
È andata deserta l’asta per la vendita del Foro Boario a Maglie. Lo stabile, che si trova sulla statale 16 in direzione Otranto, era stato negli ultimi mesi al centro di una querelle tra la maggioranza e il gruppo consiliare di Città Libera, che affermava che quello stabile non andasse venduto nell’interesse della città, e comunque che il prezzo fissato fosse troppo basso rispetto al valore reale dell’edificio. Durante il Consiglio comunale, però, il prezzo era stato aumentato, dopo le rimostranze del capogruppo di Città Libera Antonio Giannuzzi, anche se non di tantissimo. E ora l’asta per la vendita è stata disertata. “È evidente – commenta Giannuzzi – che l’amministrazione, volendo vendere un bene più volte svalutato senza che allo stesso venisse riconosciuta l’esatta destinazione urbanistica, secondo noi di tipo commerciale – e gli atti lo dimostrano – e senza che lo stesso fosse accatastato, ha spinto i potenziali acquirenti a stare lontani da quello che poteva definirsi un incauto acquisto. Non si può vendere un immobile che non serve a niente e che ufficialmente non esiste. La legge obbliga, nel cedere immobili pubblici, a procedere alla valorizzazione degli stessi, riservando una destinazione urbanistica precisa che possa essere più remunerativa per l’amministrazione, e dando certezze, a chi acquista, sul possibile uso dell’immobile. La mancata vendita ci darà la possibilità di rivedere i riferimenti valutativi della struttura, riconoscendone quella destinazione commerciale che porterà benefici ben più consistenti per la città, sia se sarà venduto, sia se sarà affittato. Vantaggio ancora più consistente soprattutto se dovesse sorgere, in area Conca Marau, il nuovo ospedale. Al momento, però, un problema in più per l’amministrazione: pagare i debiti fuori bilancio”.