A Maglie c’è Poplitic Icons di Fabio Leone

Aprirà al pubblico sabato 9 febbraio, alle 18, presso la Galleria Capece, in piazza Aldo Moro a Maglie, la personale di Fabio Leone dal titolo Poplitic Icons, che vedrà la rivisitazione di dieci famosi personaggi storici in chiave digital-pop. La mostra sarà visitabile anche domenica 10.

Si tratta di personalità di primo piano che vale la pena menzionare una ad una: Winston Churchill, Evita Peron, Mahatma Gandhi, John Fitzgerald Kennedy, Vladimir Ilic Lenin, Ernesto Guevara, Rita Levi Montalcini, Napoleone Bonaparte, Regina Elisabetta II, Martin Luther King.

L’arte digitale, in particolare quella Pop, che prende ispirazione – o quantomeno strizza l’occhio – dai grandi maestri del passato, geni delle discipline visuali come Andy Warhol (come non ricordare le sue Marilyn?), Roy Lichtenstein, James Rosenquist, solo per citarne alcuni, trova una delle sue più alte espressioni (nonché il suo maggiore successo commerciale) proprio nei ritratti di grandi personaggi, rivisitati nei modi più disparati. Che siano colori psichedelici e accesissimi o tonalità neutrali, i ritratti sprigionano quel senso di spaesamento che era tipico del pensiero Pop, e che si ritrova, in tempi recenti, nelle nuove generazioni di artisti che lavorano con il digital-pop.

Come dalle correnti neoplastiche, passando attraverso quelle dadaiste, si arrivava alla Pop Art, così da quest’ultima si sono sviluppati tanti modi di fare arte oggettiva, pur mantenendo degli aspetti peculiari che caratterizzano ogni singolo artista. Così, nell’era della rivoluzione digitale, gli artisti sono arrivati a confrontarsi con le nuove tecnologie e con tutti gli strumenti e le possibilità (potremmo dire infiniti) che queste offrono.

Un’arte indubbiamente immediata, come immediati sono i messaggi convogliati dalla pubblicità, a partire dai cartelloni stradali e dagli spot televisivi, fino alle modernissime tecniche persuasive che si possono trovare in Rete. Un’arte dall’impatto visivo forte e, per certi versi, permanente nelle menti degli utenti. Un’espressività che non poche volte usa l’ironia e sembra mettere in guardia contro l’omologazione e la ripetività dell’individuo moderno e delle sue stesse emanazioni artistiche.

 

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A Zollino prende il via il Progetto Polysong

Prende il via a Zollino, con il primo incontro informativo che si terrà giovedì 7 febbraio alle 18 presso l’Auditorium Tondi, il Progetto Polysong, programma di cooperazione territoriale europea, Grecia-Italia 2007-2013, che prevede la partecipazione dei comuni di Calimera, Sternatia e Zollino.

La prima giornata informativa avrà come titolo I Canti Polifonici di Tradizione Orale della Grecìa Salentina. Sono previsti i saluti iniziali dei partners greci e italiani, cui seguiranno i contributi degli studiosi Luigi Chiriatti e Francesca Zacheo. L’evento è organizzato dal Comune di Zollino, la produzione è curata da Kurumuny.

Il Progetto Polysong interessa due paesi del mediterraneo vicinissimi, non solo geograficamente ma anche per ciò che concerne tradizioni, consuetudini, usanze. Tra Grecia e Italia, infatti, affinità rilevanti si possono scorgere specialmente in ambito folclorico e musicale, dove musica e parole, canti e danze popolari sembrano trovare svariati punti d’incontro.

Questa vicinanza è indubbiamente riscontrabile non solo in campo prettamente musicale e canoro ma, con una certa ovvietà, anche nel percorso storico dei due paesi, che da secoli condividono, oltre all’area geografica, anche cultura e commerci. Non può essere dimenticato, inoltre, il fatto che il nostro meridione per molto tempo abbia rappresentato – con la Magna Grecia – uno dei centri più alti del sapere, dando i natali o vedendo all’opera grandi personalità come Pitagora, Archimede, Parmenide, solo per citarne alcune.

Tenendo in considerazione le radici storiche e tradizionali che interessano l’area mediterranea italo-greca, il Progetto Polysong si propone come obiettivo primario quello di salvaguardare le caratteristiche tipiche delle culture greca e italica, creando un collegamento tra le due, mettendo in risalto le somiglianze, tutto nel rispetto delle differenze, che verranno considerate fonti di arricchimento per entrambi i popoli e stimolo alla ricerca e alla comprensione dei rispettivi saperi.

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A Galatina Le Parole di un Teatro

Martedì 5 febbraio, alle 18, presso il Palazzo della Cultura di Galatina, nell’ambito delle iniziative Identità in Dialogo – Prospettive Meridiane, promosse dal Comune di Galatina, l’Università Popolare Aldo Vallone, il Comune di Galatina e Astragali Teatro presentano il primo dei cicli di incontri Le Parole di un Teatro, con la presentazione del volume Un Teatro in Palestina. L’Esperienza di Astragali Teatro nei Territori Occupati.

Interverranno: Fabio Tolledi, curatore del volume, l’assessore Daniela Vantaggiato e Francesco Luceri, vicepresidente dell’Università Popolare Aldo Vallone.

Di recente uscita per i tipi di Astragali Edizioni e primo volume della collana Atletica, Un Teatro in Palestina è dedicato all’esperienza vissuta da Astragali nel 2010 nei territori occupati in occasione del progetto Roads and Desire, Theatre Overcomes Frontiers.

Dalla casa editrice fanno sapere che:

Il volume restituisce una parte significativa dei materiali prodotti dal gruppo di lavoro impegnato nella ricerca azione e dei diari di lavoro delle attrici e degli attori della compagnia, sottolineando già in questo modo una particolarissima e rara pratica di lavoro. Cosa sono le pratiche culturali in un territorio che vive da più di cinquant’anni un’occupazione militare ed un costante esproprio delle proprie terre? Come pensare un intervento culturale in un contesto stravolto da uno straordinario processo di colonizzazione e pulizia etnica? Sono queste alcune delle domande da cui si dipanano i numerosi interventi presenti, e da cui ha preso origine il progetto e la concreta esperienza del lavoro teatrale.

Gli appuntamenti proseguiranno ad Aradeo e Galatone, per il ciclo di incontri dedicato ai volumi di Astragali Edizioni.
Per informazioni si possono consultare i siti internet di Astragali Teatro e di Università Popolare Aldo Vallone.

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FiorDiCappero presenta il laboratorio empirico Voce all’Armonia

Domenica 10 febbraio, dalle 11 alle 12.30, presso FiorDiCappero, in via Tammaro a Casarano, si terrà il primo incontro del laboratorio empirico Voce all’Armonia.

Voce all’Armonia è un interessante itinerario interiore – ma non solo – che va in direzione della riscoperta del Sé, come ben spiegano gli organizzatori:

Il percorso attraverserà, a partire da esperienze guidate, l’universo della voce in una riscoperta del sentire e dell’espressività. Insieme indagheremo vari temi che ruotano intorno al mondo della vocalità per accedere in maniera nuova all’ascolto di se stessi e dell’altro, da soli e in gruppo. Viaggeremo nel rispetto del dialogo e nello scambio dell’incontro, uscendo dagli schemi, dandoci permessi, approcciando anche il silenzio e le sue magie. La voce non sarà soltanto quella che intendiamo quando si utlizzano le corde vocali ma anche la voce del corpo. Sperimenteremo come parliamo coi gesti, come ci esprimiamo senza parlare.

Il percorso avrà una durata di quattro mesi, con appuntamenti fissati una volta alla settimana per un tempo di un’ora e mezza. Nel caso si presentasse la necessità di approfondire alcuni passaggi o temi, sono previsti degli incontri extra ai quali si potrà scegliere liberamente se partecipare.

Un’iniziativa che si prevede davvero coinvolgente e capace di stimolare i partecipanti. Aggiungono gli organizzatori:

L’approccio è empirico e olistico, cioè ci si considera a tuttotondo e all’opera: ci baseremo sul rilascio emotivo-corporeo, prevedendo un amplio ventaglio di esperienze individuali e di gruppo. Si tratta di giochi, role playing, meditazioni statiche e dinamiche, lavoreremo sui chakra o centri energetici principali. Ci serviremo anche della scrittura e del disegno, del ballo. Il nostro corpo sarà strumento musicale. Inoltre faremo delle esperienze si teatro sensoriale e di improvvisazione. Infine ci avvarremo del contributo della maestra Karina Schelde per liberare la nostra preziosa voce.

Per informazioni: ideakyo@gmail.com

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Alla libreria Volta la Carta presentazione del Calendario Antiracket 2013

Gli appuntamenti della libreria Volta la Carta di Calimera riprendono venerdì 1 febbraio, alle 18.30, con un evento importante: la presentazione del Calendario Antiracket 2013.

Il calendario, firmato dall’artista Mauro Bubbico e realizzato da Libera Puglia, Arci Puglia e Associazione Antiracket Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di Montescaglioso, con il patrocinio del Comune di Montescaglioso e della Regione Basilicata, contiene le rappresentazioni di dodici volti – tanti quanti i mesi dell’anno – e di intense storie che vedono come protagonisti Emanuele Notarbartolo, Placido Rizzotto, Giovanni Spampinato, Giorgio Ambrosoli, Roberto Antiochia, Antonio Montinaro, Francesco Marcone, Silvia Ruotolo, Domenico Gabriele, Lea Garofalo, Giuseppina Pesce e Principessa.

Si legge sulla pagina Facebook dell’evento:

Uno spaccato eloquente su 150 anni d’Italia, percorsa nella sua totalità, temporalmente e geograficamente. I volti delle persone scelte, sottoposti all’attenzione di alcuni famigliari delle vittime, sono stati volontariamente rappresentati da Bubbico con tratti essenziali ma a tinte colori fluorescenti, per evidenziare, attraverso il colore, tutta la vita racchiusa nelle esperienze personali. Una sperimentazione artistica che il grafico materano aveva già utilizzato, con ottimo riscontro, in occasione della mostra Quindici Poster come Carte d’Agrumi. Mostra che ha girato l’Italia e l’Europa a bordo dei furgoni della Carovana Internazionale Antimafie, fino ad approdare al Salone dell’Educazione di Parigi.

Alessandro Cobianchi, presidente Arci Puglia e referente regionale Libera Puglia, spiega chiaramente il senso del calendario:

L’intento del calendario è di sottrarre alle mafie, idealmente e fisicamente, uno dei commerci per loro più floridi: quello degli agrumi. Le associazioni non intendono creare un business, ma lanciare un messaggio che vada in direzione di un’eticizzazione dell’economia. Non ci sono settori dell’ecomomia immuni dall’interesse delle mafie.

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Alla libreria Idrusa di Alessano c’è La B Capovolta di Sofia Schito

Martedì 29 gennaio, alle 19, presso la libreria Idrusa di Alessano in via Sangiovanni, si terrà la presentazione del libro La B Capovolta di Sofia Schito, edito da Lupo Editore. Dialogheranno con l’autrice la scrittrice Michela Santoro e Tiziana Cazzato.

Il romanzo della Schito, vincitore del premio letterario Torre dell’Orologio, Siculiana, 2012, nella sezione letteratura per l’infanzia e l’adolescenza Lo Scarabocchio di Giufà, affronta la spinosa tematica dell’Olocausto, tragedia immane che coinvolse milioni di persone.

Nella nota che accompagna il libro si legge:

Si può parlare della Shoah in tanti modi. In Se Questo è un Uomo Primo Levi lo ha fatto con poesia, coinvolgendo l’umanità intera in un capolavoro che tocca l’emozione di tutti, nel suo unire la bellezza della parola all’orrore umano. E in questa storia proprio Se Questo è un Uomo e Primo Levi guidano un bambino che vivrà con la grazia propria della sua età un evento che ancora gli uomini non si riescono a spiegare. L’infanzia entra nella Storia più cupa ed aberrante, provando a sfiorare il mistero del buio della coscienza dell’uomo europeo. Levi la accompagna nei luoghi del degrado della nostra civiltà, e lo fa con la sua presa immortale come intermezzo, che cerca di spiegare l’inspiegabile all’innocenza di chi non ha ancora saputo tutto dell’Uomo.

E ancora:

Questo romanzo ci condurrà per mano in un incubo che non può essere lasciato solo al passato. Una storia che ci porterà a sentire l’inesorabilità del male ammantato dall’ingenuità dell’infanzia e dalla profondità della letteratura. Un libro che fa della semplicità lo strumento di narrazione per rispettare quei fatti senza rinunciare all’immaginazione e alla speranza.

Proprio in questi giorni dedicati alla memoria, in cui si riportano alla mente i tanti orrori perpetrati dal Nazismo, un messaggio di speranza, come quello che sottende il romanzo della Schito, non può che aprire uno spiraglio di luce nel buio dell’umanità provata dal secolo breve e dai suoi spropositati mali, e far guardare ad un futuro meno nero.

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Uggiano: il Comune approva il primo lotto della nuova struttura pubblica e fieristica

Il Comune di Uggiano La Chiesa, in data 22 gennaio 2013, con delibera della giunta comunale, ha approvato il progetto del primo lotto funzionale alla realizzazione di una nuova struttura di interesse pubblico e fieristico situata presso l’area antistante il Santuario dei Santi Medici.

Il progetto, presentato dal Comitato Cittadino Santi Medici, che aveva ottenuto nel 2011 una concessione trentennale per la gestione degli spazi e degli immobili ricadenti nel Parco Santi Medici, ha il fine di migliorare sia l’intera area che di realizzare una nuova struttura pubblica e fieristica, per un importo complessivo di 500mila euro.

L’amministrazione comunale di Uggiano, guidata da Salvatore Piconese, già dal suo insediamento ha instaurato relazioni di collaborazione con il Comitato Santi Medici, il quale da oltre vent’anni è organizzatore della tradizionale Fiera dell’Industria e dell’Artigianato che si tiene in occasione dei festeggiamenti dei santi Cosma e Damiano.

Dopo l’acquisizione dei pareri favorevoli degli enti preposti, Commissione Paesaggistica, Soprintendenza di Lecce e Asl, l’amministrazione comunale ha dato il via alla realizzazione del primo lotto, per un importo di 225mila euro. L’inizio dei lavori è previsto entro un anno dalla sottoscrizione della convenzione tra il Comune e il Comitato cittadino, che sarà firmata il prossimo 28 gennaio. La convenzione prescrive che la struttura fieristica, salvo proroghe, diventerà di proprietà comunale alla fine dei trenta anni di concessione.

Soddisfazione sull’andamento dell’intera vicenda da parte del sindaco Piconese, che dichiara:

Abbiamo raggiunto un ottimo risultato per l’intera comunità, poiché la nuova struttura fieristica darà un contributo alla riqualificazione dell’area del Parco Santi Medici, dove sorge il santuario dedicato si santi Cosma e Damiano, incentivando anche lo sviluppo economico del territorio. Da oggi inauguriamo una nuova pratica amministrativa, che mette insieme il volontariato dell’associazionismo e la gestione del bene comune nell’interesse della cittadinanza.

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La Bottega del Rigattiere: la scrittura ibrida di Paolo Vincenti

È in libreria La Bottega del Rigattiere di Paolo Vincenti (Lupo Editore), bell’esempio di scrittura ibrida sospesa tra poesia e narrativa, teatro e musicalità della parola.

Un itinerario spazio-temporale dove le due dimensioni non sono mai date per scontate, ma che anzi faticano a manifestarsi, dando luogo a certe a-spazialità e a-temporalità che avvolgono il lettore col manto variegato e suadente del possibile nell’impossibile, del mostrarsi della parola anche dove la parola sembra nascondersi.

Un labirinto scritturale disseminato nel negozio personale di Paolo Vincenti, nel bric-a-brac della memoria senziente e subcosciente, dove le chincaglierie sono vita. A questo proposito sono chiare le parole di Carmen De Stasio, che nell’introduzione all’opera scrive:

La vita è un groviglio narrativo di episodi, prosodie, chiose, chiuse capitolazioni, capitoli e capitomboli. E allorquando si tratta di capitoli, sono due le opportunità: ovvietà e senso di acquiescenza. Nulla di questo compare nel testo di Paolo Vincenti. E d’altronde è lo stesso titolo a darcene misura.

Il percorso dello scrittore, così eclettico e decentrato rispetto al logos caratterizzante la messa in scena della parola a senso unico, porta, in questo lavoro, ad una quasi sublimazione della promiscuità alchemica dettata dalla formula verbo-voce-pensiero, in un tutt’uno cosmico che trascina l’astante verso una profondità concettuale e un’apertura alla semantica del senso-parola.

Attinente è quanto scritto a proposito dell’opera di Vincenti da Luciano Pagano su Musicaos.it:

La Bottega del Rigattiere di Paolo Vincenti è un testo che racchiude una grande ambizione, quella di costituire un’opera trans-genere, che si presenti allo stesso tempo come prosa, poesia, riflessione, romanzo, teatro; parola scritta e allo stesso tempo spettacolo della parola. Paolo Vincenti non è nuovo a questo tipo di ibridazioni letterarie e, in questa prova, ha raggiunto un equilibrio delle sue potenzialità espressive; non a caso, in contemporanea all’essere-libro della bottega, esiste uno spettacolo musicale-riflessivo-poetico, una sorta di wunderkammer rizomatica e itinerante ideata dall’autore.

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Alternativa Comunista si presenta alle elezioni politiche

È ufficiale: Alternativa Comunista si presenta alle elezioni politiche in nome degli interessi dei lavoratori, delle centinaia di migliaia di precari, cassintegrati e studenti.

Alla Camera e al Senato per la Circoscrizione Puglia, il giovane partito darà il suo supporto alla candidatura dell’altrettanto giovane Adriano Lotito, ventenne andriese, studente universitario a Bologna e da anni impegnato nelle lotte studentesche.

Capolista alla Camera sarà Michele Rizzi, lavoratore precario e già candidato presidente della Regione alle ultime elezioni, a seguire Francesco Carbonara, Rsu dell’Om Carrelli di Bari, Pasquale Gorgoglione, studente universitario della facoltà di Architettura di Bari, Nicola Armenise, filmaker, Valeria Bianchino, insegnante precaria.

Al Senato sarà capolista il salentino Salvatore Cossa, operaio cassintengrato, poi Mauro Mongelli, Rsu Telecom Puglia, Luigi Lionetti, coordinamento lavoratori Bar.sa di Barletta, Giuseppe Spadaro, lavoratore precario della sanità.

Da Alternativa Comunista fanno sapere di avere un unico obiettivo:

Dare visibilità a quelle lotte di lavoratori, cassintegrati, studenti che abbiamo sostenuto in questi anni, candidando anche molte espressioni di queste lotte in Puglia. Tra i punti principali del nostro programma per la Puglia ci sono: la nazionalizzazione dell’Ilva, con la gestione operaia e l’esproprio di tutti i beni di Riva per destinarli alla bonifica dell’ambiente tarantino. La cancellazione del piano sanitario che chiude interi ospedali e posti letto e rilancio della sanità pubblica a scapito di quella privata per i ricchi. Reddito sociale per disoccupati e precari finanziato dal taglio di tutti i finanziamenti pubblici dati al padronato. Cancellazione di tutte le controriforme sulla scuola e rilancio della scuola pubblica.

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Ai Sotterranei di Copertino appuntamento con poesia e prosa

Lunedì 21 gennaio, alle 21, presso il circolo Arci Sotterranei, nel centro storico di Copertino, si terrà Dal Catrame alle Foglie che il Vento Sparge, evento attesissimo dagli amanti della poesia e della scrittura in genere.

L’appuntamento, che di solito si tiene il primo lunedì del mese, questa volta, in via del tutto eccezionale, è stato fissato per la seconda metà di gennaio. Si tratta di un’occasione in cui chiunque voglia leggere qualcosa di proprio o di altri autori potrà farlo in tutta libertà, in un contesto informale e guidato soltanto dai tempi di voce e scrittura.

Le radici di questo modo di fare letture affondano indietro nel tempo, quando qualche anno fa alcuni poeti hanno pensato di ritrovarsi e leggere pubblicamente i propri componimenti. L’iniziativa è stata poi ripresa, in tempi relativamente recenti, da Gian Maria Greco, referente di questi readings, all’interno dei Sotterranei, luogo che ben si prestava (e si presta tuttora) a queste letture scevre da ufficialità e accademismi.

Gli incontri, aperti al pubblico, a partire da questo mese sono organizzati dal circolo Arci copertinese – con la supervisione di Gian Maria Greco, in collaborazione con l’associazione culturale Eterarte.

Per la serata del 21 gennaio hanno confermato la propria presenza, tra gli altri, Vito Antonio Conte, Michela Maria Zanon, Maurizio Leo, Maurizio Nocera, Elio Coriano e Anastasia Leo.

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Sbancamento a Torcito: scatta il sequestro

Da qualche tempo, in area Torcito, nel territorio di Cannole, erano in atto alcuni lavori per il nuovo parco. Queste operazioni erano state autorizzate dalla Provincia ma, a quanto pare, con molte prescrizioni da tenere presenti. Sembra invece che la ditta incaricata non le abbia tenute in giusto conto, provocando un cambiamento della morfologia dei luoghi.

Le prime perplessità erano nate su Facebook, con il gruppo Urpi te Macchia, che per primo aveva documentato il corso degli interventi e la piega che stava prendendo il processo rivalutativo dell’area. Ulteriori dubbi si erano poi riscontrati su altre pagine del social network, portando all’intervento alcune personalità istituzionali, come il sindaco di Cannole Adriana Petrachi, che aveva rilasciato alcune dichiarazioni sulla pagina Facebook dedicata al gruppo della masseria Torcito.

La presa di posizione ambientalista, che aveva portato a numerose denunce dei fatti, ha trovato risposta nell’intervento dei Carabinieri di Bagnolo del Salento e del Corpo Forestale dello Stato di Otranto e di Lecce. I militari dell’arma e gli agenti della Forestale hanno effettuato dei sopralluoghi sulla collinetta sbancata, ubicata in zona Canolisi e Torcito, ponendo sotto sequestro una vasta area. Come conseguenza degli accertamenti è partita la denuncia per due ingegneri che si sarebbero resi responsabili di violazioni paesaggistiche e deturpamento del patrimonio naturale.

I due ingegneri sono deferiti in stato di libertà per aver proceduto alla realizzazione di tre piste forestali per una superficie di 5600 metri quadri, aver sbancato e spianato un’area di 2000 metri quadri, scavando roccia affiorante e con estirpazione vegetale, in difformità alla concessione edilizia rilasciata dall’Unione dei Comuni Idruntina. Come accennato, le aree interessate alle opere di rivalutazione, di notevole valore paesaggistico, sono state sequestrate.

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Perplessità per i presunti sbancamenti in area Torcito

L’area di Torcito, nel territorio di Cannole, da sempre tra gli emblemi paesaggistici salentini, è da qualche tempo oggetto di lavori. La società concessionaria della gestione del parco sta effettuando operazioni indirizzate sia alla realizzazione di una rete viaria interna che, in secondo luogo, alla costruzione di muretti a secco.

Sembrerebbe che, per il reperimento del materiale necessario all’esecuzione di tali opere, si stia scavando e asportando una collinetta ubicata in uno dei tratti più suggestivi del territorio di Cannole. Questo almeno stando alle foto che sono comparse su Facebook sul profilo di Urpi te Macchia, sul quale si può leggere:

La società concessionaria della gestione del parco sta effettuando lavori di riassestamento e tutela dello stesso. A quanto sembra, inizialmente attraverso la realizzazione di una rete viaria perimetrale interna ed una successiva costruzione di muretti a secco. Per procurarsi il materiale inerte per tali opere, secondo quanto evidenziano le foto, si sta in pratica scavando, sbancando e asportando una collinetta in un tratto tra i più caratteristici e paesaggistici del territorio di Cannole. La collinetta in questione è quella posizionata a sinistra della Discesa te lu Casinu. Purtroppo, una parte consistente della collinetta la possiamo già vedere trasformata in stradoni e in quei cumuli di pietre comparsi, in questo periodo, lungo la strada delle Parrate, pronti per essere trasformati in muretti a secco.

È proprio attorno ad alcuni di questi interventi che sembrerebbero nate le discussioni. Gli ambientalisti, venuti a conoscenza dei presunti sbancamenti, avrebbero preso posizione a riguardo, in particolare per quanto concerne l’area della pineta dell’agro di Cannole, sita proprio nei pressi del luogo dove sarebbero avvenuti i lavori.

Sulla questione si è pronunciato il sindaco di Cannole Adriana Petrachi, che nella pagina Facebook del gruppo dedicato alla masseria Torcito ha dichiarato:

Oggi abbiamo notificato l’ordinanza di sospensione dei lavori, anche se nei giorni scorsi avevamo chiesto alla Provincia, titolare della concessione a costruire, la sospensione cautelare dei lavori, per verificare se erano state rispettate le prescrizioni imposte nella concessione stessa in cui veniva precisato che: non doveva essere alterato lo stato dei luoghi.

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