“Sono innocente”, questo il concetto di un uomo che ha deciso di morire di fame in carcere.
Popo Virgil Cristria, di 38 anni, di Bucarest, era giunto da Benevento nel carcere di Lecce alla fine dello scorso anno, perché doveva scontare pene definitive che gli erano state inflitte per reati contro il patrimonio e la persona.
L’uomo si è sempre dichiarato innocente e ha così deciso di iniziare 50 giorni fa lo sciopero della fame che pare lo abbia portato alla morte a soli 38 anni. È stato portato presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dopo che le sue condizioni di salute erano peggiorate.
Tutto sotto gli occhi increduli della direzione sanitaria di Borgo San Nicola. Il personale medico della casa circondariale ha tentato in vari modi di far riacquisire forze al detenuto che in più occasioni ha rifiutato le cure, arrivando a strapparsi le flebo ricostituenti dal braccio.
Ora la procura ha aperto un’inchiesta e un medico legale è stato incaricato di accertare le cause della morte.
L’uomo aveva preso la drastica decisione, non toccando cibo, verso fine marzo, per richiamare l’attenzione delle autorità sulla sua situazione, chiedendo la sospensione della pena, non concessa.
Il magistrato di turno, il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e della documentazione sanitaria che si trova in carcere, fino a costringere i medici al suo trasferimento presso il Vito Fazzi di Lecce, struttura presso cui è morto.
Jenny De Cicco