Posted on 24 Maggio 2012. Tags: Antonio Errico, I caffè della cultura, Palazzo della cultura, Poggiardo, Stralune
Continua la rassegna culturale “I caffè della Cultura”, promossa dalla biblioteca comunale – assessorato alla Cultura del comune di Poggiardo con il sostegno di Sole Vento Energia Poggiardo. Giovedì 24 maggio, alle ore 19, nella sala conferenze del Palazzo della Cultura di Poggiardo sarà in scena lo scrittore, poeta e giornalista Antonio Errico che parlerà della sua opera, “Stralune” (Manni Editore 2008). L’incontro sarà presentato dal giornalista e scrittore Paolo Vincenti e, a seguire, ci saranno degustazioni culturali.
Qui di seguito riportiamo la descrizione presente sul sito della Manni Editori:
“Un disertore ritorna nella notte. La memoria diventa corpo, diventa voce di madre, di figlia, di amante, di padre, di sé. Sullo sfondo del tempo, una guerra. Sul fondo della coscienza un ricordo. Mentre un’ombra richiama, frastorna, appare e scompare, protegge. È un enigma, una verità, una menzogna, una passione, un delirio, un destino. Così il racconto attraversa l’esistenza, si rispecchia nei passaggi di stagione, sprofonda e riemerge dal gorgo di un confronto con il passato misterioso. Un romanzo con il linguaggio di un poema.
Un poema che ha le storie e i personaggi di un romanzo”.
Alessandro Conte
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Posted on 07 Settembre 2011. Tags: arte, Bréton, Brindisi, De Chirico, Gallipoli, Max Hamlet Sauvage, Palazzo della cultura, Parabita, Poggiardo, pop, Puglia, surrealismo
Sauvage rivisita De Chirico. È stata inaugurata venerdì 2 settembre, presso il Palazzo della cultura di Poggiardo, la mostra di Max Hamlet Sauvage, dal titolo “De Chirico, rivisitato nell’estetica metafisica nel regno del sogno”. L’esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 25 settembre, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e martedì e giovedì dalle 16,30 alle 18,30, conta trenta dipinti e disegni inediti del noto artista gallipolino, che ha vissuto in Francia e ha rivisitato De Chirico in chiave pop, mantenendone i suoi connotati surrealistici. E così il pittore metafisico, il pittore che si lasciava ispirare dalla luce diurna che illumina le città mediterranee, il pittore che immergeva le sue figure in un clima magico e misterioso, il pittore dell’uomo senza volto, torna a rivivere attraverso le tele di Sauvage. Protagonista ancora l’uomo contemporaneo, le sue tensioni interiori interpretate in chiave esistenzialista: le sue paure, i suoi sogni spesso materialisti, il lusso il più delle volte ostentato e la noia borghese. Fumetti dai colori shock e psichedelici che prendono vita nei suoi dipinti pop con la tecnica del cartoon. L’uomo rappresentato diventa un cartone animato, ciò contribuisce a prendere le distanze da esso perché facente parte di un mondo fantastico e surreale, lontano da quella che è la realtà di ogni giorno, ma nello stesso tempo uomo che assume i connotati della caricatura. Apparentemente le figure che si stagliano nei suoi dipinti sono distanti dalla quotidianità, ma uno sguardo più approfondito non può non scorgerne il loro legame intimo con la realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Al di là degli altri elementi presenti nelle scene, che ci suggeriscono che si tratti di momenti di vita vissuta, vediamo che quello che Sauvage ci riporta con il suo tratto pittorico impeccabile e satirico è l’avidità, la bramosia di potere, la tensione verso il lusso e il denaro, la lussuria che porta a vedere le donne come oggetto del desiderio. Temi, dunque, non lontani da quelli delle copertine dei giornali. Max Hamlet Sauvage, pittore e scultore classe 1950, entra nel mondo dell’arte nel 1969, in seguito ad un corso di pittura nella scuola d’arte “Castello sforzesco”, cui seguono diversi corsi di anatomia e fotografia. Ed è proprio la fotografia il mezzo con il quale inizia a esprimersi artisticamente già a partire dal 1967. La sua prima mostra risale al 1972, a Milano. Una carriera in continua ascesa che l’ha visto protagonista di numerose mostre in Europa e anche oltreoceano e vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali. Dopo anni di assenza dalla Puglia, dal 2004 a oggi ha allestito diverse mostre tra Gallipoli, Parabita, Brindisi e in numerosi altri centri salentini per poi approdare a Poggiardo con questo originale approccio a De Chirico, in esclusiva per tutta la Puglia. Un artista surrealista che riscopre il surrealismo, dando alla corrente culturale che affonda le sue radici nelle opere di Bréton quel tocco di fantasia beffarda che ci lascia sorridere. Un sorriso amaro, ma pur sempre un sorriso. Che sia questo il ruolo che riveste l’arte per Sauvage nella crisi dei valori del mondo contemporaneo?
Alessandra Ragusa
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