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Al via i lavori per la Regionale 8

Regionale 8 Lecce-San Foca, si muove qualcosa. L’assessore regionale ai lavori pubblici, Fabiano Amati ha riferito in consiglio sullo stato dell’arte del progetto della strada regionale 8, il cui contratto d’appalto per la realizzazione dei lavori è stato sottoscritto il 25 giugno del 2012 dalla ATI Consorzio Cooperative costruttori di Bologna – Leadri s.r.l. Di Starnatia – Montinaro Gaetano & figli e Montinaro Antonio s.a.s., per un importo di € 37.673.079,52, e che attraverserà i comuni di Lecce, Lizzanello, Vernole e Melendugno.
La finalità dell’opera è di snellire e rendere sicuro il traffico che attualmente si snoda dalla città di Lecce fino alla zona delle località marine della costa orientale e viceversa, con classificazione accertata di alta pericolosità: ciò avverrà mediante l’eliminazione dei numerosi incroci a raso ed immissioni laterali mediante l’utilizzo di complanari che evitano l’occlusione degli accessi, nonché mediante la separazione dei flussi di traffico determinata dalla doppia corsia per carreggiata.
L’assessore ha spiegato:

Tra pochi giorni saranno avviati i lavori della strada regionale 8. La costruzione della strada fu programmata nella metà degli anni ’90, con lo scopo di collegare un complesso viario della provincia di Lecce, che ha un suo segmento nel tratto Lecce – San Foca. Mi sono occupato della vicenda quando, a seguito della nascita di un contenzioso e della sconfitta del Ministero, lo stesso non erogava le somme stanziate, poi elargite. A seguito della sottoscrizione del contratto di appalto, alcuni interessati hanno proposto ricorso davanti al Giudice amministrativo, sollevando la questione di validità della Valutazione di Impatto Ambientale. Argomento rigettato dal giudice, sia pur in sede cautelare, ma che ha fatto comunque scaturire una richiesta di parere all’Avvocatura regionale su presunti vizi nel procedimento. L’Avvocatura ha dato il suo parere, attribuendo conformità al procedimento e nella giornata di ieri – 29 gennaio ndr – si è preso atto della possibilità di cominciare i lavori e risolvere l’intera questione

La Regione Puglia ha ottenuto, di recente e a seguito di un tormentato percorso giudiziario, la disponibilità del finanziamento a suo tempo concesso dallo Stato, poi revocato.
La tormentata vicenda giudiziaria si concluse col ripristino del diritto della Regione all’originario finanziamento, col correlativo obbligo di realizzare la strada.
Il tracciato originario della stessa, al fine di conseguire l’approvazione dei comuni interessati ed adeguarsi alle esigenze funzionali sopravvenute nel tempo fu modificato con avvicinamento notevole al tracciato della strada provinciale 1 e conseguente sovrapponibilità sostanziale delle funzioni, anche allo scopo di evitare un negativo impatto sul territorio e risparmiare sul consumo di suoli agricoli di pregio, il tracciato della regionale 8 coinciderà per oltre il 50% del suo sviluppo con la strada provinciale n. 1, mentre nella parte iniziale un innesto più efficiente per l’abitato di Lecce, e nella parte adiacente gli abitati di Vernole e Melendugno realizza una variante esterna agli abitati allontanandosene e decongestionandoli.
Inoltre sono state eliminate le opere d’arte per svincoli e cavalcavia, prevedendo incroci con rondò, di sicuro minore impatto paesaggistico.
Sul normale iter di esecuzione dei lavori sono sopravvenuti alcuni ricorsi da parte di ditte espropriate e proprietarie di attività affacciate sull’attuale tracciato, che hanno indotto dubbi sulla correttezza delle procedure formali fin qui espletate, inducendo la necessità di opportuni approfondimenti preliminari, finalizzati a ridurre al minimo la possibilità di eventuali successivi blocchi per interventi cautelari della magistratura, pur sempre possibili.
Dopo l’acquisizione di approfonditi pareri dell’Avvocatura Regionale e l’espletamento dei necessari approfondimenti giuridici, nel convincimento della piena legittimità del proprio operato, la Regione Puglia ha stabilito di riprendere il normale iter delle procedure di avvio del cantiere.

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Il Comitato regionale frena il Porto turistico

Porto turistico si o no? Ѐ questa la domanda che si pongono molti otrantini e alla quale ancora non si riesce a dare una risposta, in particolare dopo il parere negativo da parte del comitato regionale di Valutazione di Incidenza Ambientale. Gli umori nella cittadina sono discordanti. Questa è l’opinione dell’associazione Otranto Nuovi Orizzonti e il neopresidente Andrea Conte, risponde così:

“Chi ha un po’ di memoria ricorda le meravigliose, e fantasiose, immagini che accompagnavano la campagna elettorale dell’attuale maggioranza consiliare, di porti turistici ricchi di allettanti ammiccamenti per nuovi posti di lavoro e opportunità di investimento immobiliare. È il caso di dire, tutto è naufragato, anche l’enorme speculazione edilizia che la stessa, a dire il vero, mal celava”.

Conte prosegue ricordando che alcuni giorni fa si è pronunciato il comitato regionale incaricato:

“In data 17 gennaio è giunta al comune di Otranto la notizia della bocciatura del progetto operata dal comitato regionale di Valutazione di Incidenza Ambientale. Una bocciatura senza appello, di cui stranamente non si è voluto informare la cittadinanza, come se la notizia non fosse di preminente interesse generale. Il nostro rammarico per un simile esito è solo paragonabile allo sdegno che proviamo nei confronti di chi tale progetto non è stato in grado di realizzare, prendendo nuovamente in giro i concittadini a cui aveva carpito la fiducia. Detto questo vogliamo anche rimarcare, per evitare equivoci, il nostro parere favorevole alla suddetta realizzazione.”

Il sindaco Luciano Cariddi, intervenendo in una discussione su Facebook afferma:

“Sin dall’inizio dell’iter sappiamo di dover seguire tale percorso e continuiamo a lavorare per raggiungere il risultato finale sperato. Certo non abbiamo in tutti questi anni lesinato impegno ed energie per affiancare l’attività della società proponente, convinti come siamo della necessità e opportunità dell’infrastruttura in questione. Probabilmente, però, una maggiore attenzione e coraggio, nell’accompagnare, con convinzione, questo progetto in Regione, avrebbero potuto esserci. Senza voler individuare momenti deboli nella vicenda, dico che la direttiva europea consentirebbe già in capo alla Regione di assumere il potere di deroga. Questo avrebbe consentito una maggiore velocità nella conclusione dell’iter. D’altronde, oltre ai motivi ampiamente dibattuti in conferenza per dimostrare il rilevante interesse pubblico, da parte nostra, sarebbe stato già sufficiente che la Regione ricordasse di aver approvato, con la prima giunta Vendola, una programmazione della portualità turistica che vede Otranto tra i porti pivot necessari per creare quella rete, lungo la costa pugliese, utile ad accogliere al meglio i natanti in transito. Sono felicemente sorpreso di come la società proponente non abbia ancora deciso di abbandonare l’iniziativa di investimento, immaginata ormai 7 anni fa, in un contesto socio-economico profondamente mutato, e anzi, starebbe, per il buon esito del progetto, valutando anche la possibilità di togliere dalle opere a terra previste, le cubature relative agli alloggi, così come richiestogli dall’Amministrazione comunale, per venire incontro alle preoccupazioni di impatto che pure erano state sollevate da qualcuno nei dibattiti. Comprendo la difficoltà di posizione quando si fa il tifo per la non realizzazione del porto (per mera partigianeria politica avversa), ma non lo si può esplicitare per la consapevolezza di essere impopolari in città e sul territorio.”

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Maglie, area di via de Lorentiis: il parere di Antonio Giannuzzi

A Maglie l’intera area tra via de Lorentiis e via Ferramosca, con particolare riferimento agli edifici ex Iacp in pietra leccese, rappresenta il fulcro di un’annoso progetto di recupero che sembra non trovi il giusto adempimento. La storia e i protagonisti: il consigliere di Città Libera Antonio Giannuzzi il 15 ottobre scorso presentava al sindaco di Maglie Antonio Fitto un comunicato che conteneva una serie di osservazioni alle norme tecniche del Piano Regolatore Generale.

L’intervento di Città Libera focalizzava l’attenzione sulle necessità di preservare le caratteristiche edilizie del centro storico, con un’attenzione particolare all’utilizzo della pietra leccese, ritenendo che questa peculiarità arricchisca e caratterizzi la città. Antonio Giannuzzi sottolinea che Maglie è storicamente riconosciuta come la città della pietra, essendo il centro più grande in Italia edificato in pietra leccese: a suo avviso, le carenze normative del Piano Regolatore Generale, favoriscono interpretazioni diverse, tanto da non vincolare all’applicazione del rivestimento e del ripristino anche delle facciate in pietra leccese.

La vicenda ha attraversato gli ultimi mesi del 2012 giungendo al primo consiglio comunale del 2013, durante il quale tuttavia, non c’è stato tempo per la discussione, che è stata quindi rimandata. La proposta di Giannuzzi di preservare la pietra leccese fu presentata come ordine del giorno già durante il consiglio comunale dello scorso dicembre, ma non fu accettata e Città Libera auspicò, nel caso di mancato finanziamento, la preparazione di un nuovo progetto, che evidenziasse l’importanza dell’intera area, con particolare riferimento all’edificato in pietra leccese.

Antonio Giannuzzi sperava di presentare la mozione nel corso del consiglio comunale di lunedì 28 gennaio ma la discussione è slittata a data da destinarsi. Giannuzzi auspica che l’amministrazione si impegni a preparare, in tempo, un vero progetto di recupero, che potrà essere presentato entro l’anno, sperando che l’aspetto qualitativo dell’area da recuperare, premi, questa volta, il piano di recupero dell’amministrazione di Maglie. La questione rimane sospesa e l’ardua sentenza di via de Lorentiis perdura irrisolta nelle mani dei posteri.

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Otranto, quale futuro per il Club Med?

Una delle strutture più importanti del turismo pugliese, la più antica, vede delle nubi addensarsi sul suo futuro, il Club Mediterranée di Otranto conserverà la gestione del villaggio di Otranto solo per la prossima estate. Il Club Med, il più antico villaggio del Salento, il capostipite del turismo moderno, è ritornato interamente nelle mani di Italia Turismo, poiché la società Torre d’Otranto ha venduto a quest’ultima il restante 15% di quota societaria detenuta da Club Med. Il tutto è avvenuto in questi giorni a Roma nell’assemblea in cui si è deciso che

“Per quanto concerne l’acquisto delle partecipazioni di minoranza detenute da Club Med (Società Alberghiera Porto d’Orra, Torre d’Otranto, Sviluppo Turistico per Metaponto) si evidenzia quanto segue – recita il verbale dell’assemblea- L’acquisto della partecipazione di minoranza (15%) detenuta dal Club Med nella società Torre d’Otranto, avverrà a un prezzo previsto di 3,4 milioni. Le parti hanno, inoltre, convenuto la possibilità di valutare la fattibilità tecnico economica di un progetto di ristrutturazione ed ammodernamento del villaggio. Qualora esse fossero d’accordo sul progetto di ristrutturazione, verrebbe stipulato un nuovo contratto di affitto con Club Med alle stesse condizioni previste per il villaggio di Cefalù. In caso contrario, alla scadenza naturale del contratto (2013), Italia Turismo dovrebbe indire una gara per la scelta del nuovo gestore, con evidente incertezza sui flussi di cassa attesa dopo il 2013”.

Insomma, per quest’estate il Club Med riapre, ma resta incerto il futuro del complesso.

“Io credo che anche per quest’anno la situazione sarà complessa – spiega Gigi Ricciardi di Otranto, delegato di Italia Turismo che ha partecipato all’assemblea – poiché la società Club Med potrebbe decidere di aprire soltanto ad agosto per motivi tecnici di riorganizzazione, così facendo, però, nessuno dei lavoratori riuscirà a raggiungere le 78 giornate che permettono di ottenere il prezioso sussidio di disoccupazione previsto per i lavoratori stagionali. La situazione, a questo punto, diverrebbe molto complessa. Inoltre il futuro è legato a un’eventuale ristrutturazione, secondo me, occorre prestare molta attenzione a tutti questi aspetti”.

La preoccupazione che si evince da tale passaggio è che se Italia Turismo non dovesse decidere di ristrutturare subito il villaggio di Otranto, i lavoratori potrebbero saltare una o più stagioni e perdere due terzi di quella dell’anno in corso. Sarebbe, in questo caso, una vera e propria beffa visto che il comparto turistico in località come Otranto è uno dei pochi a reggere all’urto della crisi, uno dei pochi che garantisce il reddito necessario a numerosi lavoratori. L’attenzione per questa struttura storica, dunque, deve essere alta

“questo è un appello che lancio a nome di tutto il Comprensorio di Alimini – conclude Ricciardi – perché sarebbe grave che un villaggio così importante restasse chiuso o aprisse in forma ridotta”.

Il Club Mediterranée è stato uno dei primi villaggi turistici ad aprire nel Sud dell’Italia, il primo insieme a quello di Vieste in Puglia. Nacque per una felice intuizione dello statista Aldo Moro e fu finanziato dalla Cassa del Mezzogiorno. Non si badò a spese per erigerlo e la progettazione fu affidata all’architetto Gae Aulenti che in quegli anni era già diventato celebre per la sua lampada da tavolo “Pipistrello”, disegnata per lo showroom di Olivetti oggi esposta nei maggiori musei del mondo. Furono ricreati in forma moderna i trulli salentini e il complesso fu raccordato da un grande ponte di legno. Il cuore della struttura era “Le Piramid”, una piramide attraversata dall’acqua. Il Club Mediterranée di Otranto aprì nel 1970 e da allora ha formato generazioni di cuochi, barman, maitre, ristoratori, camerieri che oggi gestiscono le loro strutture in tutto il Salento e nella Puglia. Per la sua costruzione furono impiegate maestranze locali e la proprietà pubblica diede in concessione la struttura a condizione che i lavoratori locali fossero impiegati e fossero retribuiti secondo le tariffe sindacali vigenti nel resto d’Italia. Si narra che gli stipendi “a norma” fossero così abbondanti e “insoliti” per il Salento che tanti emigranti tornarono per lavorare nei villaggi turistici.

Elio Paiano

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Max Gazzè live a Otranto, ma la notte del 30 dicembre

Max Gazzè a Otranto per l’annuale concerto di fine anno, ma con un giorno d’anticipo. Il cantautore romano, autore di Vento d’Estate con Nicolò Fabi, Cara Valentina e La Favola di Adamo ed Eva sarà sul palco dell’Alba dei Popoli. A seguire il concerto della band Nessuna Pretesa. La band di origine modenese, molto amata nel Salento, ha dato vita nel 2012, con l’amico Fabrizio Fontana, allo spettacolo comico-musicale Fu Fuu Show, dove mimica e rumorismo si mescolano al canto.

Basteranno gli sforzi degli amministratori locali ad attirare il turismo e far chiudere in bellezza l’anno? Da sempre l’Alba dei Popoli è stata in grado, per la programmazione ricca e di qualitativa, di attrarre turismo e visitatori. Rimane poco chiaro il motivo la scelta di calendarizzare un evento, quale quello del tradizionale concertone di fine anno, con un giorno d’anticipo. Ma in tempo di crisi economica forse è sempre necessaria un po’ di elasticità per comprendere delle ragioni che forse gli amministratori forniranno.

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Nuova rete idrica per le campagne otrantine

Nuova rete idrica per le arse campagne idruntine. Sarà possibile, con il contributo finanziario della Regione Puglia e del comune di Otranto con l’azione dell’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali, la realizzazione della proposta progettuale sulla misura Razionalizzazione e ampliamento della rete idrica rurale a servizio delle aziende agricole. Per questa ragione è stata finanziata all’ARIF la sostituzione delle vecchie canalette irrigue con una condotta forzata.

La Regione Puglia ha ammesso il finanziamento alla proposta progettuale del Comune di Otranto: l’importo è di 439 mila 481 Euro cui si affiancherà una quota di cofinanziamento comunale. L’assessore ai Lavori Pubblici Michele Tenore ha spiegato:

“Finalmente abbiamo la possibilità di intervenire su un’importante infrastruttura quale è per noi l’acquedotto rurale di Alimini-Fontanelle, realizzato dalla ex Cassa per il Mezzogiorno negli anni ’50, e da pochi mesi trasferito in proprietà dalla Regione Puglia a noi. Per mezzo di questo intervento sarà possibile razionalizzare la rete di distribuzione dell’acqua potabile, migliorando sensibilmente il servizio, partendo dall’ammodernamento del sistema di pompaggio dell’acqua, intervenendo sul torrino e su buona parte della rete di distribuzione. Mi auguro che al termine di questo intervento, previsto tra circa 18 mesi, possiamo fornire ai nostri concittadini serviti da questo acquedotto un servizio efficiente e moderno.”

La Regione Puglia ha inoltre finanziato un contributo all’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali in 900mila euro per la sostituzione delle vecchie canalette con una condotta forzata. Questo potrebbe agevolare gli agricoltori otrantini nella tempistica di utilizzo dell’acqua per irrigare i campi, e i contadini potrebbero abbattere i costi legati al proprio lavoro perché non utilizzeranno più le motopompe a gasolio, ma potranno irrigare direttamente con la pressione fornita dall’Ente.

L’ARIF gestisce sul territorio di Otranto tutti gli impianti di irrigazione. La zona a sud dei Laghi Alimini era già fornita dalla condotta forzata, mentre, a tutt’oggi, l’area a nord è servita da canalette di scolo. L’assessore alle Politiche Agricole Daniele Merico ha chiosato:

“Da tempo si aspettava una ristrutturazione di questi impianti. Finalmente possiamo essere certi che, in un periodo di crisi come quello che il comparto agricolo sta vivendo, qualcosa gira a favore degli agricoltori. Questa progettualità è stata possibile anche grazie alle numerose sollecitazioni della nostra amministrazione.”

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Trivelle, Introna: “Tutta la Puglia contro, ora tocca al Parlamento”

Si ritorna a parlare di trivellazioni, problema che da tempo unisce tutte le forze politiche di ogni colore in un unico grido: no alle trivelle. Si è espresso in tal senso il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna:

“Bene la condivisione, bene l’unità di intenti nella battaglia a difesa del nostro mare dal petrolio – ha affermato – ma la Puglia deve continuare a parlare con una sola voce: quella del buon senso”.

Introna, dunque, ha rivolto il proprio appello all’uniformità di toni tra le forze politiche:

“Apprezzo da sempre la linea comune che centrodestra, centro e centrosinistra stanno sostenendo e mi compiaccio che tutti abbiano sposato la causa ‘no trivelle’, ma sarebbe auspicabile affrontare senza eccessi di animosità una sfida che si annuncia lunga e difficile. E senza cercare di scavalcarsi a vicenda su posizioni radicali. Abbiamo ottenuto dal ministro Clini un’indicazione importante – ha continuato il presidente – quella di un percorso legislativo da seguire perché venga messa al bando ogni attività di ricerca e prelievo di idrocarburi in mare. Sarebbe il caso di convergere tutti verso questo obiettivo concreto e fermare in tal modo l’iter delle autorizzazioni”.

In tal senso, seguendo la linea indicata dal ministro, si è già mosso il presidente Vendola, inviando una nota ai segretari nazionali dei partiti, per un’iniziativa parlamentare condivisa. Intanto Introna punta a estendere il fronte istituzionale coinvolgendo le altre regioni:

“Ho già chiesto di iscrivere l’argomento all’ordine del giorno della Conferenza plenaria dei presidenti dei consigli regionali, a Roma, giovedì 20 settembre. Chiederò che tutte le Regioni italiane assumano un indirizzo comune, seguendo Puglia e Veneto nell’adozione di una proposta di legge da inviare a Camera e Senato perché il divieto dello sfruttamento dei mari della penisola per la coltivazione di idrocarburi possa diventare norma nazionale. È importante, peraltro, che il Parlamento venga sollecitato ad adottare la legge prima dello scioglimento delle Camere nel 2013 e prima che molte trivelle possano entrare malauguratamente in funzione”.

Introna ha inoltre sollecitato il collega presidente del consiglio regionale del Friuli, Maurizio Franz, a confermare la disponibilità a ospitare a Trieste la Conferenza internazionale sul mare, il prossimo 9 novembre. Sarà così possibile avviare, d’intesa con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, l’organizzazione dell’appuntamento che riunirà tutte le regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo,

“per affrontare le tematiche comuni della tutela dei mari da ogni inquinamento. Così come sarebbe auspicabile – ha concluso il presidente Introna – che tutte le forze politiche, senza distinzioni e con la partecipazione già garantita in passato, collaborino con la rete “No Triv” e il comitato “No petrolio Sì energie rinnovabili” alla riuscita della manifestazione del 6 ottobre a Manfredonia”.

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Martano, pronta piazza Assunta

Piazza Assunta a Martano riapre al pubblico. Sarà ufficialmente presentata al pubblico, tramite una manifestazione e il taglio del nastro, piazza Assunta a Martano alle 18,30 del 28 giugno. Quasi un anno per terminare la riqualificazione della piazza principale della città grika, tempo che l’ha vista “impacchettata” e nascosta per rivelarsi finalmente con il nuovo look. Bella e nuova ma con un sapore antico, così si presenterà alla cittadinanza e ai turisti l’agorà martanese. I lavori di riqualificazione furono avviati il 30 agosto 2011 e sarebbero dovuti terminare lo scorso dicembre, tarda di 6 mesi la consegna dei lavori, ma considerando i tempi italiani, sarebbe potuto andare peggio. In totale sono stati spesi 460mila euro per l’intervento, progettista e direttore dei lavori è l’architetto Antonio Gallo, mentre i lavori se li è aggiudicati l’impresa Benedetto. I lavori sarebbero dovuti iniziare a luglio dello scorso anno Nella stessa serata verrà attivato il wi-fi gratuito in tutta la piazza, per il progetto Wi-Fi in piazza per tutti. A seguire pizzica in piazza e maxischermo per seguire la diretta di Italia-Germania, semifinale degli Europei di Calcio presso i Giardini del Duca, in via Calimera e poi proiezione delle immagini storiche di piazza Assunta e confronto con quelle relative alla stessa zona riqualificata, a cura di Leonardo Nocco e in piazza presso lo storico bar Ficile musica con la tribute band dei Police.

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Ristrutturazione “Tito Schipa”, nuovo finanziamento dalla Provincia

Con una spesa di 350mila euro la giunta provinciale ha approvato il progetto definitivo-esecutivo dei lavori di completamento della ristrutturazione della
sede della Fondazione “Tito Schipa” ex liceo musicale “Tito Schipa” a Lecce. Questo ulteriore intervento si aggiunge a quello deliberato nel marzo 2010,
che prevedeva un impegno di spesa di 1 milione e 545mila euro. L’edificio di interesse storico che si trova in uno stato di precarietà statica e funzionale,
sarà interessato da lavori di restauro conservativo (risanamento statico e recupero funzionale), di adeguamento alle norme di sicurezza riguardanti la
prevenzione incendi e l’eliminazione delle barriere architettoniche.
In particolare, saranno rifatti tutti i solai, i servizi igienici, gli impianti, i pavimenti, gli infissi e saranno recuperati anche la facciata esterna e il cortile interno. Inoltre, al primo piano sarà realizzata una sala insonorizzata destinata alle prove dell’Orchestra della Fondazione Ico “Tito Schipa”. Con questo ulteriore intervento economico deliberato oggi dalla giunta provinciale, indispensabile per l’adeguamento sismico della struttura, saranno realizzate alcune opere di arredo e finitura. Nello specifico, queste opere riguarderanno: ascensore, tendaggio fonoassorbenti, dipinture interne, pompa di calore, ventilconvettori, scala antincendio e corpi illuminanti.
“Questo ulteriore intervento deliberato oggi – dichiara Pasquale Gaetani, assessore provinciale al Patrimonio – è la migliore testimonianza che come
Provincia, per raggiungere gli obiettivi programmati nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, riteniamo necessario, urgente e indispensabile rendere
funzionale e fruibile l’intero edificio, che potrà far fronte alle numerose esigenze di spazi per la cultura e l’arte in genere, di cui le istituzioni e il
mondo associativo hanno bisogno”.
L’edificio, ex sede del liceo musicale di Lecce intitolato a Tito Schipa, fu realizzato in rustico dal grande tenore leccese su suolo concesso dal comune di
Lecce, successivamente completato da un apposito consorzio costituito nel 1933 da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Lecce. Il nuovo edificio fu collaudato nel 1942 e venne destinato a Istituto di istruzione ed educazione musicale. Fino al 1970 ha svolto attività didattica il liceo musicale “Tito Schipa”. Dal 1971 fino al 1980 è stata sede del Conservatorio musicale di Lecce. Nel 1980 è diventato sede dall’Orchestra Sinfonica della Provincia di Lecce.

Alessandro Conte

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Primi screzi per il primo consiglio otrantino

Prima seduta di consiglio per Otranto. Convocato a palazzo Melorio il consiglio comunale per trattare gli 8 punti all’ordine del giorno. Dopo i ringraziamenti d’apertura del sindaco e gli auguri di buona amministrazione si è passati a trattare la presa d’atto delle dimissioni consigliere Corrado Sammarruco, dimessosi per scelta, in seguito dei risultati delle amministrative, e per lasciare spazio ai giovani della propria lista. La surroga decreta consigliere Leonardo Salzetti, primo dei non eletti del quale si vociferava la possibile dimissione poi non avvenuta, anche tenendo conto la scelta dei cittadini di non cambiare e la riconferma en plein di tutto il consiglio, fatto salva la riduzione del numero dei consiglieri causa nuova legge elettorale, ora in 10 più il sindaco.
“Comunque a qualcuno avrebbe fatto piacere vedere qualche donna in più o qualche volto nuovo – dice un anziano presente tra il pubblico – anche se ci si può accontentare di Lavinia Puzzovio”, la più suffragata alle recenti amministrative e la consigliere con le cariche più importanti: vicesindaco ed assessore con delega alla solidarietà sociale, lavoro e istruzione, cultura e identità territoriale.
La sala è stata gremita da un buon pubblico, freddo ma attento, accorso a seguire il giuramento del riconfermato Luciano Cariddi, applaudito solo alla consegna del tricolore. Tra i presenti alcuni dei candidati non eletti e seduta su una poltrona della sala anche la ex candidata sindaco per Nuovi Orizzonti, Antonella Buttiglione, in piedi l’ex presidente del consiglio Luigi Gualtieri e l’ex consigliere di maggioranza Fabio Marrocco, ringraziati più volte da tutti i membri del consiglio per i loro trascorsi amministrativi e ringraziato anche Corrado Sammarruco, assente all’assise. Pochissimi i giovani alla prima seduta.
A seguire si è trattata la costituzione dei gruppi consiliari – Axo minoranza e ViviAmo Otranto, maggioranza – e la designazione dei rispettivi capigruppo, Francesco Vetruccio per la maggioranza e Tommaso De Benedetto.
Presidente del consiglio è stato nominato Fernando Coluccia, nonostante l’astensione dell’opposizione e dopo qualche polemica per la défaillance degli scorsi giorni sul sito della città di Otranto che lo riportava già come nominato a elezione non ancora avvenuta e poi confermata durante la seduta e a seguito di due turni di voti.
Il sindaco ha poi descritto le linee programmatiche di mandato. In sintesi si tratta di proseguire le azioni già intraprese durante lo scorso mandato e la risoluzione delle vecchie problematiche, come la riqualificazione cittadina delle zone periferiche e storiche, la probabile creazione di una piscina coperta il trasferimento della sede municipale presso l’attuale centrale dell’alberghiero in piazza De Gasperi, le politiche portuali, il piano urbanistico generale e della cura di Frassanito e Porto Badisco, per finire con il piano regionale delle coste e la rivalutazione dei mestieri cittadini. “Gli impegni sono tanti ma non ci scoraggiamo” ha detto Cariddi.
Per chi lo aspettava mogio o all’insegna della calma invece il primo consiglio non è stato esente da critiche, screzi e strascichi delle battaglie pre elettorali. Salzetti ha accusato di essere stato offeso in più occasioni durante la campagna, è poi intervenuto il consigliere Bruni discutendo del “Consenso elettorale che legittima la maggioranza e da un consiglio come lo abbiamo lasciato. In un periodo buio per il nostro Pese, è importante ribadire la forza della democrazia rappresentativa. Il nostro impegno come eletti sarà quello di essere pronti a riconoscere il buono in questa amministrazione e opporci alle proposte contra legem. Dalla mia esperienza in Provincia posso confermare che Otranto è un po’ più saggio delle altre comunità, come dimostrato dagli accordi raggiunti per l’ottenimento dei finanziamenti. Un appunto: gli scorsi 3 anni il consiglio comunale è stato convocato solo dall’opposizione. Vedremo in questa”.
“La cittadinanza non ha scelto il cambiamento, come dimostrato anche dalla composizione del consiglio – ha detto De Benedetto – La sconfitta è pesante, a causa della forza elettorale e dello strapotere economico rappresentate dalla maggioranza. Il nostro gruppo deve continuare ad esistere, 1300 cittadini ci chiedono di continuare. L’opposizione ora più che mai importante”.

Jenny De Cicco

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Protesta dei lavoratori delle terme: interviene Salvatore Piconese

Nella vicenda dei lavoratori stagionali delle Terme di Santa Cesarea ancora si è a uno stallo. Il consigliere d’opposizione Salvatore Piconese ha inviato una nota in cui esprime la vicinanza ai lavoratori. La questione infatti inerisce anche e soprattutto la Provincia di Lecce, tanto che per martedì il presidente Antonio Gabellone ha previsto un incontro alla presenza dei sindacati. “Il gruppo consiliare del Pd della Provincia di Lecce – scrive Piconese – si schiera a sostegno della mobilitazione dei lavoratori della Terme Spa di Santa Cesarea. Si tratta di una questione centrale poiché riguarda i diritti dei lavoratori e il futuro di tante famiglie, alle quali va garantito un avvenire fatto di certezze. Chiediamo, che il cda delle Terme Spa colga l’invito delle organizzazioni sindacali e si apra al confronto, al fine di assicurare un dialogo costruttivo e democratico, che riesca a conciliare le esigenze aziendali con le aspettative legittime dei lavoratori. Inoltre, in qualità di consigliere provinciale, rappresentante di un territorio che ha nella società termale un punto di riferimento importante, chiederò al presidente Gabellone di poter partecipare all’incontro con le organizzazioni sindacali previsto per martedì 29 maggio presso la Provincia di Lecce”.

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“No alla mafia, no alla violenza”

“Tutti insieme contro la violenza”. È questo il grido che si è levato dal Parco della Rimembranza nella mattinata del 23 maggio, ventesimo anniversario della strage di Capaci. Una manifestazione organizzata dal Presidio Libera “Antonio Montinaro” di Maglie e dall’Arci-“Biblioteca di Sarajevo” a cui hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni, il procuratore aggiunto del Tribunale di Lecce, Ennio Cillo e gli alunni delle scuole magliesi. Un giorno molto importante dal punto di vista civico, ha ribadito il procuratore attento agli interventi degli studenti che hanno dimostrato consapevolezza e giudizio nel condannare senza alternative la mafia e la violenza cieca come quella di Brindisi. “L’incontro di quest’anno -ha spiegato Giancarlo Costa Cesari referente del Presidio- acquista un particolare significato dopo il vile attentato all’istituto ‘Francesca Morvillo-Falcone’ di Brindisi in cui sono state vittime innocenti delle studentesse. L’iniziativa infatti era stata pensata proprio come momento di coinvolgimento e di sensibilizzazione degli studenti magliesi ed oggi, alla luce di quanto successo, diventa fondamentale la partecipazione delle istituzioni, delle associazioni, delle varie organizzazioni politiche e sindacali della città senza alcun distinguo proprio per far sentire la vicinanza ai ragazzi che mai, nella storia italiana, erano stati toccati così da vicino da atti di violenza vigliacca”. In serata anche una fiaccolata “Insieme per la legalità contro ogni forma di violenza” che partita da Piazza Aldo Moro si è recata proprio verso il Parco della Rimembranza e a cui il sindaco Antonio Fitto non ha rinunciato a partecipare nonostante alcune polemiche: “Attraverso la mia adesione alla fiaccolata -ha spiegato il primo cittadino- voglio esprimere la mia personale vicinanza alle vittime della strage di Brindisi che ha spezzato giovani vite, colpendo duramente non solo le loro famiglie e le città coinvolte, ma l’intera società civile, testimone impotente di tanta crudeltà. Giunga il mio sentito cordoglio alla famiglia Bassi, alle città di Mesagne e di Brindisi ed a tutti i giovani dell’Istituto Morvillo tristi protagonisti della barbarie. Ritengo indispensabile comunicare questi miei sentimenti dopo aver appreso che alcuni dei partiti politici di Maglie hanno vibratamente protestato contro l’eventuale partecipazione istituzionale del Comune di Maglie alla fiaccolata. Ma non posso condividere. Non condivido questa posizione perché l’istituzione non può lasciare soli i cittadini, soprattutto in momenti tragici come quello che stiamo vivendo. La mafia e quei mali che oggi ci affliggono e che hanno così gravemente minato la nostra tranquillità di cittadini, genitori, amministratori si combattono solo facendo fronte comune contro quel nemico invisibile che, purtroppo, continua a eminare terrore”.

Maurizio Tarantino

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