Posted on 27 Gennaio 2012. Tags: disagio sociale, Governo Monti, lavoro, Salvatore Negro
Maggiore attenzione per i problemi del lavoro e del disagio sociale. Questo è quanto chiede il presidente del gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro. “In questo particolare momento di crisi e difficoltà economiche per l’intero Paese – afferma Salvatore Negro – ognuno deve fare la propria parte con senso di responsabilità. Condividiamo e partecipiamo alle battaglie contro i tagli di Trenitalia o quelle in difesa delle nostre coste e del nostro mare, ma allo stesso tempo invitiamo il presidente Vendola e la sua maggioranza a cercare di risolvere i tanti problemi che affliggono i pugliesi. Vorremmo un’attenzione particolare per i problemi del lavoro e del disagio sociale come quello della frustrazione dei 1200 lavoratori impegnati nei progetti socialmente utili che ancora attendono la maggiore corresponsione per l’aumento dell’orario di lavoro e il riconoscimento della contribuzione ai fini pensionistici per tale attività. In questa delicata fase della vita economica e politica del nostro Paese chiedere al Pd un disimpegno dal sostegno al governo Monti e di conseguenza le elezioni anticipate è poco responsabile.
Altrettanto censurabile il tentativo di inficiare l’impegno e la responsabilità dei partiti che sostengono lo stesso governo. In questo momento nessuno può chiamarsi fuori dalle responsabilità che hanno portato alla attuale situazione: la politica, a tutti i livelli, è chiamata a dare risposte concrete ai problemi della gente e non a polemizzare. Il calo di affluenza alle primarie del centrosinistra a Lecce è il sintomo del distacco e della disaffezione che si è creata tra la classe politica e la gente comune, ma anche del malcontento che serpeggia tra i vari strati della popolazione e che dimostra insoddisfazione verso i governi tanto nazionali quanto regionali. Un dato su cui tutti, indistintamente, siamo chiamati a riflettere. Non si possono illudere 1200 lavoratori e le loro famiglie approvando (su iniziativa del nostro partito) una legge che prevede un aumento del monte ore settimanale e il riconoscimento della contribuzione ai fini pensionistici e poi non attuarla. Qui non si parla di vaghe promesse, ma di qualcosa che è stato stabilito attraverso l’approvazione della legge di bilancio un anno fa e che va attuato. Questo inspiegabile ritardo non riconcilia la politica con i lavoratori e non ne rafforza la credibilità, ma contribuisce ad allargarne le distanze.
Auspichiamo che il governo regionale faccia la sua parte esercitando le proprie competenze per lenire il disagio e le sofferenze di tanti strati della popolazione pugliese e nel contempo cerchi il dialogo e la collaborazione con il governo Monti, per venire incontro ai disagi del territorio, ridare fiducia alla gente e credibilità alla politica”.
Alessandro Conte
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Posted on 27 Novembre 2011. Tags: Consorzio Miles, Dario Cagnazzo, Ex LSU, Intini Source Spa, lavoro, Riccardo Colamarino
Sono disposti a tutto gli ex Lsu delle scuole, anche ad andare a Noci dalla l’Intini Source per mettere in atto proteste eclatanti. Il motivo è sempre lo stesso, il mancato versamento delle spettanze. Uno stillicidio giocato sulla pelle dei lavoratori. Come già ribadito nella riunione del 17 novembre scorso a Noci i dirigenti del gruppo barese hanno manifestato l’intenzione di uscire in maniera rapida dal settore delle pulizie scolastiche. Il paradosso, ha spiegato Riccardo Colamarino, del gruppo Intini Source è che la ditta non è in perdita ma vanta nei confronti del consorzio Miles (vincitore dell’appalto nazionale) di un credito di diversi milioni di euro, oltre una decina.
Credito però diventato praticamente inesigibile e causa di tutte le gravi difficoltà in cui versano ovviamente i dipendenti. Durante la riunione di metà novembre dai tavoli di contrattazione (con Cgil, Uil e Cisl da un lato e con la Federazione sindacati indipendenti dall’altro) l’azienda ha presentato il piano di rateizzazione le competenze dei prossimi mesi: entro mercoledì prossimo verrà corrisposto il 50% della retribuzione di ottobre, entro il 15 di dicembre si avrà il saldo di ottobre e la metà di quella di novembre; entro il 24 dicembre la tredicesima mensilità e al massimo entro il 10 gennaio del prossimo anno il versamento della completa retribuzione del mese di novembre 2011. Una decisione che non è piaciuta ai sindacati che intendono rispondere con azioni di protesta, se pur differenti. Se le cose resteranno così come paventato Cgil, Cisl e Uil hanno intenzione, la settimana prossima, di manifestare davanti alla prefettura, mentre la Federazione sindacati indipendenti intende recarsi presso la sede di Noci per far valere le ragioni dei lavoratori. Non sono escluse azioni legali nei confronti della Intini e del Consorzio Miles. Spiega Dario Cagnazzo, referente della Federazione sindacati indipendenti: “Dopo tanti mesi gli ex Lsu sono arrivati al limite della sopportazione. Non è possibile non tenere conto delle condizioni in cui versano tante famiglie che sono in difficoltà per i pagamenti quotidiani dei mutui, delle bollette, della spesa ai supermercati. È una situazione assolutamente devastante: per questo abbiamo intenzione di muoverci per mobilitare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo”.
Maurizio Tarantino
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Posted on 08 Luglio 2011. Tags: Antonio De Santis, famiglia, incidente domestico, lavoro
Cordoglio a Martano per i funerali di un altro giovane che se ne va. Ieri alle 17 è partito da via Quintino Sella il corteo funebre che ha accompagnato per l’ultima volta Antonio De Santis per le strade di Martano. Le scale di casa sono state fatali per il quarantatreenne, che rientrava nella sua abitazione dopo aver assistito alle prove dello spettacolo di danza, che si terrà l’8 luglio presso l’anfiteatro del parco giochi comunale, cui avrebbe dovuto partecipare la figlia più piccola. Una caduta dalle scale che non ha lasciato scampo al giovane, che, pur trasportato d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi, non ce l’ha fatta. Antonio lascia una moglie e due figlie di 12 e 17 anni. Era un figlio del nostro tempo fatto di precariato e incertezza del domani. “Grande lavoratore e persona affabile e disponibile” è la definizione che i concittadini danno di lui. Antonio faceva il fruttivendolo nell’ultimo periodo, ma molti lo ricordano anche come operatore ecologico. Si arrangiava e si sacrificava per mandare avanti la famiglia, per non far mancare nulla alla sua prole che ieri, con lacrime di disperazione, lo invocava. Antonio, come direbbe Caparezza, era un “eroe contemporaneo”, come molti padri di famiglia, perché nella vita oggi è difficilissimo mantenere una condotta retta e dignitosa come quella di Antonio e dei suoi. Intanto in paese regna lo sconforto per questo tragico sequel di vittime di incidenti.
Fabio Tarantino
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Posted on 02 Aprile 2011. Tags: ispettorato del lavoro, lavoro, Otranto, Pasqua
Con la Pasqua alla porte, anche il turismo fa le prove generali. Che stagione sarà? E’ presto per dirlo. Al momento le imprese del settore sono impegnate su altri fronti legati alla qualità e alla “legalità”dell’offerta; ovvero: come non rimanere vittime dei controlli da parte di Nas, Ispettorato del lavoro, Polizia tributaria e chi più ne ha più ne metta. Il Comune di Otranto – città turistica per eccellenza, che vanta un’alta percentuale di imprese votate al terziario – suona la sveglia e chiama a raccolta professionisti, esperti e lavoratori. Il confronto, tenutosi nel centro don Tonino Bello, ha acceso i riflettori sull’accesso ispettivo sui luoghi di lavoro, sulle nuove tipologie contrattuali e i vantaggi per le imprese nell’operare in punta di legge. All’incontro sono intervenuti il sindaco, Luciano Cariddi; Giocondo Lippolis, direttore della direzione provinciale del lavoro di Lecce; Maria Sergi, funzionario D.P.L. di Lecce; Iunio Valerio Romano, responsabile Unità operativa di vigilanza ordinaria; e Maria Cristina Circhetta, consulente del lavoro.
Numerosi i punti trattati nel corso della lunga discussione: dal ruolo degli ispettori del lavoro (e più in genere delle forze dell’ordine) ai limiti che gli stessi non dovrebbero oltrepassare, fino ai loro obblighi nei confronti dell’ispezionato. Ma ci si è anche molto soffermati sulle nuove tipologie di contratti flessibili, sul lavoro minorile e sui “buoni lavoro”, strumenti per il lavoro occasionale previsti dalla legge Biagi.
Il dibattito ha portato alla luce diverse criticità. Una per tutte, quella sui doveri dei controllori e sui diritti dei controllati. Incorrere in una verifica da parte dei funzionari a volte è un trauma, altre – se effettuata nel pieno dell’attività lavorativa- è un vero e proprio incubo. Perché? Perché in molti casi gli imprenditori non sanno come comportarsi; di più: sentono di essere dalla parte del torto, a prescindere dalla loro reale situazione. Soffrono fortemente, insomma, la sudditanza psicologica nei confronti degli ispettori. A bloccarli, forse la scarsa conoscenze della normativa in vigore ma, molto più spesso, la paura che il loro lavoro venga sospeso, con conseguente perdita di immagine e introiti.
A volte, infatti, sentono di essere sottoposti a dei veri e propri raid. E’ il caso di un operatore che, intervenuto nel dibattito, ha raccontato con ironia la propria esperienza: “La Guardia di Finanza ha bloccato le uscite, mancavano solo le mitragliette, mentre gli ispettori del lavoro si sono nascosti dietro alle porte; mi sono spaventato e ora per evitare altri simili inconvenienti ho fatto installare le telecamere. Sono titolare di un azienda e in sette anni ho subito ben sei controlli…”.
Solo un caso limite? Agli operatori sarà utile sapere che ogni ispettore è obbligato a identificarsi; e che – è stato sottolineato – esiste uno strumento utile per abbassare la frequenza delle visite in azienda, il cosiddetto “verbale di primo accertamento” contenente tutti i dati sulle verifiche, le dichiarazioni dei dipendenti, le proprie, e – dulcis in fundo – le eventuali sanzioni. Servirà ad allentare tensioni e conflittualità? Gli addetti ai lavori dicono di sì. Intanto, c’è un solo modo per non soffrire il peso degli accertamenti: farsi trovare in regola.
Jenny De Cicco
Posted in Economia, Turismo