La serie di controversie legata alla centrale a biomasse di Cavallino sembra finalmente avviarsi a una conclusione. Al termine della Conferenza dei Servizi dello scorso dicembre la parola era passata alla Regione Puglia che ora si è pronunciata con un no che non dovrebbe lasciare più dubbi sul destino del progetto.
La negazione alla costruzione della mega centrale, notificata dal dirigente del Servizio Ambiente della Regione Puglia, ha suscitato la viva soddisfazione non solo di quanti si erano impegnati nella battaglia contro la realizzazione dell’impianto ma anche di tutte le comunità dei paesi direttamente interessati.
Tuttavia, dal direttivo del Comitato No-Centrale arriva l’invito non abbassare la guardia e a restare uniti, in quanto l’impresa che dovrebbe eseguire i lavori potrebbe procedere in giudizio.
“Accogliamo con estrema soddisfazione il parere negativo espresso dagli organi tecnici della Regione Puglia alla realizzazione della centrale a biomassa di Cavallino. La vicenda non è ancora definitivamente conclusa perché la società ha ora dieci giorni di tempo per depositare le proprie controdeduzioni, ma almeno siamo giunti ad avere un parere specialistico che ufficializza tutto quello che abbiamo detto fin dal primo momento e cioè che questo impianto è smisurato, estremamente vicino agli abitati di San Donato e San Cesario e assolutamente incompatibile con una situazione ambientale già fortemente stressata per la presenza della discarica e dei biotunnel – commenta Andrea Savonitti, portavoce del Comitato intercomunale contro la centrale a biomasse di Cavallino – In attesa di vedere calare definitivamente la parola fine su questa vicenda mi piacerebbe vedere, da parte di tutti i nostri amministratori, un impegno finalizzato affinché tali minacce non possano ripetersi, anziché assistere alla giostra dei comunicati stampa in cui chiunque si arroga meriti e ruoli di paladino”.
Gianluca Conte