Un incendio è divampato nella palude di “Cassano, vicino a San Foca, marina di Melendugno. È accaduto ieri, nel primo pomeriggio. La palude è un sito caratterizzato dalla presenza di molluschi terrestri rarissimi e meta fissa di insoliti uccelli migratori. È stato richiesto l’intervento dei due “fire boss” che hanno effettuato sette lanci, i primi due di schiuma ritardante, gli altri di acqua. Intanto proseguivano anche le operazioni da terra. Sono intervenute le squadre della protezione civile di Caprarica e di Melendugno e gli operai del settore forestale della Regione Puglia. L’intervento è proseguito per ore. Intorno alle 16 l’incendio era ormai sotto controllo ma una squadra stava ancora lavorando per spegnerlo del tutto. Il lavoro a terra è stato particolarmente difficoltoso, poiché gli operai si trovavano in una palude-canneto con più di un metro d’acqua. È ancora da accertare il numero di ettari di macchia mediterranea distrutta e sono in corso le indagini sulla natura dell’incendio.
Con l’arrivo dell’estate ritorna il triste appuntamento del fenomeno degli incendi. Ogni anno centinaia di ettari di macchia mediterranea e di vegetazione lussureggiante, sono letteralmente divorati dalle fiamme alimentate dall’afa e dal vento. Una parte degli incendi, soprattutto nel periodo estivo, sono causati dalla mancanza di educazione ambientale. Non sono rari, infatti, i mozziconi di sigarette gettati dal ciglio delle strade o nei campeggi, i fuochi accesi senza la necessaria esperienza durante una scampagnata e magari non spenti come si deve, oppure i roghi accesi per bruciare le sterpaglie e abbandonati a se stessi. Provocare un incendio nei mesi di luglio e agosto è molto semplice. Cosa bisogna fare se ci si imbatte in un incendio? Innanzi tutto non è uno spettacolo da ammirare, perciò occorre chiamare immediatamente il numero telefonico nazionale 1515 del Corpo Forestale dello Stato o gli altri numeri di pronto intervento. Se si tratta di un principio di incendio si può tentare di spegnerlo, solo se si è certi che vi è una via di fuga. Se si è in auto, questa non va parcheggiata lungo la strada, che invece va lasciata sgombra per non intralciare l’intervento dei mezzi di soccorso. È utile anche indicare alle squadre antincendio le strade o i sentieri che si conoscono e mettere a disposizione riserve d’acqua e altre attrezzature. Vanno segnalati anche i piccoli focolai che potrebbero ingrandirsi e distruggere in pochi minuti quello che la natura ha costruito lentamente nel corso dei secoli.
Serena Cappello