L’associazione culturale Otranto Nuovi Orizzonti ha un nuovo presidente e un nuovo direttivo. Il 10 gennaio scorso si è riunita l’assemblea per l’elezione degli organi direttivi. In particolare, rinnovando il proprio impegno nell’ambito sociale e culturale e ribadendo la propria autonomia dai soliti centri di potere cittadino, l’assemblea ha dato prova di effettiva volontà propulsiva nominando un direttivo in cui, oltre alla rinnovata fiducia nei confronti della gestione appena conclusa, ha inserito nuova linfa vitale, rafforzando la presenza femminile.
Il presidente, Livio Corchia, assieme al consigliere Dario Cantoro, hanno perseguito con pervicacia l’intento di rinnovare anche anagraficamente l’intero direttivo, facendo un passo indietro e agevolando l’ingresso di nuove persone. In particolare il direttivo da poco in carica vede la riconferma di Giuseppe Negro e di Franca De Lucia e il nuovo ingresso di Luisella Mariano e Antonio Santo, nonché al vertice dell’associazione Andrea Conte. Tutti i partecipanti hanno ringraziato il presidente uscente e i consiglieri per l’impegno profuso e la passione dimostrata, esortandoli a continuare a lavorare e mettere la loro esperienza a disposizione dei fini sociali. Questi ultimi hanno accolto l’invito con entusiasmo, dimostrando ancora una volta voglia di fare a esclusivo beneficio della collettività.
Dal canto suo, il neopresidente ha ringraziato tutti per la fiducia accordata e, conscio della responsabilità che un simile impegno comporta, si è detto fiducioso che con l’aiuto di ognuno l’associazione continuerà il suo percorso di espansione e radicamento nella società idruntina, non abbandonando mai quel ruolo di “grillo parlante”, unico nel panorama associazionistico otrantino, a difesa degli ultimi e contro l’abuso dei pochi. Queste le parole del nuovo presidente:
“La città di Otranto – afferma Conte – vive un difficile momento di frustrazione economica e sociale, e come il resto della società italiana ha ormai perduto ogni speranza e fiducia nelle istituzioni, viste lontane e impegnate solo nella spasmodica ricerca dell’arricchimento personale. Ma in ognuno di noi rimane accesa una fiammella, un sussulto di dignità, una mai sopita voglia di ricominciare, ed è proprio a quella fiammella che la nostra associazione dedicherà ogni sua attenzione, certi che tornerà a essere torcia, e perché no, un nuovo faro.”