Si sono tenuti ieri sette sit in sul diritto alla salute, contemporaneamente, a Lecce e provincia, in occasione della Giornata di mobilitazione nazionale per un sistema sanitario pubblico, universale e di qualità organizzato dalla Cgil con 400 iniziative in tutta Italia. Il sindacato, i lavoratori e gli utenti si sono dati appuntamento presso i presidi ospedalieri di Lecce, Casarano, Galatina, Gallipoli, Scorrano e presso le sedi dei distretti di Martano e Ugento. “Il servizio sanitario pubblico – sostengono dalla Cgil – è messo pesantemente in crisi da scelte economiche e politiche che minano il diritto alla salute dei cittadini: 12 miliardi in meno, dal 2010 al 2014, un miliardo in meno per l’edilizia sanitaria con questa Legge di stabilità; riduzione da un miliardo a 200 milioni per il Fondo sociale, introduzione del super ticket sanitario per oltre 4 miliardi entro il 2014. L’Italia è il Paese che spende di meno in sanità pubblica rispetto alla media degli altri Paesi UE e dei Paesi OCSE”. “In Puglia il colpo inferto alla rete dei servizi sanitari è insostenibile – dice Antonella Cazzato, segretaria provinciale della Cgil – soprattutto per la carenza di personale. Nella provincia di Lecce il Piano di riordino doveva essere la vera sfida per riqualificare i servizi sanitari. Anche la riduzione dei posti letto doveva rappresentare un’impostazione nuova: il ricovero in ospedale, infatti, è quasi sempre per i cittadini l’unica soluzione, in assenza di altre strutture. La situazione attuale invece è gravissima, perché sui 240 posti previsti ce ne sono 180, mancano i posti di medicina, non sono attive le lungodegenze. I tempi delle liste di attesa si sono allungati da quando è venuta meno l’esclusività del rapporto di lavoro nella sanità. Per contribuire all’abbattimento dei tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche sarebbe necessario che le strumentazioni funzionassero in h 12”. Con la protesta si vuole ottenere di garantire il finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) in tutte le regioni e abolire i super ticket, servizi 24 ore su 24 con finanziamenti vincolati a priorità, che vanno dalle cure primarie alla non autosufficienza, sbloccare le assunzioni e rilanciare la contrattazione perché chi lavora favorisce il cambiamento, rendere socialmente sostenibili i piani di rientro, usare i risparmi per aprire nuovi servizi; i Lea prima di tutto, aprire alla partecipazione democratica con una sede di confronto nazionale e regionale. A livello regionale, inoltre, la Cgil rilancia gli obiettivi sulle politiche sanitarie e socio sanitarie: riqualificare la rete ospedaliera con la riconversione in servizi territoriali, potenziare la prevenzione, i servizi distrettuali e le cure primarie, raggiungere una matura integrazione fra ambito sociale e sanitario, governare adeguatamente i meccanismi dell’accreditamento, riportare l’offerta entro i limiti della programmazione pubblica e il governo dell’assistenza farmaceutica.
Fabio Tarantino