
Una tradizione che si rinnova di anno in e anno e che conta già 35 edizioni. Tutto pronto a Carpignano Salentino per la “Festa te lu mieru”, che torna anche quest’anno a salutare l’estate, a ritmo di tamburelli e pizzica, con il suo carico di folclore e con l’accento sulla buona cucina popolare e sul vino locale, protagonista indiscusso della tre giorni che prenderà il via il 2 per poi chiudere i battenti il 4 settembre. Natali illustri quindi per la “mamma” delle sagre salentine, che nacque nell’agosto del 1974. In quell’estate la cittadina carpignanese ospitò un gruppo teatrale danese, Odin Teatret, capitanato dal regista salentino Eugenio Barba. Alle sperimentazioni teatrali, che trovarono la loro cornice ideale nelle piazze del centro, i carpignanesi, accettando la sfida del “baratto culturale”, risposero mostrando la loro tradizione fatta di buona cucina, musica e balli popolari. E così per salutare l’Odin Teatret, l’11 agosto del 1974, un gruppo di amici, spinti dal sostegno dell’Oistros, compagnia teatrale universitaria di Lecce, organizzò una festa popolare che prese il nome de “Lu patrunu”. Il successo della prima edizione fece sì che nascesse un’associazione e che tale festa, pur conservando la sua autenticità e la sua semplicità, allargasse i confini coinvolgendo non solo la popolazione di Carpignano, ma tutto il Salento. Già dall’anno seguente il vino divenne protagonista della manifestazione, tanto che il nome dell’evento (che, tra l’altro, era stato destinato alla prima domenica del mese di settembre), venne cambiato in “Sagra te lu mieru”, per poi negli anni divenire una vera e propria festa i cui proventi vengono devoluti in beneficenza. Una tradizione portata avanti con sacrificio e costanza, che vede tra gli obiettivi la valorizzazione del territorio e delle sue caratteristiche più rappresentative, come i prodotti enogastronomici e la cultura musicale che allarga sempre più il suo raggio d’azione, contribuendo a portare alta la bandiera della cultura popolare salentina. Via alla musica, dunque. Si parte il 2 settembre, padroni del palco gli Zimbaria, che proseguono la strada tracciata da Pino Zimba, per continuare il giorno successivo con i Kamafei e le loro sonorità salentine contaminate dalla passione per la musica popolare spagnola, nelle quali il ritmo del tamburello si pone come trait d’union. A salutare l’estate ci penseranno i Briganti di Terra d’Otranto che si esibiranno domenica 4 settembre, coinvolgendo i presenti con la loro interessante sintesi tra la musica popolare e sonorità d’autore.
Alessandra Ragusa