
Ennesimo disagio per i viaggiatori, pendolari e non, della tratta Lecce – Bari. Questa mattina, infatti, senza alcun preavviso, il treno regionale delle 8, è stato soppresso. Su questo convoglio viaggiano, ogni mattina, tanti lavoratori pendolari ma, anche, studenti e altre persone. Il treno effettua solo le fermate di Brindisi e Monopoli e, di solito, è sempre pieno. Tangibile, naturalmente, il disagio per i viaggiatori, ai quali nessuna spiegazione è stata fornita sulle ragioni di tale disservizio. Dopo le proteste presso il servizio informazioni, e con notevole ritardo, è stato annunciato che un pullman di linea avrebbe sostituito il treno inspiegabilmente assente.
Ma, ormai era tardi. Per molte persone è importante raggiungere negli orari stabiliti non solo i luoghi di lavoro ma, anche, la stazione di Bari o l’aeroporto di Brindisi e da lì prendere le coincidenze di treni o aerei per altre destinazioni. Tutto ciò avviene in un periodo in cui tante sono le preoccupazioni per chi viaggia con Trenitalia.
Sono previsti tagli di treni, a partite da dicembre, sia di lunga percorrenza – vedi Lecce-Milano e Lecce-Roma – che di servizio regionale. Per questa ragione nei giorni scorsi una manifestazione di protesta si è tenuta nel piazzale della stazione leccese – era presente, tra gli altri, la vice-presidente della Regione Puglia Loredana Capone, mentre, l’assessore regionale ai Trasporti, Guglielmo Minervini, è stato presente a un vertice a Roma presso il ministero competente, con i vertici di Treniitalia, per cercare di annullare, o almeno limitare, gli annunciati tagli, con i quali si rischia di isolare sempre di più la Puglia e il Salento dal resto del Paese. Tra l’altro, il costo del servizio nel corso dell’ultimo anno è considerevolmente aumentato e ulteriori aumenti sono previsti qualora il governo centrale non dovesse trasferire alle regioni i fondi per il trasporto almeno su scala locale. La situazione dunque appare sempre più difficile per chi deve viaggiare per motivi di lavoro o di studio, se si considera anche il notevole aumento del costo della benzina e del gasolio, che rende sempre più improbabile il ricorso al viaggio in auto.
Deodato Giovanni Guida