I rosé vini pregni di dignità. I vini rosé venivano considerati scarti di produzione, ma nella cultura enologica nazionale di rivalutazione stanno assumendo sempre maggiore importanza. Né rossi né bianchi, ma rosati cristallini e trasparenti, dal gusto deciso sono tra le massime espressioni enoiche salentine in grado di muovere milioni di euro tra turismo enogastronomico e commercio enologico.
Ieri, giovedì 26 gennaio a Roma, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del primo concorso enologico dei vini rosati ideato e realizzato dalla regione Puglia, nella sala Cavour del Mipaaf, presentata da Dario Stefàno, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Nichi Vendola, governatore pugliese e il ministro Mario Catania, che ha dichiarato: “Sarà un modo per attirare l’attenzione su un prodotto di altissimo profilo e di forte personalità, Il nostro Paese è il miglior produttore del mondo di questa tipologia e non a caso quattro anni fa abbiamo difeso il Rosato dai tentativi della Ue di farlo diventare una mistura di vino bianco e rosso”.
Stefàno ha dichiarato: “L’obiettivo del concorso è quello di valorizzare le migliori produzioni nazionali, favorendone la diffusione e affiancare le aziende nel percorso di produzione, sino alla commercializzazione. Era doveroso per la Puglia, storicamente vocata alla produzione dei rosati, rendersi protagonista di una iniziativa di altissimo profilo che non ha precedenti nella storia dei concorsi nazionali dedicati all’enologia di qualità”.
Soddisfatto anche il presidente Vendola: “Nel contesto di una crisi rurale drammatica noi abbiamo il dovere di aiutare l’agricoltura a vivere e non sopravvivere, investendo sull’innovazione. Ciò che stiamo realizzando in Puglia va nella direzione dell’innovazione. Il nostro obiettivo è quello di offrire migliori opportunità e supportare al meglio chi ha voglia e capacità di crescere”.
Al concorso potranno partecipare i vini rosati fermi a denominazione di origine Dop e Igp, i frizzanti Dop e Igp, nonché i vini spumanti rosati a Doc e vini spumanti di qualità rosati, prodotti e imbottigliati in Italia (la quota di partecipazione è di 50 euro + Iva).
Ogni campione di vino sarà valutato in base al metodo “Union Internationale des Oenologues” da commissioni composte per sorteggio da quattro enologi-enotecnici nominati dall’Associazione Enologi Enotecnici Italiani e da un giornalista italiano o straniero nominato dall’ente organizzatore.
L’evento entrerà nel clou il 20 e 21 aprile, quando nell’Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari, la giuria tecnica si riunirà per valutare i campioni di vino rosato iscritti alla competizione.
I primi tre vini rosati che risulteranno vincenti nell’ambito delle sei categorie previste – quattro per i vini rosati e due per i vini spumanti rosati – saranno premiati con Medaglia d’oro, d’argento e di bronzo.
Il presidente dell’Accademia italiana della Vite e del vino, Antonio Calò, intervenuto alla conferenza stampa, ha spiegato nei dettagli le varie fasi del concorso, che si concluderà il 5 maggio a Otranto con la cerimonia di premiazione nell’ambito del convegno internazionale sui vini rosati, alla quale il ministro Catania ha assicurato la sua presenza.
Da mercoledì 1 febbraio sarà attivo il portale dedicato al concorso. All’indirizzo www.concorsorosatiditalia.it sarà possibile scaricare la modulistica per partecipare e il regolamento.
Jenny De Cicco