Tag Archive | "Grecia"

A Martano verranno riqualificate via Trinchese e piazza Matteotti


Continua la riqualificazione di Martano. Dopo piazza Assunta continua il lavoro di cantierizzazione e miglioramento della cittadina capofila dei comuni della Grecìa. Sono stati avviati subito dopo le feste i cantieri di via Trinchese e piazza Matteotti, nel cuore del comune, per cui è previsto un nuovo basolato per una nuova immagine della città, sempre più protagonista del Salento turistico e ora fornita di un’ampia piazza d’ingresso con fontana monumentale con illuminazione tecnica ambientale ben studiata e terminata in ritardo ad un anno dall’inizio della cantierizzazione nell’agosto 2011 e consegnata a giugno 2012, progetti per cui sono stati stanziati 2 milioni di euro.

I lavori dovrebbero uniformare lo stile della cittadina e dare ad essa un nuovo volto, più armonioso. Sui lavori appena avviati si esprime il giovane vicesindaco e assessore all’urbanistica Stefano Gallo:

Come anticipato nei giorni scorsi – rispettando la volontà emersa nell’incontro di dicembre con gli esercenti e i residenti delle vie interessate, di non iniziare i lavori durante il periodo natalizio – è stata effettuata la consegna dell’area di cantiere, e sono iniziati i lavori. Inoltre sono stati effettuati due ulteriori allacci alla fognatura. Durata prevista dell’opera: 120 giorni.

Salvo imprevisti o ritrovamenti, che potrebbero bloccare temporaneamente l’opera per un ipotetico intervento della Sovrintendenza, i lavori dovrebbero dunque terminare il prossimo maggio.

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Finanziato Interreg tra il Parco Costa Otranto e la Grecia


L’Interreg che unisce il Salento e la Grecia. Si tratta di Joy welcult,che unisce con 1 milione e 117 mila 575 euro la Grecia e i comuni del Parco Costa Otranto, Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.

Il progetto appena finanziato promette di valorizzare e conservare il patrimonio dell’area costiera attraverso gli ecomusei, più comunemente conosciuti come musei diffusi, territori caratterizzati da ambienti di vita tradizionali, dotati di un patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevante e degno di tutela, restauro e valorizzazione.

Joy welcult è il nome dell’ultimo progetto da 1.117.575 di euro, nell’ambito di European Territorial Cooperation Programme- Greece – Italy 2007/2013. Un successo importante che realizza un ponte tra l’area protetta e la municipalità Greca di Ioannina, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione culturale e creativa transfrontaliera nei settori del turismo, dell’agroalimentare e dell’artigianato tipico.

La strategia è quella di creare uno sviluppo locale sostenibile mediante la costituzione di una rete di ecomusei nell’area mediterranea, in linea con la Convenzione Europea del Paesaggio.

Gli ecomusei sono un’istituzione culturale, ormai consolidata in quasi tutta l’Europa, che vede la partecipazione attiva della popolazione per la ricerca la conservazione e valorizzazione del patrimonio locale, al fine di generare armonicamente nuove relazioni tra innovazione, tecnologia e tradizione.

In altre parole esso, rappresenta un contenitore di industrie culturali e creative per spingere gli operatori turistici, i produttori agricoli e gli artigiani a fare sistema ed utilizzare correttamente il proprio patrimonio. Ma come si è sviluppato il progetto lo spiega il presidente del Parco Nicola Panico:

Il progetto nasce dalla consapevolezza che il nostro territorio con le sue specificità ha molto da offrire in termini di tradizioni, cultura e sostenibilità. In quest’ottica il Parco sta promuovendo già da tempo, l’orientamento ad un turismo responsabile.

Oggi, inoltre, abbiamo la possibilità di incidere nel tessuto sociale ed economico delle nostre comunità con uno strumento metodologico di fondamentale e strategica importanza: la Carta Eutropea del Turismo Sostenibile. Gli assiomi del documento CETS rappresentano infatti una realtà imprescindibile che, grazie a progetti come questo Interreg o come il SAC di prossima concretizzazione, potrà trovare sempre più nuova linfa. È in questa prospettiva che il modello ecomuseale può dare il meglio di sé, diventando una realtà orientata a favorire lo sviluppo sostenibile del territorio, attraverso la valorizzazione e la messa in rete delle dinamiche culturali locali, la creazione di sinergie con il comparto turistico ed economico, l’attenzione all’ambiente e la promozione delle logiche della sostenibilità.

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Mostra fotografica sul Salento a Piacenza, ma per greci


Una mostra fotografica per far conoscere il Salento normanno e bizantino alla Grecia. Sarà realizzata con il patrocinio della repubblica greca, il ministero della cultura e turismo greco e il museo bizantino e Cristiano a Piacenza presso il palazzo della Duchessa.
Sarà possibile anche grazie alla nascita del nuovo Club Unesco griko di Zollino, presentato il primo giugno scorso nella propria sede cittadina, e per presidente dell’associazione Italoellenica Pompeo Maritati, che è stato ringraziato tramite lettera dell’immediata disponibilità mostrata ai cugini greci dalla signora Anastasia Lazaridou, presidentessa del museo Bizantino e Cristiano. Il museo Bizantino e Cristiano di Atene sta progettando la realizzazione di una mostra fotografica sui monumenti del Salento di epoca bizantina e normanna. Il materiale fotografico, una scelta dei monumenti più rappresentativi di questa epoca, è proveniente dall’archivio della signora Foteini Kaimaki, docente universitaria. La mostra sarà allestita all’interno del ristrutturato palazzo della Duchessa di Piacenza, Anne Marie Sophie Barbè de Marbois (1785-1854), dalla metà del mese di settembre prossimo e fino alla fine di dicembre, al vernissage è prevista anche la partecipazione di un gruppo folk salentino ancora da individuare.
Di certo sarà questo un’occasione per intensificare i rapporti salentini ed in particolar modo griki con i cugini greci, con i quali questa parte s’Italia condivide moltissimo, a partire dall’idioma, passando per i tratti somatici, le musiche e le ricette etno-gastronomiche.

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18 migranti soccorsi


Salvati ieri 18 migranti in acque internazionali tra la Grecia e il Salento.
Diciotto persone, probabilmente partite da Corfù, si sono trovate su di una barca in avaria in acque internazionali.
Nel gruppo soccorso anche quattro bambini. La presenza dell’imbarcazione in avaria nel Canale d’Otranto era stata segnalata in mattinata e raccolta dagli uomini della Capitaneria di porto di Otranto che si sono messi in contatto con il natante, lungo circa sette metri. Per rintracciare la barca sono stati mobilitati 100 uomini di tutte le unità operative del Salento e in seguito anche altre pugliesi, come quella di Bari, Brindisi, Gallipoli e Otranto, sei unità navali, due elicotteri dei Vigili del fuoco e della Guardia di Finanza e unità di pattugliamento a terra. Il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Otranto, Francesco Amato ha coordinato le operazioni che si sono concluse anche grazie alla triangolazione del segnale dei cellulari, l’imbarcazione si trovava nelle acque tra Italia e Grecia.
Dopo quattro ore i soccorritori greci sono riusciti a raggiungere il natante e a soccorrere le persone a bordo, poi ricondotte presso un porto ellenico.

Jenny De Cicco

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Una legge per la tutela delle minoranze linguistiche


Nuove norme e nuove proposte di tutela per le minoranze linguistiche.
Plauso all’iniziativa del Consiglio Regionale pugliese che ha approvato all’unanimità la proposta partita il 13 ottobre scorso dal consigliere del Partito Democratico Sergio Blasi, già sindaco di Melpignano e creatore della Fondazione Notte della Taranta, sulla propria peculiarità linguistica ha costruito la propria fortuna turistica negli ultimi anni.
Giannicola De Leonardis, presidente della VII Commissione affari istituzionali in Regione commenta: “L’approvazione è un successo”.
In conformità con quanto disposto dall’articolo 6 della Costituzione Italiana e dall’articolo 4 dello Statuto della Regione Puglia, e in considerazione dell’importanza e del ruolo rivestito nel tempo dalle comunità storico-linguistiche presenti sul territorio, in particolare quelle della Grecìa Salentina, Arbereshe e Franco- Provenzali in Puglia. La prima stesura, infatti, prevedeva la densità della popolazione come criterio per la ripartizione dei fondi e avrebbe penalizzato comuni in provincia di Foggia.
L’emendamento presentato da De Leonardis, accolto all’unanimità dai componenti la Commissione, aveva invece introdotto il principio della ripartizione in maniera equa delle risorse tra le tre comunità, poi passato anche in Consiglio regionale. “Mi auguro che la nuova legge rappresenti uno stimolo e un esempio anche per altri enti, e permettano il dovuto riconoscimento a comunità meritevoli di ben altra attenzione e considerazione”, ha concluso De Leonardis.
Soddisfatto anche Antonio Decaro capogruppo del Pd in Consiglio: “Un sostegno concreto alle minoranze linguistiche attraverso specifici finanziamenti regionali per la loro tutela, conservazione, recupero e sviluppo saranno possibili con le “Norme per la promozione e la tutela delle lingue minoritarie in Puglia”.
Ringrazio il segretario Blasi. Non potevamo rischiare che la nostra regione smarrisse questa preziosa pluralità di espressioni, sinonimo di altrettanta vitalità culturale della nostra terra”.
La legge prevede, tra l’altro, il finanziamento di corsi d’insegnamento delle lingue minoritarie nelle scuole, di attività di ricerca e studio, di iniziative da parte degli organi di informazione.
Antonio Buccoliero dei Moderato e Popolari dice: “Va a colmare, in Puglia, un grave vuoto in fatto di valorizzazione di quelle minoranze linguistiche, che possono essere un punto di forza per tutto un territorio. Del resto, la positiva e produttiva esperienza della Grecìa Salentina, la cui cultura, anche musicale, ha saputo oltrepassare i confini regionali e nazionali dimostra chiaramente quanto rappresenti un’occasione per far conoscere e rafforzare quel notevole patrimonio, base solida da cui far ripartire ogni iniziativa di crescita legata al Salento e alla Puglia”.
Sulla legge si esprime anche il presidente Udc, Salvatore Negro: “Un patrimonio immateriale come quello delle comunità della Grecìa Salentina, Arabesche e Franco-Provenzali che merita di essere adeguatamente riscoperto e valorizzato perché è parte integrante della nostra identità al pari delle tradizioni culinarie e artigiane che rischiano di scomparire. Allo stesso tempo, una regione come la nostra, che punta sul turismo come risorsa economica, ha il dovere di riscoprire e far apprezzare anche ai visitatori la bellezza e l’armonia dei racconti dei nostri nonni narrati nella lingua del luogo che gli attribuisce fascino e unicità”.

Jenny De Cicco

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Deja-vous a Otranto: al via i traghetti verso Grecia e Albania


I traghetti collegheranno Otranto con l’Albania e la Grecia.
Nuovamente.
Per Otranto questo sarebbe un deja-vou, a quasi vent’anni dalla cancellazione dei collegamenti marittimi tra Otranto e il paese delle aquile e quello patria della filosofia occidentale, potrebbero rifiorire gli scambi turistici e commerciali per il porticciolo, che grazie alla sua vicinanza all’Oriente europeo ha visto pagine gloriose del diporto nella storia recente.
In questi giorni rappresentanti di due compagnie, che abitualmente fanno la rotta Brindisi – Valona, Franco Aversa per la nave Ionian Spirit dell’agenzia Franco Aversa e John Prudentino per la Red Star One dell’agenzia Eurobulk, hanno contattato il presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’agenzia marittima Adriatic Shipping d’Otranto, Giuseppe Tessolon, per valutare la possibilità di spostare i propri traghetti sul porto di Otranto.
La richiesta è motivata da ragioni logistico commerciali, infatti Otranto è privilegiata rispetto a qualunque altro porto grazie alla posizione geografica e può vantare anni di esperienza nel settore, la distanza Otranto-Albania è di 40 miglia inferiore rispetto alla rotta Brindisi-Albania.
Probabilmente, però, sulla scelta delle compagnie pesa anche la crisi dei rapporti con il porto brindisino, da cui fanno la spola per gli stessi paesi (Grecia e Albania).
Il 15 gennaio “Studio 100 notizie” riferisce come da giorni imperversi la polemica sul porto di Brindisi e sul traffico passeggeri da e per Grecia e Albania.
Il punto di rottura è il sequestro dell’unica nave per la Grecia e l’annuncio del blocco dei collegamenti con l’Albania. A spiegare i motivi Franco Aversa che riferisce: “Gli armatori chiedono quattro semplicissime situazioni per poi essere interessati. Il primo è sicurezza di ormeggi, il secondo è quello dell’economicità del porto e quindi in termini di costi, la velocizzazione delle operazioni e ovviamente la infrastrutturazione e quindi i servizi per un porto. Purtroppo il nostro porto punto per punto non ha nulla da offrire” .
Aumenterebbero così le chances del porto idruntino sia in termini di rinnovato appeal turistico che in termini economici, poiché attorno all’attività portuale risorgerebbero tutte le attività correlate e in termini d’indotto, a farne le spese quello di Brindisi e allora i traghetti alternerebbero le partenze in modo da coprire l’intera settimana, facilitando l’andirivieni turistico commerciale dallo storico porto idruntino che nei tempi d’oro assicurava posto a circa 20 unità lavorative.
Nel frattempo l’agenzia ha tenuto un incontro preliminare con il sindaco d’Otranto, Luciano Cariddi che ha valutato positivamente l’ipotesi, soprattutto in un momento in cui il porto di Otranto soffre di una sostanziale riduzione del traffico commerciale.
Aspetto sottolineato dal primo cittadino è stato quello di coinvolgere la cittadinanza in un’occasione potenzialmente redditizia per tutti.
D’altronde molti sono i cittadini che soffrono la nostalgia dei tempi in cui le navi facevano spola con l’altra sponda adriatica, movimentando il turismo in tutto l’arco dell’anno.
I rappresentanti delle imbarcazioni hanno delineato un progetto a lungo termine, che dovrebbe partire in tempi relativamente brevi e prevede, in un secondo momento, l’introduzione di una linea con la Grecia, triangolando l’Albania, con vantaggi evidenti per la cittadina e per i viaggiatori, che non sarebbero costretti ai lunghi tempi di navigazione, vista la vicinanza con i porti balcanici.
Aversa e Prudentino gestiscono durante il periodo estivo, tre navi che abitualmente scalano i porti ellenici, partendo sempre da Brindisi e ora potrebbero partire da più a sud.
Si è tenuto un incontro anche con il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto con il quale si sono discussi gli aspetti tecnici.

Jenny De Cicco

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Un nuovo anno inizia con la Strina


A Calimera torna la Strina.

Il giorno di Capodanno, domenica 1° gennaio, si rinnova la tradizione grecanica di Calimera con l’iniziativa organizzata dalla Proloco che dà, con un tocco antico, il benvenuto al nuovo anno.

La Strina sono canti in rima in lingua grika che raccontano la venuta al mondo del Signore, che verranno suonati sul sagrato della chiesa Madre di Calimera, al termine della messa vespertina, fra musicanti, paesani, visitatori, tamburelli, organetti e sonagliere con cui la festa ripropone l’antica tradizione in cui musicanti andavano di casa in casa intonando questi canti in rima intonano la lieta Novella Grika.

Per le strade riecheggia per le strade l’antica tradizione grazie ai ragazzi del gruppo Iziki, che rispolverano questa usanza, augurando abbondanza e fortuna. I sei musici dopo aver narrato al popolo la Natività con passi cadenzati dalle arie natalizie, percorreranno piazza del Sole fino alla sede della Proloco.

La Strina rientra nel bagaglio delle tradizioni pagano-cristiane della Grecìa salentina a cui si assisteva nel periodo tra l’Immacolata e il Capodanno, durante il quale le strade e le piazze si popolavano di musicisti d’esperienza e non, che diffondevano musiche e canti religiosi di stampo pagano riarrangiati in chiave cristiana, è una delle tradizioni di origine grika a cui si ha ancora la fortuna d’assistere, perché salvaguardate dalla modernità grazie alle sentinelle della cultura, gli anziani e la scuola.

Racconta la Strina degli eventi del ciclo della nascita di Gesù Cristo, la musica e le parole di questi canti venivano riproposte per le abitazioni, le masserie e i vicoli da piccoli “gruppi musicali” che in cambio ricevevano auguri o provviste, la Strina è quindi ciò che rimane di un canto d’iniziazione ed accompagnamento dell’uomo e del suo lavoro verso un nuovo anno, un modo per propiziarsi la fortuna nei giorni che dovevano arrivare.

Jenny De Cicco

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