C’è grande fermento intorno alle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio prossimo che interesseranno direttamente la città di Lecce. Da qualche ora sono comparse ufficialmente le 20 liste che appoggiano i 6 candidati sindaco, per un totale di 606 candidati per il consiglio comunale. Numeri che, nonostante il ridimensionamento, fanno capire l’importanza di queste elezioni per la cittadina barocca. I nomi che concorreranno per il posto di primo cittadino sono il sindaco uscente Paolo Perrone con 8 liste a sostegno (“Pdl”, “La Puglia prima di tutto”, “Lecce città del mondo”, “Grande Lecce”, “Io Sud”, “Futuro e libertà”, “Regione Salento”, “Per Lecce città d’arte”), l’attuale vicepresidente della Giunta regionale pugliese, Loredana Capone, sostenuta da 7 liste (“Pd”, “Loredana per Lecce”, “Lecce democratica”, “Lecce bene comune”, “Idv”, “Valori e sviluppo per Lecce”, “Psi”), il docente universitario Luigi Melica, sostenuto da due liste (“Udc”, “Uniti per Lecce”). A completare il quadro politico gli altri tre candidati: l’insegnante Andrea Valerini (“Alternativa comunista”), l’avvocato Maurizio Buccarella (“Movimento 5 stelle”) e l’ex assessore Antonio Capone (“Verso Lecce”). I nodi cruciali che sono stati sciolti negli ultimi giorni riguardano in primis l’unione tra il Pdl e Io Sud, un’alleanza ricucita dopo il noto strappo avvenuto nel 2009 tra Paolo Perrone e Adriana Poli Bortone che rischiava di spaccare ulteriormente l’elettorato di centro-destra; poi vi è l’accordo tra Pd-Udc che, sebbene corrano con due distinti candidati, fa pensare a un avvicinamento in caso di ballottaggio. A proposito di ballottaggi, la chiamata è prevista dopo due settimane. Dunque si prospetta una lotta serrata, iniziata già a colpi di manifesti e slogan tra chi ha voglia di continuare e chi, invece, esprime il sentimento di rinnovamento. Un importante confronto elettorale per tante ragioni, non ultimo il fatto che da molti anni – 15 anni per essere precisi – a Palazzo Carafa non governi il centro-sinistra.
Alessandro Conte