliesi, dovrà reagire con la stessa tenacia con cui ha combattuto sul fronte dell’isolamento ferroviario.”

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La spendig review parte dalla Puglia: ridotto il numero di consiglieri

La Puglia taglia i costi della politica per prima in Italia e riduce il numero consiglieri regionali. Il consiglio regionale passerà a contare da 70 a 50 consiglieri, da 14 a 10 componenti della giunta e massimo 2 assessori esterni, ma dalla prossima legislatura.

Questo potrebbe voler dire un risparmio notevole di denaro, circa 30 milioni l’anno in meno per i contribuenti, un taglio più che utile, necessario in clima di spending review nazionale, un adempimento previsto dalla legge, così come affermato da Rocco Palese, capogruppo Pdl regionale:

Si tratta di una riforma epocale, che per consentirà un risparmio di non meno di 30 milioni di euro a legislatura, dalla prossima in poi. Siamo avanti rispetto alle altre regioni, ma anche rispetto al Parlamento. Tutto il consiglio regionale, dando prova di grande senso di responsabilità, oggi approva questa riforma ed in più istituisce anche il Collegio dei revisori dei conti della Regione. Il tutto si aggiunge alle norme approvate nei giorni scorsi sulla riduzione dei costi della politica.

Per il consigliere regionale Pd Giovanni Epifani questo è

Un provvedimento che si inserisce nel cammino di sobrietà della Regione che ha eliminato vitalizi e trattamenti di fine mandato dei suoi consiglieri, ridotto i loro trattamenti economici e dimezzato il contributo di funzionamento ai gruppi.

Mentre per i capigruppo, Angelo Disabato de La Puglia per Vendola e Michele Losappio di Sel

Si aggiunge la norma a un percorso di riduzione dei costi della politica che ha eliminato l’assegno di fine mandato dei consiglieri, ridotto gli emolumenti, dimezzato le spese di funzionamento dei gruppi consiliari, azzerato le spese di trasporto. La Regione Puglia dunque si conferma in Italia Regione avamposto non solo per obiettivi economici e occupazionali raggiunti, ma anche per l’attività legislativa espletata al passo con le necessità dei cittadini.

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Regione Puglia, niente parità: l’indignazione di Maria Cristina Rizzo

Inaspettata bocciatura della proposta di legge regionale sulla parità di genere. Lo scorso 27 novembre non è passata in camera regionale la proposta popolare, per cui erano state raccolte più di 30mila firme dal comitato Mai Più Senza 50 e 50. A questo punto si può parlare al passato dei due articoli, entrambi bocciati con voto segreto ottenuto su richiesta di 7 consiglieri di centrodestra.

In uno degli articoli si stabiliva che in ogni lista dovesse garantita parità di rappresentanza per entrambi i sessi (pena l’inammissibilità della lista) e parità nei programmi di comunicazione politica e nei messaggi autogestiti, dall’altra s’introduceva la possibilità per l’elettore di esprimere la doppia preferenza, che non può essere attribuita a candidati dello stesso sesso e per la cui approvazione era necessaria la maggioranza qualificata di 36 voti.

Dopo il diniego alle leggi il Pdl, tramite la nota di Rocco Palese fa sapere:

“Abbiamo già spiegato che, a nostro avviso le norme sulla parità di genere vanno introdotte di pari passo con la revisione della Legge elettorale regionale e che se si fosse approvato il nostro ordine del giorno, ora la proposta di Legge sarebbe tornata in Commissione e sarebbe diventata parte integrante della prossima riforma della Legge elettorale regionale. Perché si affannano ora a dichiarare che quella di oggi è stata un’occasione persa, quando non sono stati capaci prima di restare in aula per votare ed approvare la proposta di Legge? Tra i banchi della sinistra al momento del voto non solo c’erano molte assenze, ma qualcuno dei presenti ha anche votato contro. La matematica non è un’opinione e la maggioranza conta 39 consiglieri, come mai la proposta di legge ha avuto solo 29 voti favorevoli all’articolo 1 e 30 all’articolo 2?”.

Per Onofrio Introna, presidente del Consiglio regionale l’occasione non del tutto vana:

“È stata sciupata una bella pagina di politica, ma il prossimo Consiglio regionale rispetterà la parità di genere. Al di là della delusione di chi attendeva un voto positivo, questo stop non pregiudica il percorso verso una parità compiuta in quest’Aula, nella prossima legislatura regionale”.

Parole dure da una politica di Puglia, Maria Cristina Rizzo, vicepresidente regionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, che tuona con un post di FaceBook il 30 novembre:

“Apprendere che il Consiglio Regionale, nascondendosi dietro al voto segreto chiesto dai consiglieri di opposizione (ma sfruttato anche dalla maggioranza) ha bocciato la legge mi mortifica. Oggi i nostri consiglieri regionali hanno perso una grande occasione. Loro e non le donne di Puglia, già da domani saranno più determinate di prima. Mi aspetto che questo intoppo venga immediatamente rimosso con il recepimento della proposta nella riforma della legge elettorale. Ho fortemente condiviso questa legge, ho raccolto le firme. Prima ancora, nel 2007, ho contribuito alla raccolta delle firme per Norme di democrazia paritaria – 50&50 ovunque si decide e per la quale raccogliemmo 120mila firme in Italia. Sono anni che partecipo a tutte le iniziative per la democrazia paritaria, mi sono confrontata con gli uomini di ogni partito e ho compreso come solo pochissimi credano davvero nella democrazia paritaria. La mia cara amica Serenella Molendini consigliera di parità provinciale e regionale-, in un suo commento a caldo ha chiesto che le donne di tutti i partiti in Regione, si dimetteno per protesta. La pagina buia è stata scritta a più mani e tutte hanno usato lo stesso inchiostro, prescindendo dall’appartenenza politica”.

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Trivelle, Introna: “Tutta la Puglia contro, ora tocca al Parlamento”

Si ritorna a parlare di trivellazioni, problema che da tempo unisce tutte le forze politiche di ogni colore in un unico grido: no alle trivelle. Si è espresso in tal senso il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna:

“Bene la condivisione, bene l’unità di intenti nella battaglia a difesa del nostro mare dal petrolio – ha affermato – ma la Puglia deve continuare a parlare con una sola voce: quella del buon senso”.

Introna, dunque, ha rivolto il proprio appello all’uniformità di toni tra le forze politiche:

“Apprezzo da sempre la linea comune che centrodestra, centro e centrosinistra stanno sostenendo e mi compiaccio che tutti abbiano sposato la causa ‘no trivelle’, ma sarebbe auspicabile affrontare senza eccessi di animosità una sfida che si annuncia lunga e difficile. E senza cercare di scavalcarsi a vicenda su posizioni radicali. Abbiamo ottenuto dal ministro Clini un’indicazione importante – ha continuato il presidente – quella di un percorso legislativo da seguire perché venga messa al bando ogni attività di ricerca e prelievo di idrocarburi in mare. Sarebbe il caso di convergere tutti verso questo obiettivo concreto e fermare in tal modo l’iter delle autorizzazioni”.

In tal senso, seguendo la linea indicata dal ministro, si è già mosso il presidente Vendola, inviando una nota ai segretari nazionali dei partiti, per un’iniziativa parlamentare condivisa. Intanto Introna punta a estendere il fronte istituzionale coinvolgendo le altre regioni:

“Ho già chiesto di iscrivere l’argomento all’ordine del giorno della Conferenza plenaria dei presidenti dei consigli regionali, a Roma, giovedì 20 settembre. Chiederò che tutte le Regioni italiane assumano un indirizzo comune, seguendo Puglia e Veneto nell’adozione di una proposta di legge da inviare a Camera e Senato perché il divieto dello sfruttamento dei mari della penisola per la coltivazione di idrocarburi possa diventare norma nazionale. È importante, peraltro, che il Parlamento venga sollecitato ad adottare la legge prima dello scioglimento delle Camere nel 2013 e prima che molte trivelle possano entrare malauguratamente in funzione”.

Introna ha inoltre sollecitato il collega presidente del consiglio regionale del Friuli, Maurizio Franz, a confermare la disponibilità a ospitare a Trieste la Conferenza internazionale sul mare, il prossimo 9 novembre. Sarà così possibile avviare, d’intesa con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, l’organizzazione dell’appuntamento che riunirà tutte le regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo,

“per affrontare le tematiche comuni della tutela dei mari da ogni inquinamento. Così come sarebbe auspicabile – ha concluso il presidente Introna – che tutte le forze politiche, senza distinzioni e con la partecipazione già garantita in passato, collaborino con la rete “No Triv” e il comitato “No petrolio Sì energie rinnovabili” alla riuscita della manifestazione del 6 ottobre a Manfredonia”.

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Più sicurezza sui treni. Lo chiede il consigliere regionale Udc Longo

I treni son fatti per spostarsi, questo è risaputo, e chi li prende vorrebbe farlo in tutta tranquillità. Questo insoluto problema è stato rimarcato in una nota del consigliere regionale dell’Udc, Peppino Longo:

“Il settore trasporti da noi è sempre croce e delizia: a volte sembra che tutto vada nella direzione giusta, altre, invece, sembra in balia degli “ingorghi” e non solo burocratici. Come se non bastassero tutte le difficoltà che già si registrano ecco arrivare la grana dei debiti delle Sud-Est a peggiorare una situazione già ingarbugliata. Ma in questo periodo dell’anno quello che mi preoccupa maggiormente è la sicurezza soprattutto sui nostri treni. Si sa, questo è il momento dell’anno in cui numerosi pugliesi tornano nelle città di origine per trascorrere le vacanze ed è lo stesso periodo in cui borseggiatori e malintenzionati frequentano stazioni e treni. Mesi fa fu sottoscritto un protocollo d’intesa per rendere i viaggi sui treni più tranquilli; sarebbe il caso, però, di intensificare i controlli e rafforzare la presenza di forze dell’ordine a bordo dei convogli.”

Infine, il consigliere Longo si rivolge all’assessore regionale alle Infrastrutture strategiche e mobilità, Guglielmo Minervini:

“Invito l’assessore Minervini, sempre attento anche al tema sicurezza, a chiedere uno sforzo maggiore alle autorità in modo da poter garantire viaggi più sicuri per i nostri conterranei. È questo un segno di attenzione verso chi, per motivi facilmente immaginabili, è stato costretto a lasciare la nostra regione. Anche se, nostro malgrado, non abbiamo ancora alta velocità, anche se spesso si viaggia su vetture non al passo coi tempi, almeno cerchiamo di far viaggiare i pugliesi nel massimo della tranquillità.”

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Martano, pronta piazza Assunta

Piazza Assunta a Martano riapre al pubblico. Sarà ufficialmente presentata al pubblico, tramite una manifestazione e il taglio del nastro, piazza Assunta a Martano alle 18,30 del 28 giugno. Quasi un anno per terminare la riqualificazione della piazza principale della città grika, tempo che l’ha vista “impacchettata” e nascosta per rivelarsi finalmente con il nuovo look. Bella e nuova ma con un sapore antico, così si presenterà alla cittadinanza e ai turisti l’agorà martanese. I lavori di riqualificazione furono avviati il 30 agosto 2011 e sarebbero dovuti terminare lo scorso dicembre, tarda di 6 mesi la consegna dei lavori, ma considerando i tempi italiani, sarebbe potuto andare peggio. In totale sono stati spesi 460mila euro per l’intervento, progettista e direttore dei lavori è l’architetto Antonio Gallo, mentre i lavori se li è aggiudicati l’impresa Benedetto. I lavori sarebbero dovuti iniziare a luglio dello scorso anno Nella stessa serata verrà attivato il wi-fi gratuito in tutta la piazza, per il progetto Wi-Fi in piazza per tutti. A seguire pizzica in piazza e maxischermo per seguire la diretta di Italia-Germania, semifinale degli Europei di Calcio presso i Giardini del Duca, in via Calimera e poi proiezione delle immagini storiche di piazza Assunta e confronto con quelle relative alla stessa zona riqualificata, a cura di Leonardo Nocco e in piazza presso lo storico bar Ficile musica con la tribute band dei Police.

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