Il gesto degli attentatori di Brindisi ha un solo appellativo possibile per questi, secondo la fondazione Capece di Maglie: infami. Il consiglio di amministrazione l’ha scritto a chiare lettere su uno striscione e appeso alla terrazza del liceo, con il benestare dell’istituto scolastico. I fatti di Brindisi, qualunque sia la loro matrice, attualmente al vaglio degli inquirenti, hanno comunque attaccato un obiettivo, una scuola, che raccoglieva studenti felici fino al giorno prima e che magari morivano sì a scuola, ma di noia, come recita ormai uno status molto diffuso sui social network in questi giorni. La fondazione, che prende il nome della nobildonna Francesca Capece, che creò un luogo d’istruzione pubblico e per tutti, era normale che si schierasse dalla parte degli studenti e delle famiglie delle vittime. “Una tragedia – scrive il presidente Dario Massimiliano Vincenti – che non dovrebbe mai accadere in una società che qualcuno vorrebbe ancora definire civile, un dolore che nessun genitore dovrebbe mai provare, una circostanza che nessuna ragione potrebbe spiegare e nessuna frase potrebbe definire. Se non una parola: infami. Infami perché hanno colpito giovani vite innocenti. Infami perché stamattina tutti i genitori che hanno portato i bambini a scuola, hanno pensato al male che farebbe non poterli andare più a riprendere. Perché degli infami si sono accaniti contro la ragione di vita di molti. E la parola infami è anche l’unica che la fondazione Francesca Capece si è sentita di pronunciare. Una scritta bianca come i sorrisi negati, che si staglia su un fondo nero, come l’anima di chi li ha spenti, e campeggia sulla facciata del liceo Francesca Capece, da sempre culla che ha protetto e coltivato non solo l’istruzione ma anche la crescita morale di tante generazioni. Il dramma non poteva non colpire forte l’animo di chi ogni giorno si prodiga con impegno e convinzione ad onorare la volontà e la memoria di Francesca Capece, una donna che aveva chiara in fondo all’anima la sacralità dell’istruzione e dei giovani ed ha fatto di questo binomio la sua ragione di vita e lo scopo della sua donazione. Il consiglio di amministrazione della fondazione Francesca Capece, sconvolto dai vergognosi fatti di Brindisi, darà una sua risposta continuando a sostenere, se possibile ancora più fermamente, i valori della formazione, dell’istruzione e della tutela dei giovani in termini di libertà, rispetto e affermazione”.