Culmina il 1 novembre la tradizionale fiera di Ognissanti a Carpignano Salentino.
Chiude domani una delle fiere più antiche e importanti del Salento, quella di Ognissanti, risalente all’incirca all’anno mille.
Come altre sagre e fiere autunnali del Salento, anch’essa in origine legata al culto dei santi Medici e al consumo di carne suina.
La Fiera si svolgeva fuori dal paese, in località San Cosimo, nei pressi dell’antica chiesa dei santi Cosimo e Damiano, oggi distrutta e fu, in seguito al crollo del santuario, trasferita nella cittadina, assumendo nel tempo le attuali caratteristiche di grandezza e importanza.
Originariamente e fino ai primi del Settecento, la fiera si svolgeva a Carpignano in tre momenti del ciclo agricolo annuale, una si svolgeva a aprile e una a luglio, poi scomparse, rimase solo quella del 1 novembre.
Le tre date sono anche spiegabili con il culto dei santi
Medici, antichissimo e radicato nelle coscienze popolari delle comunità rurali salentine e legato al periodo bizantino. Infatti le date delle fiere, coincidono con quelle delle feste più antiche dedicate a questi santi, risalenti a prima dell’anno Mille.
La fiera carpignanese, di carattere agricolo, permetteva ai contadini all’avvicinarsi dell’inverno lo scambio di beni e strumenti necessari per la loro sussistenza invernale.
Tanta l’importanza dell’evento che molti erano i commercianti che giungevano da lontano, anche da oltre Adriatico.
Accanto al commercio ed all’esposizione di prodotti agricoli, durante Ognissanti avviene l’esposizione e la vendita di prodotti di ogni tipo, tanto che negli ultimi anni, per opera della Pro Loco, al suo interrno, viene organizzata la “Salento Produce”, un’esposizione di prodotti realizzati dall’industria e dall’artigianato salentini. Uno degli eventi cardine della fiera è il mercato degli animali nei pressi del campo sportivo, dove è ancora possibile assistere alla pantomima dei sensali, impegnati nella mediazione del bestiame.
Storia e folklore si fondono armoniosamente in un evento dal sapore antico e autentico.
Altro scopo della Fiera è quello di promuovere i frutti degli olivi, a cui il Salento e Carpignano sono particolarmente vocati, durante la sagra vengono infatti presentati oltre che il frutto anche i prodotti derivati come l’olio.
Legata alla storia dei santi Medici, Ognissanti è anche Sagra del Maiale, come ogni sagra derivata dal culto dei santi guaritori e che, scomparsa per un lungo periodo, è stata ripresa da circa 50 anni.
Così, secondo un’antica tradizione scomparsa, i primi maiali venivano macellati già il 27 settembre, festa, appunto, dei santi Medici.
I maiali, facilmente reperibili in quel periodo dell’anno e molto diffusi perché facilmente allevabili, venivano consumati volentieri dai mercanti che dalla sera prima, si trovavano a Carpignano.
La tradizione del macello e della vendita del maiale paesano da vita ad una caratteristica sagra con degustazione di carni suine.
Le cronache storiche narrano di commercianti musulmani che accorsi per mercanteggiare approfittavano della sagra per abbuffarsi di carne di maiale, contravvenendo ai dictat della loro religione.
Oggi, i due giorni della Sagra del maiale a Carpignano rappresentano un momento di festa popolare, l’occasione per animare il paese. La carne, viene servita bollita in pentoloni con sale, pepe e alloro, oppure arrostita sulla brace.
Un’occasione anche per i turisti autunnali di vivere le vere tradizioni locali, quelle tradizioni piene di storia e folklore che qualsiasi avventore saprà apprezzare.
Jenny De Cicco