Il presidente dell’Ato Lecce 2, Silvano Macculi continua a essere nell’occhio del ciclone. A chiedere al sindaco Antonio Fitto, componente del consiglio di amministrazione dell’ente consortile, di mettere in atto “ogni iniziativa finalizzata a ripristinare trasparenza, correttezza, legalità contabile e amministrativa nell’ambito della gestione del consorzio” è il gruppo del Partito Democratico di Maglie. I consiglieri Raffaele Cesari, Sabrina Balena, Salvatore Moscaggiuri e Antonio Tau hanno infatti presentato uno specifico ordine del giorno sulla conduzione dell’ente da parte dell’assessore provinciale. “Solo un anno fa – precisa il capogruppo Pd, Raffaele Cesari- il consorzio Ato Lecce 2 ha incrementato di 340mila euro il costo del servizio per lo smaltimento dei rifiuti dovuto dal Comune di Maglie. Questo ha comportato per i cittadini un notevole aumento della Tarsu e l’avvio, da parte degli uffici comunali, di indagini e di verifiche per l’ampliamento della base imponibile. Ora, le numerose e puntuali contestazioni rivolte dai sindaci di quindici comuni appartenenti all’Ato Lecce 2 all’operato del presidente Macculi hanno reso evidente la mancanza di trasparenza, di rigore e di legalità nella gestione del consorzio”. Per il capogruppo del Partito Democratico, Macculi ha inteso amministrare l’Ato come “una sorta di pozzo di San Patrizio i cui tesori, i soldi versati dai contribuenti, sono stati utilizzati da chi ne aveva la disponibilità per conferire incarichi d’oro senza limiti e controlli. Il consorzio, difatti, non ha mai costituito al suo interno l’organo di revisione e ha operato a lungo senza adottare bilanci di previsione e conti consuntivi. Una situazione a dir poco scandalosa che ha giustamente indotto l’onorevole Teresa Bellanova a presentare un’apposita interrogazione parlamentare e i sindaci di quindici comuni a chiedere al presidente Nichi Vendola la nomina urgente di un commissario straordinario alla guida del consorzio”.
Maurizio Tarantino