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4 comuni e una passione comune per la vite


A Minervino di Lecce la “Creazione di una Rete Europea della Tradizione, della Cultura e delle Competenze Vitivinicole” finanziata dalla Comunità Europea. Sabato 5 maggio sono giunte a Minervino le tre delegazioni, una da Negotino in rappresentanza della Macedonia, di Popovo in rappresentanza della Bulgaria e di Crnomelj in rappresentanza della Slovenia, per la quarta e ultima fase del progetto europeo finanziato nell’ambito del programma “Europe for Citizens” e sono chiamati a sottoscrivere nel giorno dedicato all’Europa, il 9 di maggio, il “Documento di Gemellaggio”.
In questo progetto, che ha lo scopo di fare network delle conoscenze legate alla tradizione vitivinicola, il Comune di Minervino e il suo feudo aderiscono pur non
hanno una grande tradizione estensive dei vigneti Salentini, ma proprio a Minervino nei primi anni ’50, nell’azienda Scarciglia sono stati sperimentati nuovi metodi vitivinicoli di grande successo. Minervino rappresenta anche un’eccellenza tra i comuni salentini e della Terra d’Otranto, nel settore agroalimentare.
Non è la prima volta che delegazioni di altri paesi europei vengono ospitate a Minervino di Lecce, nell’ambito del Programma “Europe for Citizens”, infatti grazie al finanziamento europeo, il piccolo comune salentino avrà la possibilità di ospitare circa 60 delegazioni offrendo un’importante opportunità di lavoro alle aziende locali.
Le tre delegazioni (quella Macedone con 26 delegati, la Slovenia con 17 e la Bulgaria con 17), nei giorni dal 5 al 14 maggio, avranno l’opportunità di conoscere e
degustare i prodotti di alcune aziende vitivinicole come Menhir di Minervino di Lecce e di aziende agroalimentari presenti nel territorio di Minervino, avranno, inoltre, la possibilità di visitare le colture di barbatelle nel feudo di Otranto, e potranno sperimentare di persona i diversi metodi che hanno fatto del vino salentino un brand d’eccellenza.
Il sindaco Ettore Caroppo dichiara: “Questa esperienza è un esempio di integrazione Europea, un’opportunità che molti dovrebbero proporre e perseguire, utilizzando le proprie risorse culturali come base per l’integrazione sociale e relativo sviluppo economico. L’ obiettivo principale di questo interessante progetto, risiede nella consapevolezza che il Comune di Minervino di Lecce, dal confronto e dalla cooperazione con città ed esperienze diverse, ha solo l’ opportunità di crescere. Questa crescita non è solo culturale, ma anche economica, politica e sociale. È grazie a questi momenti d’incontro e di dialogo che i Cittadini del Comune di Minervino di Lecce potranno avere una possibilità in più di investire o trovare nuove opportunità di sviluppo. È un onore personale e dell’intera cittadinanza di Minervino di Lecce concludere questa positiva esperienza gemellare europea nell’ambito del cuore del Salento dove il calore, l’ospitalità e la genuinità della gente saranno gli elementi imprescindibili ed essenziali dell’ottima riuscita dell’iniziativa. Mi auguro che gli ospiti rimarranno entusiasti dell’accoglienza riservatagli, innamorandosi del Salento, inoltre ringrazio tutti quanti si sono prodigati per la buona riuscita del progetto in tutte le sue fasi ”.

Jenny De Cicco

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Il rosato che unisce l’Italia


Si avvicina il 5 maggio, che sarà un giorno che da quest’anno verrà ricordato, no solo per il celeberrimo componimento manzioniano, ma anche per la riscossa dei vini rosè, infatti coincide con la data conclusiva del concorso enologico nazionale Rosati di Puglia, che avrà Otranto come palcoscenico e la presenza del ministro Mario Catania.
Alla conferenza stampa del primo concorso enologico, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha espresso viva soddisfazione. All’incontro, tenuto la mattina del 20 aprile, è intervenuto anche l’assessore regionale alle Politiche Agroalimentari Dario Stefàno presso Villa Romanazzi Carducci a Bari.

Secondo Vendola: “Bisogna riscattare l’onore del rosè, bisogna raccontare che questo vino ha una sua personalità, una sua culla specifica, un suo percorso di accompagnamento alla crescita che è delicato e complesso. Questo concorso serve a portare in vetrina e a esibire le peculiarità di questo nostro prodotto, e ha fatto molto bene l’Assessore Stefàno a non rinchiudersi dentro la trincea pugliese, perché la sfida dell’enologia, dei prodotti di qualità nel food, o è una sfida globale o rischia di essere una sagra di paese. Per noi, invece, anche l’enogastronomia rappresenta una provocazione importante a qualificare il nostro modello di sviluppo.
Il vino pugliese oggi ha dei record di vendita straordinari. Ogni anno al Vinitaly, in maniera crescente, guadagniamo delle postazioni importanti. Prima non era così: la Puglia, fino a poco tempo fa, produceva il vino degli altri. La nostra regione, che aveva un ritardo clamoroso anche rispetto alla Sicilia, aveva un rapporto problematico con la vite: troppe produzioni di uva senza mercato, un’uva buona solo per gli ammortizzatori sociali, troppa richiesta di ristoro dei danni. Era come se la produzione enologica fosse percepita dagli stessi produttori come un qualcosa in stato comatoso da assistere con la farmacopea dei sussidi comunitari.
Nelle nostre terre sono tornati gli antichi vitigni e su di essi abbiamo portato la ricerca e l’innovazione, perché la campagna non è una questione di vanga, ma di scienza e di tecnologia. L’enologia accompagna l’agroalimentare a dotarsi di competenze, di specialismi e di futuro. Questo calice di rosato oggi ci ha fatto ragionare su tante questioni. Spero che non siano discorsi ebbri, ma ragionamenti sobriamente carichi di futuro”.

Jenny De Cicco

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Olio e vino pugliese a Verona. Parte il Vinitaly


La Puglia Enologica fa faville al Vinitaly di Verona.
La Puglia è ormai un brand di tendenza per il turismo culturale enogastronomico, e sarà presente al Vinitaly con lo slogan “Puglia, dove la terra diventa vino” è il padiglione istituzionale allestito dalla Regione che accoglierà da domenica 25 a mercoledì 28 marzo buyer, winelover, giornalisti e operatori del settore per la 46esima edizione del salone di Verona.

Presenzieranno l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno e il Presidente della Regione Nichi Vendola.
Stèfano spiega:
“Andiamo a Verona con l’ambizione di consolidare e magari migliorare lo straordinario successo dello scorso anno, in termini di contatti commerciali con i buyer provenienti da tutto il mondo”.
La fiera settoriale è costituita da circa 6 mila metri quadrati per l’area istituzionale, il Padiglione 10 è quello che accoglierà le rappresentanze istituzionali pugliese, in totale sono presenti oltre 1500 etichette, di cui 144 sono le cantine pugliesi presenti, e 13 le aziende che esporranno al Sol, il Salone internazionale dedicato all’olio extravergine di qualità, ed un programma che alternerà nella quattro giorni.
Una grande occasione in termine di visibilità per la Puglia, è atteso un pubblico superiore a quello dello scorso, più di 156 mila visitatori, dei quali 50 mila dall’estero e un parterre di 2.625 giornalisti accreditati provenienti da una cinquantina di Paesi.

Una presenza importante quella della Puglia, testimoniata da un patrimonio vitivinicolo di grande qualità dove campeggiano 4 denominazioni Docg, 29 Doc e 6 Igt per un totale di 22 vitigni autoctoni già riconosciuti dalla Regione Puglia.
Con il Vinitaly al via anche al ciclo di eventi dedicati al vino rosato, noto tesoro pugliese, con “Il futuro è rosa… anzi rosato”, martedì 27 (Centro Congressi Arena Sala Puccini) con Davide Gaeta della Facoltà Economica Università Verona, il sommelier Alessandro Scorsone e il giornalista del Tg 5 Gioacchino Bonsignore, in cui verranno illustrati i risultati di uno studio dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino su consumi, produzione e tendenze dei Vini Rosati. L’occasione servirà a fare il punto sul primo Concorso nazionale dei Vini Rosati d’Italia, ideato e organizzato dalla Regione Puglia in partenza il 20 e 21 aprile a Bari la valutazione dei campioni da parte della giuria tecnica e il 5 maggio la premiazione a Otranto, informazioni maggiori sul sito www.concorsorosatiditalia.it.

Jenny De Cicco

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Primo concorso enologico dei rosati


I rosé vini pregni di dignità. I vini rosé venivano considerati scarti di produzione, ma nella cultura enologica nazionale di rivalutazione stanno assumendo sempre maggiore importanza. Né rossi né bianchi, ma rosati cristallini e trasparenti, dal gusto deciso sono tra le massime espressioni enoiche salentine in grado di muovere milioni di euro tra turismo enogastronomico e commercio enologico.

Ieri, giovedì 26 gennaio a Roma, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del primo concorso enologico dei vini rosati ideato e realizzato dalla regione Puglia, nella sala Cavour del Mipaaf, presentata da Dario Stefàno, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Nichi Vendola, governatore pugliese e il ministro Mario Catania, che ha dichiarato: “Sarà un modo per attirare l’attenzione su un prodotto di altissimo profilo e di forte personalità, Il nostro Paese è il miglior produttore del mondo di questa tipologia e non a caso quattro anni fa abbiamo difeso il Rosato dai tentativi della Ue di farlo diventare una mistura di vino bianco e rosso”.

Stefàno ha dichiarato: “L’obiettivo del concorso è quello di valorizzare le migliori produzioni nazionali, favorendone la diffusione e affiancare le aziende nel percorso di produzione, sino alla commercializzazione. Era doveroso per la Puglia, storicamente vocata alla produzione dei rosati, rendersi protagonista di una iniziativa di altissimo profilo che non ha precedenti nella storia dei concorsi nazionali dedicati all’enologia di qualità”.

Soddisfatto anche il presidente Vendola: “Nel contesto di una crisi rurale drammatica noi abbiamo il dovere di aiutare l’agricoltura a vivere e non sopravvivere, investendo sull’innovazione. Ciò che stiamo realizzando in Puglia va nella direzione dell’innovazione. Il nostro obiettivo è quello di offrire migliori opportunità e supportare al meglio chi ha voglia e capacità di crescere”.

Al concorso potranno partecipare i vini rosati fermi a denominazione di origine Dop e Igp, i frizzanti Dop e Igp, nonché i vini spumanti rosati a Doc e vini spumanti di qualità rosati, prodotti e imbottigliati in Italia (la quota di partecipazione è di 50 euro + Iva).

Ogni campione di vino sarà valutato in base al metodo “Union Internationale des Oenologues” da commissioni composte per sorteggio da quattro enologi-enotecnici nominati dall’Associazione Enologi Enotecnici Italiani e da un giornalista italiano o straniero nominato dall’ente organizzatore.

L’evento entrerà nel clou il 20 e 21 aprile, quando nell’Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari, la giuria tecnica si riunirà per valutare i campioni di vino rosato iscritti alla competizione.

I primi tre vini rosati che risulteranno vincenti nell’ambito delle sei categorie previste – quattro per i vini rosati e due per i vini spumanti rosati – saranno premiati con Medaglia d’oro, d’argento e di bronzo.

Il presidente dell’Accademia italiana della Vite e del vino, Antonio Calò, intervenuto alla conferenza stampa, ha spiegato nei dettagli le varie fasi del concorso, che si concluderà il 5 maggio a Otranto con la cerimonia di premiazione nell’ambito del convegno internazionale sui vini rosati, alla quale il ministro Catania ha assicurato la sua presenza.

Da mercoledì 1 febbraio sarà attivo il portale dedicato al concorso. All’indirizzo www.concorsorosatiditalia.it sarà possibile scaricare la modulistica per partecipare e il regolamento.

Jenny De Cicco

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Il vino pugliese ci salverà?


Il vino si dimostra il tesoro pugliese in grado risollevare dalla crisi la Regione.

I vini di Puglia volano nell’export a quota +20,4% nei primi 9 mesi del 2011 e supera del 7% i valori del 2008, precedenti alla crisi e guidano le classifiche dei migliori vini d’Italia.

È il risultato migliore dopo quello della Sicilia (+22,6%) l’aumento nazionale si ferma a 13,5%, la media delle 8 regioni del Mezzogiorno è il 14,3%, dell’Italia centrale è del 13,7, dell’Italia settentrionale di poco più del 13%.

“La lettura di questi dati – ha commentato Nichi Vendola – ci racconta di un’inversione di tendenza. Dopo il baratro del 2009, che sembrava incolmabile per la Puglia con le esportazioni precipitate, per la crisi globale, quasi del 23%, non solo siamo tornati ai valori pre-crisi del 2008, ma li abbiamo addirittura superati di 415 milioni di euro. Non è frutto di un colpo di bacchetta magica la Regione Puglia realizzando oltre 100 iniziative nel biennio 2010-2011 per potenziare la crescita sui mercati esteri, ha centrato in pieno tutti gli obiettivi. Non per questo abbassiamo la guardia: spingere l’innovazione e l’internazionalizzazione continuerà ad essere un tema centrale delle nostre politiche”.

“Le esportazioni pugliesi – ha sottolineato Loredana Capone – crescono sia nei settori innovativi che in quelli tradizionali, con ottime performance negli uni e negli altri. Uno dei pochi dati negativi per la Puglia riguarda le esportazioni dei rifiuti grezzi e trattati che segnano un -41,3% al contrario della Sicilia per la quale lo stesso dato è tra quelli più rilevanti con una crescita dell’ 82,3%. Ma per noi il dato è negativo solo in apparenza perché indica invece che il nostro sistema riesce a reggere, trasformando il rifiuto in una risorsa per il territorio che dunque non lo esporta. Un’altra osservazione riguarda l’incidenza della Puglia nelle esportazioni italiane. Per la prima volta, quest’anno, notiamo una crescita graduale di trimestre in trimestre”.Grazie anche ai risultati ottenuti dalle case vitivinicole pugliesi, l’ultimo, in ordine di tempo, quello della classifica di Gentleman di Milano-Finanza, che ogni anno “suggerisce” al mercato internazionale le migliori cento etichette italiane.

La Top 100 dei vini rossi 2012 quest’anno è guidata da“Primitivo di Manduria ES 2009” dell’azienda tarantina Gianfranco Fino, nella classifica di Gentleman anche un’altra pugliese, sempre con un Primitivo, di Polvanera con il suo Gioia del Colle Primitivo 17 2008 al 24° posto.

Il punteggio attribuito ai vini è il risultato dell’incrocio delle valutazioni delle guide Espresso, Veronelli, Gambero Rosso, Luca Maroni e Bibenda. “E’ veramente con grande orgoglio e sentimento di gratitudine – commenta l’assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno – che mi congratulo con le nostre aziende, nella certezza d’interpretare il sentimento di tutti i pugliesi. A loro e a tutte le aziende che continuano ad investire nella produzione di qualità, raccogliendo i meritati risultati, dico grazie perché il loro impegno rende la nostra Puglia sempre più grande”.

Jenny De Cicco

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“Calici di stelle”, quest’anno il buon vino si apprezza a Otranto


Parte da Otranto il 6 agosto la rassegna enogastronomica e culturale “Calici di Stelle”. La kermesse, giunta alla tredicesima edizione, passerà poi per Trani il 10 e terminerà a Galatina il 13 agosto. Nelle tre città che ospiteranno l’evento i visitatori avranno l’opportunità di degustare le etichette di 55 cantine dalla Daunia al Salento, a ognuna delle quali sarà riservato un banco d’assaggio con sommelier e degustatori dell’Ais Puglia. Sarà la cittadina dei Martiri a ospitare la prima delle tre serate, ideate e organizzate dal Movimento Turismo del Vino in collaborazione con l’associazione nazionale Città del Vino e le città e regioni coinvolte. A Otranto, a partire dalle 20,30 circa, turisti e residenti potranno partecipare alla prima tappa della grande festa dei vini di Puglia, iniziando il percorso dai tre infopoint allestiti in lungomare Terra d’Otranto, sul lungomare degli Eroi e in via delle Torri, da cui si potranno acquistare i kit-degustazione che costano 15 euro e comprendono un calice in vetro con tasca porta-bicchiere, un carnet di 10 ticket-degustazione, una confezione di taralli e la guida al percorso. In via Cristoforo Colombo ci sarà la zona riservata alle “Terre di Federico”, presso la caletta sul Lungomare degli Eroi le postazioni delle aziende dell’area “Murgia Carsica, Valle d’Itria e Messapia”, sul lungomare degli Eroi l’ampia area riservata al “Salento”. Ad allietare la serata lo spettacolo della compagnia U’ Munacidde, allestito in una caratteristica osteria appositamente ricostruita in via delle Torri e ispirato a “Trani a gogò”, canzone di Giorgio Gaber dedicata proprio ai ritrovi in cui gli operai emigrati nel Nord Italia s’incontravano al termine del turno in fabbrica. Nel corso della serata sarà possibile visitare la mostra “Dalì, il genio”, presso il Castello aragonese, con un biglietto ridotto del costo di 5 euro. “Enogastronomia e turismo – sottolinea l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno – rappresentano due asset strategici di una politica di sviluppo incentrata sulla valorizzazione dei tratti identitari, che rendono la nostra regione unica e inconfondibile. La Regione Puglia anche quest’anno sostiene un’iniziativa che rappresenta ormai la cifra distintiva dell’estate pugliese, occasione per turisti ed eno-appassionati per conoscere e apprezzare le produzioni enologiche che in tutto il mondo sono simbolo di eccellenza di una terra vocata al gusto, alla qualità e all’ospitalità”. “Il vino fa da viatico per un’esplorazione del nostro territorio”, dichiara Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia; sarà anche possibile prenotare gratuitamente i Winebus Calici di stelle, istituiti nell’ambito del programma “Città Aperte” dell’Apt per consentire a tutti di partecipare alla manifestazione in comodità e sicurezza. La presidente del Movimento Turismo del Vino Puglia, Vittoria Cisonno, sottolinea infatti l’importanza del connubio fra vino e cultura. “Chi partecipa a “Calici di stelle” – dice – ha l’opportunità di scoprire ogni vino in rapporto al suo territorio di produzione. L’obiettivo è incuriosire il turista affinché il calice sia solo il punto di partenza di una scoperta più ampia della Puglia”. Main sponsor dell’evento la Fondazione “Orfeo Mazzitelli”, partner nell’organizzazione degli appuntamenti culturali, ente creato dai fratelli Dante e Maria Teresa Mazzitelli in omaggio al padre Orfeo, imprenditore.

Jenny De Cicco

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