Posted on 17 Gennaio 2013. Tags: amministrazione comunale, cittadinanza onoraria, Donato Moro
Lunedì scorso il consiglio comunale di Otranto ha conferito la cittadinanza onoraria ad memoriam al prof. Donato Moro. Questa è la motivazione:
“per i fondamentali e originali contributi alla conoscenza storica della Città di Otranto dal Medioevo all’Età protomoderna, in cui ha posto in significativo risalto i caratteri originari e specifici del microcosmo idruntino nel bivalente rapporto tra Bisanzio e l’Occidente”.
Tutto ebbe inizio qualche mese fa, quando il Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all’Età Contemporanea dell’Università del Salento invitò l’amministrazione comunale di Otranto a partecipare alle onoranze dell’illustre studioso nel 15° anniversario della sua scomparsa con una propria testimonianza e un pubblico riconoscimento. Ora il comune, accogliendo con grande piacere l’invito, ha voluto conferire il riconoscimento al professore, nato a Galatina nel 1924 e venuto a mancare nel 1997.
Ispettore centrale della Pubblica Istruzione, fin dal 1971, ha coltivato il suo grande amore per la per la cittadina idruntina con numerose commemorazioni civili dei Martiri, ricerche in archivi locali e nazionali, pubblicazioni, saggi, articoli. Una cospicua serie di testi oggi tutti confluiti nella raccolta postuma, Hydruntum, a cura di Gino Pisanò.
Per Moro, la cruenta vicenda otrantina del 1480/81 rappresentò il terreno di una milizia critico-storica-filologica dal carattere strenuo, appassionato, sofferto per energie intellettuali e fisiche profuse, per inconcussa ricerca della verità documentale cui egli subordinò ogni sentimento, ogni enfasi retorico-celebrativa e ogni moto di umana o campanilistica simpatia.
Donato Moro esplorò, dunque, gli archivi, ritrovò testimonianze di fonti inedite e rare, le confrontò con perizia, rigore scientifico e certezza filologica con altre contraffatte da interpolazioni erudite o celebrative, puntando unicamente alla verità. Otranto per Moro è stata il luogo della storia e questo è il riconoscimento perché per questa cittadina egli ha speso una vita.
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Posted on 25 Agosto 2011. Tags: amministrazione comunale, Futuro e Libertà, Mauro Russo, Melendugno, sindaco
Un manifesto pubblicato sul profilo Facebook di Futuro e Libertà di Melendugno chiede le dimissioni dell’amministrazione. “Stanno svendendo tutto il patrimonio immobiliare del Comune – si legge sul manifesto, in cui si cerca di dimostrare dal punto di vista di Fli l’incapacità del sindaco e la lotta del vicesindaco e degli assessori per la successione sulla poltrona di primo cittadino – A Melendugno non funziona nulla, ma, a detta del vicesindaco, non c’è tempo e soldi per far nulla. A Torre dell’Orso la gestione della pineta è indecorosa. Nelle marine è pressoché assente il servizio bancomat”. Questi alcuni dei punti affrontati nel manifesto. Nell’affissione virtuale si continua a leggere: “L’assessore ai Lavori pubblici è presente soprattutto nella miglioria delle zone pubbliche e dei parcheggi di personale interesse. Nessun finanziamento è giunto dal lavoro dell’assessore alle Politiche comunitarie”. E ancora: “Le assunzioni sono quadruplicate, così come è aumentata la tassa sui rifiuti. Il sito internet non è accessibile da tutti i browser e, nonostante l’alacre lavoro dei dirigenti, non è aggiornato ed è di difficile consultazione per cittadini e imprese. Il compiacente silenzio sui vandalismi pubblicitari sa di pagamento di cambiale su precedente fornitura di malta”. La risposta di Mauro Russo, vicesindaco e assessore all’Ambiente, non si fa però attendere. Nel suo post, sempre su Facebook, Russo invita infatti Futuro e Libertà a organizzare un faccia a faccia pubblico, accusando il partito di non avere il coraggio di confrontarsi pubblicamente e di utilizzare il social network per condividere “cattiva informazione” e “delegittimare l’avversario con accuse personali che non meritano nessun commento”. La risposta di Russo ha acceso, negli ultimi giorni, un vivace dibattito. Sullo stesso profilo è intervenuto Cherubino Durante, consigliere di opposizione, che ha fatto notare al vicesindaco come Facebook, nell’era moderna, sia un veicolo di informazione più immediato ed efficace. Anche Daniele Cosi, coordinatore cittadino e membro del direttivo provinciale del Fli, ha ritenuto opportuno far sentire la propria voce, replicando che per il vicesindaco “è solo importante gestire assunzioni, costruire torri dell’orologio e lasciare cellulari rotti”. Russo, però, non si scompone, e invita la minoranza a esprimere le sue idee in Consiglio comunale: sono stanco, conclude, di sentir dire in giro per il paese che decide solo chi vince.
Serena Cappello
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