
E’ stato discusso ieri l’articolo 26 sulle procedure di concessione del demanio marittimo. Assobalneari insorge contro le decisioni e divulga una nota stampa a firma del vicepresidente nazionale Mauro Della Valle, con tirolo “La morte del made in Italy”.
“Questo è l’articolo che oggi ha colpito ai fianchi la categoria della Imprese Balneari Made in Italy”, è quanto affermato da Della Valle: l’articolo 26, che regola le procedure per le concessioni del demanio marittimo per attività turistico – balneari, prevede la selezione del concessionario sui beni del demanio marittimo attraverso procedure a evidenza pubblica, competitive e debitamente pubblicizzate, secondo il criterio dell’offerta più vantaggiosa. A favore dei precedenti concessionari è riconosciuto il diritto di prelazione, ove adeguino la propria offerta a quella presentata dal concorrente vincitore. Le concessioni avranno durata superiore a quattro anni e non possono essere automaticamente prorogate. Per il rinnovo si ricorrerà a nuove procedure competitive.
“Chi ha elaborato l’art. 26, anche se formalmente come bozza – lamenta Della Valle – ha come solo scopo quello di colpire il turismo Balneare quale unica speranza di green economy sana e made in Italy che contraddistingue la nostra bella Italia. Come si fa a rispettare il Trattato europeo quando si cita che la selezione del concessionario avviene secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa?
Ciò vuol dire giocare a “lascia o raddoppia”. Il vicepresidente definisce ridicola la durata della concessione, 4 anni sono pochi come durata di impresa, e si ridisegnerebbe la concezione di accoglienza in un turismo da leasing, non potendo investire in qualità di servizi e immagine.
Secondo Assobalneari, sarebbe utile discutere dell’introduzione di un articolo nel decreto legge dopo l’incontro programmato dal Ministro Gnudi con le rappresentanze associative di categoria, previsto per il prossimo 23 febbraio a Roma. Altrettanto urgente sarebbe la riapertura del confronto in Conferenza delle Regioni sul tema del futuro delle concessioni demaniali made in Italy, per poter arrivare in Conferenza Stato-Regioni alla condivisione di un documento da sottoporre all’attenzione del premier Mario Monti e così chiarire una vicenda annosa.
Jenny De Cicco