Posted on 14 Giugno 2012. Tags: Corte de' Miracoli, Maglie, Massimo Giordano, Matteo Tarasco
Splendido saggio di fine corso per gli allievi della Corte de’ Miracoli. Si è svolta martedì scorso la prova finale degli iscritti al corso di teatro promosso da Massimo Giordano e che sia avvale della direzione artistica del regista Matteo Tarasco. Già autore della trasposizione di “Pene di amor perdute” di Shakespeare messa in scena durante la scorsa stagione, Tarasco ha seguito durante l’anno i suoi 17 allievi (Adele Maruccio, Antonio Gemma, Antonio Botrugno, Beatrice Fracasso, Giuseppe Schimera, Giuseppe Resta, Raffaele Gili, Nicolas Errico, Patrizia Miggiano, Luca e Fabio Maniglio, Gianfranco Massaro, Fernando e Matteo Colazzo, Paola Gorgoni, Valeria Piccinno, Roberta Culiersi) preparandoli alla nuova rappresentazione. E gli stessi allievi hanno avuto il loro battesimo “stagionale” in un one-man show di pochi minuti in cui hanno deciso di confrontarsi con un testo a loro scelta. Aperto al pubblico, lo spettacolo ha avuto momenti irresistibili e intensi grazie alle diverse “anime” dei protagonisti, in scena con i brani più vari, realizzati per l’occasione o tratti da autori celebri: dallo stesso Shakespeare a Stefano Benni, passando per Gioele Dix fino ad un trascinante Massimo Triosi in salsa salentina. Tutti hanno proposto interpretazioni di livello, riscuotendo in più occasioni applausi a scena aperta. Menzione particolare per i gemelli Luca e Fabio Maniglio che dopo essersi esibiti ognuno per conto loro, hanno proposto, su invocazione del pubblico, una pièce famosissima, quella del “tic” resa immortale ai tempi dell’avanspettacolo, da Ric e Gian. L’appuntamento è adesso per la metà di luglio quando la Corte de’ Miracoli sarà impegnata con la prima de “Le nozze” ispirata alle opere di Cechov e che andrà in scena nella Villa Tamborino.
Maurizio Tarantino
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Posted on 06 Agosto 2011. Tags: Chiari di Luna, Giovanni Delle Donne, Massimo Giordano, Matteo Tarasco, Papa Galeazzo
“Chiari di luna” chiude, e lo fa domenica 7 agosto alle 22 presso villa Tamborino, a Maglie, con “Papa Galeazzo, vita, morte e miracoli”, lungo monologo interpretato da Massimo Giordano, scritto dal giornalista Giovanni Delle Donne e diretto da Matteo Tarasco, la cui regia è stato possibile ammirare con i precedenti “Alice” e “Pene d’amor perdute”. Si tratta di una piece che ripercorre la storia del leggendario arciprete di Lucugnano Domenico Galeazzo, vissuto nel ‘500. Papa Galeazzo vive tra fantasia, sogno, mistificazione e vita vissuta, il suo volto diventa una maschera, e la tradizione orale incontra la Storia. Il ritratto di Papa Galeazzo restituitoci dai “Culacchi”, sebbene una grande materia per il teatro, non ci fornisce un’adeguata rappresentazione scenica del personaggio, perché Papa Galeazzo è icona della tradizione umoristica salentina e ha il volto che ciascuno di noi gli vuole attribuire, a meno di perdere il suo valore di figura popolare. Lo spettacolo è un racconto delle gesta di Papa Galeazzo offertoci da un umile sacrestano che ha vissuto da vicino questo mito, ma che ne conosce anche limiti e difetti.
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Posted on 03 Luglio 2011. Tags: Alice, Chiari di Luna, Maglie, Matteo Tarasco, Romina Mondello
Cos’è la follia? Lo sa bene Alice Little, protagonista de “Il paese delle Meraviglie” e “Attraverso lo specchio”, il personaggio da cui prende le mosse la piece teatrale “Alice”, che va in scena il 3 luglio alle 22 a Maglie presso villa Tamborino all’interno della settima edizione di “Chiari di luna”, la rassegna teatrale estiva che porta nel piccolo centro salentino alcuni tra i migliori spettacoli del panorama nazionale. Alice è interpretata da Romina Mondello, e sarà non più una ragazzina persa nella sua immaginazione, come da piccoli molti di noi l’hanno conosciuta e amata, bensì una persona profonda che però cura la sua malattia dell’anima in un manicomio vittoriano, che viene accostata ad Amleto, che invece si rifugia nella sua pazzia. Accompagneranno la Mondello, guidati dal regista Matteo Tarasco, Salvatore Rancatore, Giulia Galiani, Odette Piscitelli. Un viaggio entusiasmante nella nostra interiorità, in un momento collettivo in cui il teatro si fa specchio e immagine stessa del proprio io dissociato e scomposto, spaventato dalla realtà, che trova come unica soluzione il rifugio nell’immaginazione, il luogo-non luogo in cui tutto può accadere e in effetti tutto accade, tra strani personaggi e paesaggi colorati che certo esulano dal grigiore di un manicomio ottocentesco.
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