Manifestare per bloccare lo scempio della Otranto Maglie e promuovere un minore consumo di territorio.
Andrà in scena a Otranto alle 17,30 la manifestazione presso la svolta per gli Alimini, tratto terminale della SS 16, domenica pomeriggio.
Il sit in è promosso dal Forum Ambiente Salute di Lecce e dalle associazioni ambientaliste leccesi, anche il comitato di tutela per Porto Miggiano e i No Tap.
Una manifestazione a difesa della Terra d’Otranto, per dire no al faraonico scempio SS 16 e salvare le bellezze ed i territori salentini da gli “Orchi” dell’asfalto e del cemento.
Il Forum richiama l’attenzione sull’evento con lo slogan “Tutti alla manifestazione contro la macelleria territoriale della nuova ss 16 Maglie-Otranto”, un appello alla partecipazione di tutti gli amanti della Puglia per salvare Otranto di una nuova SS 16 “non a misura di Salento” che ha invece bisogno “della Rinaturalizzazione”, una strada parco che valorizzi il paesaggio senza consumarlo
Alberi da frutto, innumerevoli alberi di specie selvatiche, pini, querce e arbusti della macchia mediterranea, tutti salvabili e trapiantabili come gli ulivi, con le opportune tecniche e nelle opportune stagioni autunno-invernali, ma anche numerosissime testimonianze della civiltà contadina e chilometri di muretti a secco, condannati alla cancellazione per la voracità di un’ opera che risponde ad una filosofia di infrastrutturazione “modello Las Vegas”.
Il siti in, come spiegato dalla viva voce del Forum non vuole negare le opportunità lavorative create dalla cantierizzazione dell’opera, ma vuole ribadire il concetto “il lavoro deve essere etico e di quella vera pubblica utilità che lo rende nobile” , tutelando cogl’articoli 9 e 32 della Costituzione paesaggio, salute e territorio. “E per tutto questo si deve ripartire proprio, oggi e non domani, dalla Maglie-Otranto” ribadiscono dal forum, e ribadiscono la necessità di “Una strada con divieto assoluto di cartellonistica pubblicitaria, che si snoda nel mosaico restaurato del tipico paesaggio salentino, che alterna masserie, uliveti, pascoli rocciosi, orti e giardini, pinete, querceti, vista di serre e valli fluviali idruntine, del mare del Canale d’Otranto all’orizzonte e degli alti Monti dell’Epiro.
La strada parco fornirebbe lavoro non solo per gli operai della movimentazione terra, ma anche per altre professionalità, primi fra tutti i vivaisti dell’autoctono, e i giovani maestri della pietra a secco formati dai corsi fatti in Provincia ed infine, un’ opera utile davvero al Salento per farlo crescere nella “strada” che ha imboccato e che è stata sancita dal PTCP, il Piano di Coordinamento Territoriale della Provincia di Lecce adottato nel 2009, che consacra il Salento quale “Parco Naturale e Culturale dei 100 e più comuni”.
Jenny De Cicco