Questa mattina, è stata presidiata la stazione ferroviaria di Lecce dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto al governatore di Puglia Nichi Vendola di opporsi al taglio di collegamenti tra il Salento e l’Italia.
I lavoratori di Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno ricordato l’imminenza dei tagli, previsti entro il 12 dicembre ” evidenziando una responsabilità pesante del Gruppo Fs e del Governo che ha drasticamente ridimensionato per il 2012 le risorse per il trasporto ferroviario”. Il taglio si ripercuoterebbe così anche sui dipendenti delle ferrovie, che non ci stanno e affermano che Trenitalia “sta negando il diritto al lavoro e alla mobilità costituzionalmente garantita”.
Presente alla manifestazione anche la vicepresidente regionale Loredana Capone, che ha dichiarato come sia l’intero Salento a protestare contro questo isolamento. “Abbiamo bisogno di potenziare i collegamenti con il resto d’Italia, non di sopprimerli – ha detto – Contenere i costi in un momento di così grande crisi è dovere di ogni istituzione, pubblica e privata, ma non di certo a discapito di una terra che, così, rischierebbe di essere completamente marginalizzata, geograficamente ed economicamente”.
Un coro unanime, quello della politica pugliese, a sostenere l’importanza del settore trasporti nello sviluppo del Sud.
Si è espresso anche Rocco Palese, del Pdl provinciale, “per scongiurare l’isolamento della Puglia e del Salento. Occorre passare dalle parole, e dalle pur legittime manifestazioni, ai fatti. Un’unità d’intenti in Parlamento per far sentire in modo bipartisan la protesta del Salento e della Puglia contro i tagli. Anche la Regione dovrebbe andare ben oltre i comunicati stampa e la partecipazione alle manifestazioni sindacali e chiedere un incontro urgente ai vertici di Trenitalia, magari anche alla presenza e col sostegno degli enti locali e dei parlamentari pugliesi di tutti gli schieramenti”.
Jenny De Cicco