
Importanti ritrovamenti archeologici nel cantiere della statale 16. Nei giorni scorsi, infatti, nell’area di Palmariggi, sono stati rinvenuti frammenti di ceramiche e altri importanti reperti risalenti al Neolitico. L’area interessata dai ritrovamenti insiste sul cantiere della già discussa Otranto-Maglie, al centro dei lavori per l’ampliamento da due a quattro corsie.
L’area, di circa 800 metri e ricadente sul tracciato della superstrada, è situata in località Scarneo. A segnalare la presenza dei reperti nella zona, Christian Villani, che nella già sua tesi di laurea discussa presso l’Università del Salento nel 2004 aveva avanzato l’ipotesi dell’esistenza di un villaggio preistorico nell’area suindicata.
Come da protocollo, la scoperta è stata segnalata alle autorità competenti e in primis alla Soprintendenza di Taranto, organo deputato ad esprimersi sui ritrovamenti e a sciogliere le riserve sul caso.
Nel frattempo, gli ambientalisti, seppure soddisfatti per le scoperte archeologiche, manifestano dubbi e perplessità e , nella persona di Oreste Caroppo, da sempre in prima linea sull’opportunità di costruire una sorta di strada parco a tutela delle testimonianze neolitiche, sottolineano i mancati studi archeologici, che sarebbero dovuti essere preliminari all’avvio dei lavori. Non si esclude pertanto che, se la risposta delle autorità competenti non dovesse risultare sollecita e tempestiva, gli ambientalisti possano adire per vie legali.
Intanto, l’Ufficio Tecnico del Comune di Palmariggi, che ha provveduto ad inviare alla Soprintendenza Archeologica, competente in materia, la nota con la quale comunicava l’avvenuto ritrovamento, resta in attesa dei provvedimenti che gli uffici ministeriali vorranno porre in essere. L’importante scoperta di Palmariggi si aggiunge ai preziosi ritrovamenti delle scorse settimane nell’area di Muro Leccese, dove sono state ritrovate tre tombe messapiche, al momento al vaglio della Soprintendenza ai Beni Culturali.
La scoperta, la cui portata potrebbe essere di notevole importanza ai fini storici, antropologici e archeologici, è avvenuta durante i lavori di scavo per la fognatura bianca previsti dal Comune. All’iniziale ritrovamento di mura messapiche e di una porta che guardava alla zona sud-est del paese, è seguita la scoperta delle tombe, corredate di resti di scheletri e piccoli vasi, tale da far supporre che si possa trattare di un’autentica necropoli di grande importanza storica.