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Tagli Alitalia, Palese, Decaro ed Epifani chiedono l’intervento della Regione


La situazione critica di Alitalia ha le sue ripercussioni negli aeroporti pugliesi, con tagli sui collegamenti da e per Roma, Milano e Venezia. Per questo motivo esponenti di Pdl e Pd alla Regione Puglia chiedono un rapido intervento da parte della stessa.

“Ѐ inaccettabile e vergognoso che la Puglia rischi di perdere ulteriori collegamenti aerei da e per Roma, Milano e Venezia da parte di Alitalia – afferma Rocco Palese, capogruppo del Pdl alla Regione – dopo aver già perso alcuni collegamenti nazionali di Ryanair. L’isolamento cui è relegata la nostra regione sta diventando una questione da porre con forza e attenzione al Governo nazionale e chiediamo al presidente Vendola, oltre che all’assessore Minervini, di assumere una posizione durissima per scongiurare i tagli. Mentre tutti sono presi dalle personali campagne elettorali – continua – territorio e cittadini sono abbandonati a se stessi, quindi deboli rispetto a chi, come Alitalia, qui ormai fa il bello e il cattivo tempo, mantenendo il monopolio di alcune tratte in alcuni orari, aumentando a dismisura le tariffe e tagliando voli come e quando vuole. Occorre aprire una vertenza Puglia a Roma e convocare immediatamente un tavolo tra Regione, Aeroporti di Puglia e Alitalia per fare in modo che ai cittadini pugliesi, oltre che ai turisti e a coloro che viaggiano da e per la Regione per lavoro, vengano garantiti almeno i servizi essenziali. Il presidente Vendola smetta per un attimo la sua campagna elettorale e difenda gli interessi della Puglia, parli con Alitalia, trovi il modo di rendere attrattivi gli aeroporti pugliesi, valuti tutte le ipotesi possibili e percorribili per evitare che Alitalia tagli anche un solo volo dagli aeroporti di Bari e Brindisi.”

Una discussione tra le varie parti, anche se con toni diversi, è quanto auspica anche il capogruppo regionale del Pd, Antonio Decaro:

“Mentre la Regione continua a investire sul futuro degli aeroporti pugliesi – afferma – la compagnia di bandiera annuncia di tagliare alcuni voli che collegano la Puglia a Roma, Milano e Venezia. Si tratta di una decisone contro la quale dobbiamo reagire, spiegando ad Alitalia che non si può trattare la Puglia come una tappa del “Monopoli”, giocando prima su una brusca impennata delle tariffe e subito dopo con un ingiustificato taglio di importanti rotte nazionali. Questa volta dobbiamo far sentire tutta la nostra ferma opposizione a un altro rischio di isolamento del nostro territorio. Per questo – conclude Decaro – Regione, Aeroporti di Puglia e Alitalia dovranno discutere presto, insieme, su quale futuro intende riservare la compagnia di bandiera agli aeroporti pugliesi.”

Infine, sulla questione è intervenuto anche Giovanni Epifani, consigliere regionale del Pd:

“La Regione ha l’obbligo di aprire un tavolo istituzionale con Alitalia – sottolinea – per chiedere alla compagnia di bandiera le ragioni dell’eliminazione di alcuni voli che collegano la Puglia con Roma, Venezia e Milano. La compagnia, dopo aver aumentato il costo dei voli, sta isolando in maniera arbitraria il territorio pugliese, eliminando alcuni collegamenti lungo le principali rotte nazionali. A tutto ciò la Regione, che ha investito molto negli aeroporti pugliesi, dovrà reagire con la stessa tenacia con cui ha combattuto sul fronte dell’isolamento ferroviario.”

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Trenitalia: cosa ne pensano i rappresentanti regionali


Puglia ancora senza treni notturni, le feste si fanno vicine e con esse aumenteranno i pendolari. Ancora irrisolta la vicenda TrenitaliaRegione Puglia, nonostante l’incontro di pochi giorni fa e così sulla questione tornano a esprimersi i politici regionali.
Giannicola De Leonardis, rappresentante Udc e presidente della Commissione Affari Istituzionali della regione, chiede che intervengano gli onorevoli di Puglia per sollecitare i ministri ad intervenire sulla vicenda:

perché le promesse non possono più bastare, così come i tavoli di confronto e i vertici annunciati e poi rinviati e celebrati fuori tempo massimo. Le promesse dei dirigenti Trenitalia non possono più bastare, così come i tavoli di confronto e i vertici annunciati e poi rinviati e poi celebrati fuori tempo massimo. È una vertenza infinita, ormai, quella che contrappone da tempo immemorabile la Regione Puglia e i vertici di Trenitalia. Nonostante l’impegno dell’assessore Minervini, i dossier ben articolati e corredati da documentazioni e dati inoppugnabili, le proteste, le rivendicazioni, i numeri che evidenziano una disarmante disparità di trattamento rispetto ad altre regioni e smentiscono in maniera inequivocabile le goffe spiegazioni fornite da manager poco accorti, anche il nuovo orario invernale conferma un’ingiustificabile e insopportabile disparità di trattamento nei collegamenti tra Sud e Nord, in particolare nelle ore notturne, e prezzi spropositati rispetto alla qualità dei servizi offerti, che non presentano alcuna traccia di miglioramento. Il diritto alla mobilità, in particolare per le fasce meno abbienti non può essere ignorato e calpestato da professionisti strapagati che di fatto hanno spezzato un Paese che mai come in questo momento avrebbe bisogno di unità, coesione e condivisione.

Insoddisfatto il consigliere Udc Giuseppe Longo:

Il nostro era un sacrosanto diritto di vedere la Puglia e i pugliesi viaggiare sui treni con meno disagi e, soprattutto, non vedersi tagliati fuori dai collegamenti con il resto della nazione.

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La spendig review parte dalla Puglia: ridotto il numero di consiglieri


La Puglia taglia i costi della politica per prima in Italia e riduce il numero consiglieri regionali. Il consiglio regionale passerà a contare da 70 a 50 consiglieri, da 14 a 10 componenti della giunta e massimo 2 assessori esterni, ma dalla prossima legislatura.

Questo potrebbe voler dire un risparmio notevole di denaro, circa 30 milioni l’anno in meno per i contribuenti, un taglio più che utile, necessario in clima di spending review nazionale, un adempimento previsto dalla legge, così come affermato da Rocco Palese, capogruppo Pdl regionale:

Si tratta di una riforma epocale, che per consentirà un risparmio di non meno di 30 milioni di euro a legislatura, dalla prossima in poi. Siamo avanti rispetto alle altre regioni, ma anche rispetto al Parlamento. Tutto il consiglio regionale, dando prova di grande senso di responsabilità, oggi approva questa riforma ed in più istituisce anche il Collegio dei revisori dei conti della Regione. Il tutto si aggiunge alle norme approvate nei giorni scorsi sulla riduzione dei costi della politica.

Per il consigliere regionale Pd Giovanni Epifani questo è

Un provvedimento che si inserisce nel cammino di sobrietà della Regione che ha eliminato vitalizi e trattamenti di fine mandato dei suoi consiglieri, ridotto i loro trattamenti economici e dimezzato il contributo di funzionamento ai gruppi.

Mentre per i capigruppo, Angelo Disabato de La Puglia per Vendola e Michele Losappio di Sel

Si aggiunge la norma a un percorso di riduzione dei costi della politica che ha eliminato l’assegno di fine mandato dei consiglieri, ridotto gli emolumenti, dimezzato le spese di funzionamento dei gruppi consiliari, azzerato le spese di trasporto. La Regione Puglia dunque si conferma in Italia Regione avamposto non solo per obiettivi economici e occupazionali raggiunti, ma anche per l’attività legislativa espletata al passo con le necessità dei cittadini.

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Treni in Puglia: si muove qualcosa


Dopo un anno la vicenda Trenitalia-Puglia si muove verso una soluzione. È in arrivo qualche novità a seguito dell’incontro con l’amministratore delegato di Trenitalia, Mario Moretti con una delegazione di amministratori pugliesi. La vicenda è partita il dicembre del 2011, periodo in cui il Su ed in particolare la Puglia, si sono visti separati dal resto d’Italia a causa del taglio di 6 treni notturni per Roma, Torino, Venezia e Bolzano e del cambio bolognese obbligatorio in direzione Milano.

L’AD di Trenitalia ha incontrato il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e la Regione Puglia, rappresentata dall’assessore Guglielmo Minervini alla ricerca di un chiarimento e di una soluzione. Precedentemente all’incontro l’AD aveva telefonato al presidente del consiglio regionale Onofrio Introna, giustificando la mancata risposta alla Puglia, con l’esigenza di conoscere gli esiti del successivo incontro del 29 novembre.

Tutto l’universo politico pugliese si è mobilitato lo scorso anno con manifestazioni, slogan e scioperi. Guglielmo Minervini si era espresso, qualche settimana fa, in riguardo alla mancanza di collegamenti:

Nonostante gli sforzi di Fabrizio Barca, unico ministro che ha ascoltato le nostre ragioni, e i due dossier consegnati che evidenziavano lo sbilanciamento dell’offerta ferroviaria in Italia, dal ministero dello Sviluppo Economico non sono arrivate le risposte che ci attendevamo per la riprogrammazione dei servizi.

A seguito dell’incontro di Roma, l’assessore Minervini ha commentato l’esito, ritenendolo in parte positivo:

Sono conquiste importanti per la prima volta ci sarà un incremento sia dei collegamenti diurni che notturni. È ovvio che non si annulla la sperequazione dell’offerta ferroviaria tra nord e sud del Paese ma abbiamo invertito una tendenza. Dobbiamo continuare perchè si consolidi fino a risultati più significativi. Infatti, a partire dall’11 dicembre ci saranno i nuovi treni notturni Lecce-Taranto-Milano e Lecce-Torino mentre l’offerta diurna sulla linea adriatica sarà completata con il frecciargento Lecce-Venezia e Lecce-Bari-Milano. Novità anche sulla linea per Roma, la partenza del primo treno sarà anticipata per permettere l’arrivo nella capitale in prima mattina (attualmente non si arriva prima delle 11.30). abbiamo ottenuto l’impegno da parte di Trenitalia di attivare da giugno un treno notturno da Reggio Calabria che, nel capoluogo ionico, possa ricongiungersi con il Lecce-Taranto-Milano e ricucire il Paese.

Soddisfazione espressa in regione anche da altri esponenti politici e Giovanni Epifani del PD dice:

Grazie al coro di proteste e di iniziative della Regione, dei sindacati e delle associazioni di categoria, ripartono molti treni da e per la Puglia. Ci saranno nuovi notturni e diurni soprattutto lungo la linea adriatica, che era stata fortemente penalizzata dalla programmazione ferroviaria del 2011. Notizie positive riguardano anche i collegamenti per Roma, ma soprattutto per Taranto, lasciata nel totale isolamento dalla precedente offerta di Trenitalia. Oggi la Regione ha registrato un’importante vittoria in materia di diritto alla mobilità, ma non per questo si fermeranno le iniziative delle forze politiche per sollecitare l’attenzione del governo e di Trenitalia su quella che è una problematica tuttora irrisolta, lo sbilanciamento dell’offerta ferroviaria in Puglia e in tutto il sud Italia.

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La regione dice sì ai Gas e istituisce i Boschi Didattici


Approvato il disegno di legge per l’istituzione di boschi didattici e dei Gas e in Consiglio dei Ministri il piano nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Passa all’unanimità il disegno di legge regionale

“finalizzato alla valorizzazione del bosco quale elemento fondamentale per lo sviluppo socio-economico sostenibile e per la salvaguardia ambientale del territorio della regione Puglia”.

Al bosco, infatti, sono attribuite funzioni paesaggistica, naturalistica, produttiva, ricreativa, di difesa del suolo, di conservazione della biodiversità e di fissazione del carbonio, come ha spiegato il presidente della quarta Commissione, Aurelio Gianfreda:

“L’iniziativa legislativa si riferisce in particolare alla funzione ricreativa e culturale del bosco con l’intento di divulgare il bagaglio di conoscenze, tradizioni e di cultura legate al bosco spesso poco conosciuto”.

I boschi didattici, così si chiameranno, saranno inseriti in un albo regionale tenuto dal servizio foreste della regione. Soddisfatto anche l’assessore regionale Dario Stèfano che ha presieduto, negli scorsi giorni, la Commissione Politiche Agricole

“di cui fanno parte gli assessori regionali all’agricoltura. All’ordine del giorno, tra tanti argomenti, le valutazioni sul progetto di riorganizzazione dell’associazione italiana allevatori, sull’approvazione definitiva in sede di consiglio dei ministri del ddl sul consumo di suolo e sul piano nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Discussi inoltre degli esiti dell’istruttoria sullo schema di decreto ministeriale conto termico e del documento recante strategia energetica nazionale: per un’energia più competitiva e sostenibile. Giornata intensa e positiva in consiglio regionale per il comparto agricolo e della forestazione. Abbiamo approvato la legge che istituisce i Boschi Didattici con l’obiettivo ambizioso di replicare le buone esperienze delle masserie, la legge per l’Albo delle imprese boschive e, infine, la legge che istituisce e riconosce i Gruppi di Acquisto Solidale – Gas. Ottimo lavoro. Punto fondamentale della legge è il piano delle attività articolato attraverso un progetto didattico-divulgativo che si concreta nel percorso natura che si rivolge non solo ai più giovani, ma anche al mondo degli adulti che dal mondo dei boschi si sta allontanando. In un mercato globale, omogeneizzante e dalla difficile sostenibilità ambientale ai Gas la legge attribuisce anche l’importante compito di esaltare le potenzialità dei prodotti agricoli e agroalimentari a chilometri zero, da filiera corta, biologici, di qualità certificata e garantita da sistemi partecipativi di qualità, attraverso un modello nel quale la certificazione della qualità vede coprotagonisti i consumatori in un rapporto basato sulla fiducia”.

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Valutazione impatto ambientale strategica: sarà più semplice


Ok allo snellimento delle procedure di Valutazione d’impatto Ambientale Strategica in Regione Puglia. Il via libera dalla V commissione consiliare pugliese al disegno di legge sulla VAS è giunto con un testo firmato dall’assessore alla qualità dell’ambiente Lorenzo Nicastro e approvato nonostante l’astensione del Pdl, che si è riservato di esprimere il parere direttamente in Consiglio.

Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale Donato Pentassuglia:

“per il proficuo lavoro di consultazione preliminare che ha consentito di apportare modifiche al testo”.

La VAS è stata introdotta nell’ordinamento comunitario dalla Direttiva 2001142/CE del 27 giugno 2001 del Parlamento europeo. Per quanto riguarda le competenze, l’unica delega prevista è quella ai comuni, in quanto soggetti responsabili della predisposizione dei piani urbanistici generali, che devono essere dotati di una struttura amministrativa autonoma per la tutela, protezione e valorizzazione ambientale. In caso di inadempienza da parte delle amministrazioni locali nello svolgimento dei processi di VAS di loro competenza, la Giunta regionale provvede in via sostitutiva.

Il disegno di legge approfondisce inoltre gli strumenti e le regole per la razionalizzazione e la semplificazione delle procedure: viene chiarito il contributo dei soggetti competenti in materia ambientale che può essere un parere consultivo, reso esclusivamente ai sensi della normativa in materia di VAS, o il coordinamento fra i procedimenti disciplinati dal disegno di legge e le procedure finalizzate al rilascio delle eventuali autorizzazioni.

Rilevanti anche le disposizioni riguardanti il coordinamento tra la VAS (di piani e programmi) e la VIA (di progetti), anche in virtù della parziale sovrapposizione fra i rispettivi ambiti di applicazione. Nell’ipotesi di piena integrazione dei procedimenti, le competenze per le due forme di valutazione spettano a un unico ente.

È prevista l’implementazione della digitalizzazione degli aspetti relativi all’informazione, alla comunicazione e alla partecipazione, enfatizzando lo sviluppo dell’amministrazione digitale e il rafforzamento della partecipazione pubblica, anche per mezzo della facoltà di svolgere un dibattito pubblico preliminarmente all’adozione del parere motivato di VAS. Il testo è stato inoltre integrato con la norma finanziaria che stabilisce che

“alle attività che la legge pone a carico della Regione si provvede con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili”.

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Una legge regionale a tutela delle biodiversità


Il Parlamento regionale ha legiferato in questi giorni per tutelare le biodiversità pugliesi. Favorire e promuovere la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario, forestale e zootecnico per proteggere il ricco patrimonio regionale dalle minacce e dal rischio di estinzione: è questo l’obiettivo del disegno di legge a firma dell’assessore alle politiche agricole Dario Stefàno, approvato all’unanimità dalla IV commissione consiliare presieduta da Aurelio Gianfreda.

Il testo prevede programmi d’intervento con i quali la Regione Puglia stabilisce le attività e le iniziative da mettere in campo e l’istituzione del registro regionale per l’iscrizione (volontaria e gratuita) delle risorse genetiche autoctone.

La conservazione ex situ è affidata alla banca regionale che provvede a raccogliere e salvaguardare il materiale genetico da qualsiasi forma di contaminazione, alterazione e distruzione, mentre alla conservazione in situ dovranno provvedere i coltivatori e allevatori, elevati a ruolo di custodi. L’Atlante regionale della biodiversità fungerà invece da banca dati informatica per consentire la conoscenza delle informazioni relative alle risorse genetiche selvatiche e coltivate conservate e d’individuare la loro distribuzione sul territorio. Alla tutela della biodiversità forestale la Giunta regionale provvede con l’individuazione dei boschi e degli altri popolamenti vegetali, naturali o artificiali ritenuti idonei alla produzione di materiale di propagazione.

Una misura, questa della legiferazione sulle tipicità genetiche, che potrebbe portare a una maggiore consapevolezza delle risorse e dunque a perseguire la buona strada, già intrapresa dalla Regione e che potrebbe portare all’incremento dei già positivi flussi turistici.

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Nuova rete idrica per le campagne otrantine


Nuova rete idrica per le arse campagne idruntine. Sarà possibile, con il contributo finanziario della Regione Puglia e del comune di Otranto con l’azione dell’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali, la realizzazione della proposta progettuale sulla misura Razionalizzazione e ampliamento della rete idrica rurale a servizio delle aziende agricole. Per questa ragione è stata finanziata all’ARIF la sostituzione delle vecchie canalette irrigue con una condotta forzata.

La Regione Puglia ha ammesso il finanziamento alla proposta progettuale del Comune di Otranto: l’importo è di 439 mila 481 Euro cui si affiancherà una quota di cofinanziamento comunale. L’assessore ai Lavori Pubblici Michele Tenore ha spiegato:

“Finalmente abbiamo la possibilità di intervenire su un’importante infrastruttura quale è per noi l’acquedotto rurale di Alimini-Fontanelle, realizzato dalla ex Cassa per il Mezzogiorno negli anni ’50, e da pochi mesi trasferito in proprietà dalla Regione Puglia a noi. Per mezzo di questo intervento sarà possibile razionalizzare la rete di distribuzione dell’acqua potabile, migliorando sensibilmente il servizio, partendo dall’ammodernamento del sistema di pompaggio dell’acqua, intervenendo sul torrino e su buona parte della rete di distribuzione. Mi auguro che al termine di questo intervento, previsto tra circa 18 mesi, possiamo fornire ai nostri concittadini serviti da questo acquedotto un servizio efficiente e moderno.”

La Regione Puglia ha inoltre finanziato un contributo all’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali in 900mila euro per la sostituzione delle vecchie canalette con una condotta forzata. Questo potrebbe agevolare gli agricoltori otrantini nella tempistica di utilizzo dell’acqua per irrigare i campi, e i contadini potrebbero abbattere i costi legati al proprio lavoro perché non utilizzeranno più le motopompe a gasolio, ma potranno irrigare direttamente con la pressione fornita dall’Ente.

L’ARIF gestisce sul territorio di Otranto tutti gli impianti di irrigazione. La zona a sud dei Laghi Alimini era già fornita dalla condotta forzata, mentre, a tutt’oggi, l’area a nord è servita da canalette di scolo. L’assessore alle Politiche Agricole Daniele Merico ha chiosato:

“Da tempo si aspettava una ristrutturazione di questi impianti. Finalmente possiamo essere certi che, in un periodo di crisi come quello che il comparto agricolo sta vivendo, qualcosa gira a favore degli agricoltori. Questa progettualità è stata possibile anche grazie alle numerose sollecitazioni della nostra amministrazione.”

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Fiabe per l’integrazione


Un nuovo modo per integrarsi dedicato ai giovanissimi e dagli italiani di seconda generazione. Il 23 novembre alle 10 presso l’aula del consiglio regionale di via Capruzzi a Bari si svolgerà la presentazione di Fiabe per Integrarsi.
L’Italia sta assistendo in questi anni alla formazione di una seconda generazione di italiani e si avverte la necessità di ravvivare il dialogo. È un tema scottante quello dell’integrazione, in cui i pugliesi sono duplicemente protagonisti, da emigrati e da ospiti.
Gli italiani di seconda generazione sono in sociologia bambini nati e cresciuti nella società ricevente, adolescenti ricongiunti dopo aver compiuto un ampio processo di socializzazione nel paese di origine o figli di coppie miste, equiparati, nel sistema scolastico, a minori di origine straniera, portatori di eterogeneità culturale.
L’immigrazione può condurre all’arricchimento culturale: in quest’ottica è stato realizzato il libro dalla Biblioteca del consiglio regionale della Puglia, che in questa prima edizione raccoglie fiabe e racconti di tradizione orale narrate direttamente da mediatori interculturali sui valori fondanti della società, come il rispetto per le regole, il rapporto uomo-società e la solidarietà.
All’incontro e alla presentazione interverranno la docente Luisa Santelli Beccegato del laboratorio di Pedagogia Interculturale, Alberto Fornasari modererà l’incontro e interverrà anche Anna Cammalleri dirigente Ufficio VI Politiche per gli studenti e USR-Puglia.
Porteranno i saluti il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna, il prefetto di Bari Mario Tafaro, l’assessore alle Politiche Educative e Giovanili Fabio Losito e il presidente di Intercultura del Centro Locale di Bari Antonella Silvestri. Seguiranno le testimonianze dei mediatori interculturali dell’associazione Amici.

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Bollenti Spiriti: i nuovi bandi


Giovedì 28 giugno alle ore 19 presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone a Tricase si terrà la presentazione dei Bandi Regionali di Bollenti Spiriti. L’iniziativa, promossa dalla Regione Puglia, con l’obiettivo di finanziare i progetti ideati e realizzati dai giovani pugliesi, crea di fatto nuove opportunità per giovani intraprendenti e desiderosi di progettare idee per una Puglia migliore.

Alla serata di presentazione dei nuovi bandi parteciperanno Nicola Fratoianni, assessore regionale alle Politiche Giovanili; Stefano Cristante, docente di Sociologia della Comunicazione presso l’Università del Salento e Marco Costantino, responsabile dello staff tecnico di Principi Attivi.

Introdurrà i lavori il sindaco della città di Tricase, Antonio Coppola; moderatore sarà Sergio Fracasso, assessore alle Politiche Giovanili.

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Ulivi monumentali? Tutela sì, immobilismo no


Ritorna con foga il dibattito sul destino degli ulivi monumentali e la legge tutela. La Regione Puglia ha per stemma proprio un ulivo e il Salento è una delle patrie di questo tipo di coltivazione tradizionale.

Il 16 maggio, il segretario regionale Udc Salvatore Negro è intervenuto con il seguente testo nel dibattito in Regione: “I secolari alberi di ulivo che caratterizzano il paesaggio della Puglia vanno tutelati, soprattutto contro il traffico illegale di alberi monumentali. Ma ai vincoli imposti dalla legge 14 del 2007 non corrisponde un adeguato indennizzo per i proprietari dei terreni su cui vivono questi monumenti della natura che per la loro età non rendono quanto gli alberi più giovani e non permettono alle aziende agricole di rinnovarsi. Superata la fase dell’emergenza del traffico illegale occorre rivedere la legge che va adeguata alle esigenze degli agricoltori, senza voler distruggere il lavoro di quei contadini e braccianti che per secoli hanno curato il territorio. La legge attuale sottopone a vincoli paesaggistici tutta la particella su cui si trovano almeno il 60% di ulivi monumentali e quindi non ai singoli alberi secolari. Questo costituisce una diminuzione del valore del fondo su cui non si può costruire neanche un trullo, nel rispetto della tradizione, e lo stesso terreno non può essere destinato ad altra coltivazione più redditizia.
Noi siamo convinti che questi alberi vadano tutelati al pari di tutti gli altri monumenti di cui è ricco il nostro territorio, costituendo delle idonee fasce di rispetto intorno alle piante senza vincolare tutta l’area e allo stesso tempo ad un vincolo deve corrispondere un indennizzo certo. Per questo nei prossimi giorni ci faremo promotori di una modifica alla legge regionale che riconosca un indennizzo ai proprietari dei nostri monumentali alberi d’ulivo, patrimonio unico al mondo”.
Sull’argomento è intervenuto anche Il consigliere regionale Pdl Nicola Marmo, che il giorno seguente l’intervento di Negro, ha diffuso della seguente nota: “In occasione dell’approvazione della legge sulla tutela degli ulivi secolari, evidenziai sia l’eccessiva estensione dei suoi vincoli, che rischiavano di trasformare quelle che erano aziende agricole in meri musei gratuiti a cielo aperto, sia il dovere di risarcire comunque gli agricoltori sulle cui spalle gravano.
A distanza di anni, è tempo di tirare le somme del lavoro svolto, perché non si possono bloccare all’infinito e senza ristoro alcuno, in una sorta di confisca surrettizia, attività economiche che devono produrre reddito e lavoro, nell’attesa infinita di sapere se i loro ulivi, spesso soltanto marci, sono secolari o meno.
Se poi si considera che la nuova Pac prevede una drastica riduzione delle integrazioni in olivicoltura, a vantaggio proprio delle politiche per l’ambiente, ma che ambiente e paesaggio nulla rimborsano agli agricoltori che mantengono gli olivi secolari per la bellezza della Puglia, ci imbattiamo in una nuova genìa di benefattori necessitati, in mecenati obbligatori, una categoria indebitata fino al collo, ai limiti della sopravvivenza.
L’occasione è utile anche per rimarcare la necessità che la riforma in atto del mercato del lavoro non introduca –in totale incoerenza con gli impegni assunti con la Ue- ulteriori rigidità in relazione alle assunzioni giornaliere, quali quelle relative ai periodi di raccolta. Il sistema dei voucher, per esempio, non va abolito né depotenziato, ma semmai integrato con ancora maggiori flessibilità, accompagnate da un più efficiente sistema di controlli”.

Jenny De Cicco

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Centrale a biomasse di Cavallino: la Regione dice no


La serie di controversie legata alla centrale a biomasse di Cavallino sembra finalmente avviarsi a una conclusione. Al termine della Conferenza dei Servizi dello scorso dicembre la parola era passata alla Regione Puglia che ora si è pronunciata con un no che non dovrebbe lasciare più dubbi sul destino del progetto.

La negazione alla costruzione della mega centrale, notificata dal dirigente del Servizio Ambiente della Regione Puglia, ha suscitato la viva soddisfazione non solo di quanti si erano impegnati nella battaglia contro la realizzazione dell’impianto ma anche di tutte le comunità dei paesi direttamente interessati.

Tuttavia, dal direttivo del Comitato No-Centrale arriva l’invito non abbassare la guardia e a restare uniti, in quanto l’impresa che dovrebbe eseguire i lavori potrebbe procedere in giudizio.

“Accogliamo con estrema soddisfazione il parere negativo espresso dagli organi tecnici della Regione Puglia alla realizzazione della centrale a biomassa di Cavallino. La vicenda non è ancora definitivamente conclusa perché la società ha ora dieci giorni di tempo per depositare le proprie controdeduzioni, ma almeno siamo giunti ad avere un parere specialistico che ufficializza tutto quello che abbiamo detto fin dal primo momento e cioè che questo impianto è smisurato, estremamente vicino agli abitati di San Donato e San Cesario e assolutamente incompatibile con una situazione ambientale già fortemente stressata per la presenza della discarica e dei biotunnel – commenta Andrea Savonitti, portavoce del Comitato intercomunale contro la centrale a biomasse di Cavallino – In attesa di vedere calare definitivamente la parola fine su questa vicenda mi piacerebbe vedere, da parte di tutti i nostri amministratori, un impegno finalizzato affinché tali minacce non possano ripetersi, anziché assistere alla giostra dei comunicati stampa in cui chiunque si arroga meriti e ruoli di paladino”.

Gianluca Conte

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