
Incentivi per riportare giovani braccia all’agricoltura e non ironicamente.
La Puglia conta circa 2mila giovani sotto i 40 anni che praticano l’agricoltura come lavoro anche usufruendo degli incentivi all’insediamento regionali del Programma per lo sviluppo rurale.
La Regione Puglia nel tentativo di abbassare l’età media degli operatori e imprenditori, ha puntato su un modello innovativo d’incentivi trasformando in vere aziende le idee progettuali risultate idonee alla valutazione preliminare. Vantaggi anche per la Regione realizzando l’istruttoria tecnico-amministrativa delle richieste di contributo che hanno superato la fase preliminare.
A parlarne a Roma è stato l’assessore regionale otrantino Dario Stefàno, negli scorsi giorni nello spazio espositivo pugliese durante Forum della pubblica amministrazione.
“Abbiamo reso le nostre politiche attrattive per i giovani – ha spiegato Stefano – mettendoli in condizione di operare al meglio. Sono stati erogati oltre 250 milioni di euro tra premi a fondo perduto, incentivi , corsi di formazione e consulenze. Crediamo tanto in questa esperienza tanto che ci stiamo impegnando a riportare l’attenzione del Parlamento Europeo sulla necessità di costruire un disegno di politica agricola comune, rispondente all’esigenza di sburocratizzazione avanzata dalle imprese agricole. Non possiamo, però, vivere il tema dell’innovazione solo come elemento di miglioramento tecnologico e burocratico, ma introdurlo anche nel loro modello organizzativo. Le aziende sono troppo piccole e disaggregate, inadeguate alle richieste quantitative del mercato”.
Jenny De Cicco