Porto turistico si o no? Ѐ questa la domanda che si pongono molti otrantini e alla quale ancora non si riesce a dare una risposta, in particolare dopo il parere negativo da parte del comitato regionale di Valutazione di Incidenza Ambientale. Gli umori nella cittadina sono discordanti. Questa è l’opinione dell’associazione Otranto Nuovi Orizzonti e il neopresidente Andrea Conte, risponde così:
“Chi ha un po’ di memoria ricorda le meravigliose, e fantasiose, immagini che accompagnavano la campagna elettorale dell’attuale maggioranza consiliare, di porti turistici ricchi di allettanti ammiccamenti per nuovi posti di lavoro e opportunità di investimento immobiliare. È il caso di dire, tutto è naufragato, anche l’enorme speculazione edilizia che la stessa, a dire il vero, mal celava”.
Conte prosegue ricordando che alcuni giorni fa si è pronunciato il comitato regionale incaricato:
“In data 17 gennaio è giunta al comune di Otranto la notizia della bocciatura del progetto operata dal comitato regionale di Valutazione di Incidenza Ambientale. Una bocciatura senza appello, di cui stranamente non si è voluto informare la cittadinanza, come se la notizia non fosse di preminente interesse generale. Il nostro rammarico per un simile esito è solo paragonabile allo sdegno che proviamo nei confronti di chi tale progetto non è stato in grado di realizzare, prendendo nuovamente in giro i concittadini a cui aveva carpito la fiducia. Detto questo vogliamo anche rimarcare, per evitare equivoci, il nostro parere favorevole alla suddetta realizzazione.”
Il sindaco Luciano Cariddi, intervenendo in una discussione su Facebook afferma:
“Sin dall’inizio dell’iter sappiamo di dover seguire tale percorso e continuiamo a lavorare per raggiungere il risultato finale sperato. Certo non abbiamo in tutti questi anni lesinato impegno ed energie per affiancare l’attività della società proponente, convinti come siamo della necessità e opportunità dell’infrastruttura in questione. Probabilmente, però, una maggiore attenzione e coraggio, nell’accompagnare, con convinzione, questo progetto in Regione, avrebbero potuto esserci. Senza voler individuare momenti deboli nella vicenda, dico che la direttiva europea consentirebbe già in capo alla Regione di assumere il potere di deroga. Questo avrebbe consentito una maggiore velocità nella conclusione dell’iter. D’altronde, oltre ai motivi ampiamente dibattuti in conferenza per dimostrare il rilevante interesse pubblico, da parte nostra, sarebbe stato già sufficiente che la Regione ricordasse di aver approvato, con la prima giunta Vendola, una programmazione della portualità turistica che vede Otranto tra i porti pivot necessari per creare quella rete, lungo la costa pugliese, utile ad accogliere al meglio i natanti in transito. Sono felicemente sorpreso di come la società proponente non abbia ancora deciso di abbandonare l’iniziativa di investimento, immaginata ormai 7 anni fa, in un contesto socio-economico profondamente mutato, e anzi, starebbe, per il buon esito del progetto, valutando anche la possibilità di togliere dalle opere a terra previste, le cubature relative agli alloggi, così come richiestogli dall’Amministrazione comunale, per venire incontro alle preoccupazioni di impatto che pure erano state sollevate da qualcuno nei dibattiti. Comprendo la difficoltà di posizione quando si fa il tifo per la non realizzazione del porto (per mera partigianeria politica avversa), ma non lo si può esplicitare per la consapevolezza di essere impopolari in città e sul territorio.”