
La Puglia rischia di perdere i Fondi dell’Unione Europea per i nuovi target di spesa del Dipartimento per la Coesione territoriale. Nichi Vendola scrive al ministro Fabrizio Barca.
Nella lettera inviata al ministro del governo Monti dal governatore pugliese scrive che le regioni non hanno affatto condiviso ciò che ora un documento del Dipartimento annuncia, e cioè nuovi target di spesa il cui mancato rispetto prevede sanzioni. Ecco il testo integrale della lettera:
Gentile Ministro Barca
non mi pare corretto, da parte di un uomo della sua finezza culturale, spingere un contrasto di natura politico-istituzionale sul terreno scivoloso dei giudizi personali.
Qui parliamo di Sud, non di psicanalisi. Di fondi europei, non di nevrosi caratteriali. E comunque, seppure chi le scrive soffrisse di sdoppiamento della personalità, le assicuro che entrambi i miei io tenderebbero sempre e in ogni caso alla rigidità comportamentale nei casi in cui si tratta di tutelare gli interessi della Puglia.
Io le ho dato una mano a dicembre, non penso l’abbia dimenticato, per chiudere l’accordo con il quale si riscriveva il Piano per il Sud, consentendo al governo di diminuire significativamente l’intensità del co-finanziamento per la spesa comunitaria per le regioni dell’obiettivo convergenza.
Ma non abbiamo affatto condiviso ciò che ora un documento del suo Dipartimento, sia pure nella confezione di un tavolo tecnico, tende ad annunciare. E cioè nuovi target di spesa per ognuno degli anni dell’attuale programmazione dei fondi europei.
Non una ricognizione o un monitoraggio, Signor Ministro, ma nuovi, inediti e non concordati target il cui mancato rispetto prevede importanti riduzioni della quota di co-finanziamento. Lei sa, Signor Ministro, che la mia non è la lamentazione di chi non vuole sottoporsi allo sforzo congiunto per non disperdere i finanziamenti europei. Noi non abbiamo mai perso un euro rispettando sempre gli obbiettivi. Lei sa che, per ragioni tecniche e oggettive, il grosso della spesa si concentra sempre nel secondo semestre dell’anno. Lei capisce che con quei nuovi target ci viene messa una corda al collo.
Così il governo fatalmente ci multerà, rastrellando risorse che (così è scritto non nella fantasia di una delle mie due personalità, ma nel documento) possono essere riversate anche alle regioni dell’obiettivo competitività (cioè a quelle del centronord). Se l’intenzione non era questa, ne sono felice.
Basta togliere di mezzo quel documento, con i suoi evidenti equivoci, e possiamo con serenità ripartire nello spirito di quella leale collaborazione che chiede, per non essere una evocazione retorica, rispetto reciproco e rispetto della verità”.
Jenny De Cicco