Il 28 dicembre, alle 19, presso la chiesa di Santa Maria della Pace, in via Palmieri a Lecce, si terrà l’inaugurazione di una mostra pittorica dai due volti, quello del maestro Oronzo De Matteis, da tutti conosciuto come il “pittore degli oceani” e quello di Celeste D’Anna, pittrice che del De Matteis è stata allieva, sia pur non nel senso accademico del termine. L’esposizione durerà fino al 5 gennaio.
Le opere di Oronzo De Matteis sembrano essere l’atto supremo di un amante che concentra tutta la sua attenzione sull’unico oggetto amato, in questo caso l’oceano e le sue onde. Sono proprio le onde, nel loro essere immensa massa d’acqua, a dominare l’arte di De Matteis. Lo spiega molto bene Giorgio Barba: “La superficie pittorica è occupata esclusivamente da onde gigantesche che nascono, s’innalzano, s’accavallano, s’ingorgano, turbinano, si spezzano, si rincorrono, si dividono, s’increspano, si spaccano, si arricciano, rullano, si placano, rifluiscono. Il pittore riesce a imprimere all’immagine in movimento tutta la forza sprigionata dal procedere dell’onda, una potenza che non suscita paura ma ammalia e nello stesso tempo annichilisce e trasporta in una dimensione equorea”.
La pittura del De Matteis mantiene le distanze dai sofismi e dalle lusinghe di maniera. Il suo essere artista non si risolve nel riprodurre o rappresentare la natura, esprime quella forza essenziale che muove l’uomo alla speranza, a dispetto della quotidianità, spesso livida e anonima, a quest’ultima oppone i colori vivi e mutevoli dell’oceano.
L’arte di Celeste D’Anna, che sfocia in un’esplosione cromatica floreale, respira la forza espressiva di quella del suo maestro: “L’ho conosciuto di persona in occasione di un convegno e gli ho chiesto di avere l’onore di imparare da lui”, dice la pittrice a proposito dell’incontro con il De Matteis.
D’Anna non dipinge per scendere nell’agone e scontrarsi col grigiore del quotidiano vivere, perché lei a quella cupezza, a quella malinconia che può assalire all’improvviso, risponde proprio con la sua vitalità e la sua arte: “La mia pittura è l’espressione di un sogno a colori, la gioia di vivere, una rinascita contro le avversità della vita, una forte passione come forza motrice per raggiungere la felicità. L’arte per me è toccare ed essere toccata da quelle corde che vibrano scatenando emozioni”.
Il messaggio dell’artista è chiaro: la vita è un’esperienza meravigliosa, nonostante tutto.
Gianluca Conte