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La Regione Puglia finanzia il progetto che permetterà di creare una pista ciclabile fra Otranto e Torre dell’Orso


Da Otranto a Melendugno in bici. Sembra pericoloso per la gran parte delle persone, ma con una pista ciclabile tutti potrebbero farlo.
È stato firmato la mattina del 26 aprile il Protocollo d’Intesa fra la Regione Puglia e i comuni interessati (Otranto e Melendugno), con il quale il Comune di Otranto ha ottenuto un finanziamento di 400mila Euro per il progetto “I SIC in bicicletta”, nell’ambito dei Po Fesr Puglia 2007-2013 Linea 4.4 – Attuazione dell’Azione 4.4.3.
La pianificazione prevede la realizzazione di una pista ciclabile che collegherà il Sic di Otranto con il Sic di Torre dell’Orso, attraverso un percorso nella campagna idruntina che passerà per i Laghi Alimini.
Questo risultato è compreso in quella strategia più vasta attenta all’ambiente e alla valorizzazione del territorio intrapresa dall’amministrazione comunale fin dal suo insediamento. L’intero iter progettuale è stato promosso e seguito dal Consigliere Michele Tenore.
La promozione dell’uso della bicicletta come alternativa ai veicoli a motore rappresenta uno dei più significativi impegni per uno sviluppo sostenibile, concorrendo alla riduzione di emissione di gas inquinanti nell’atmosfera e al decongestionamento del traffico urbano.
Per incoraggiare la riduzione dell’uso dell’auto è fondamentale creare una rete di collegamenti ciclabili continua, sicura e ben riconoscibile, nonché integrata con altre forme di mobilità.
Tale progetto incentiverà certamente l’uso della bicicletta e permetterà ai tanti sportivi presenti sul territorio, ma anche alle famiglie e ai bambini, di percorrere in bicicletta, in tutta sicurezza e tranquillità, le stradine suggestive che si snodano fra le campagne, godendo appieno della natura, dei profumi e dei colori della macchia mediterranea, dei sapori della nostra terra.

Jenny De Cicco

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Melendugno, parte la corsa per il dopo Potì


Melendugno si fa in quattro.
Anche nella cittadina i giorni 6 e 7 maggio dovrà tornare a votare per eleggere il primo cittadino del dopo Vittoriò Potì, scomparso lo il 23 ottobre scorso.
Vittorio Potì il socialista era stato eletto nel 2009 a capo di una lista civica prevalentemente di centrosinistra. Dalla prematura scomparsa di Potì, il comune è stato retto dal vicesindaco Mauro Russo.
Il comune è piccolo, ma si dimostra vivace in politica, sono 4 i candidati alla carica di sindaco per 4 liste e 43 i candidati per la Giunta.
Pesa, su queste elezioni e la situazione politica melendugnese frammentata, la scomparsa della figura politicamente imponente di Potì, grazie alla propria esperienza che adoperò come collante per unire le varie istanze cittadine sotto la sua guida, che si dimostra nella ridistribuzione dei nomi un tempo alleati e oggi contrapposti nelle quattro liste.
La supremazia di una lista sull’altra non è per nulla scontata e l’eredità di Potì è una spada di Damocle per chiunque dovesse ottenere il municipio.
Nel comune ieri sono stati assegnati i numeri alle relative liste, tramite sorteggio
L’8 giugno 2009 Potì fu rieletto sindaco di Melendugno vincendo contro la lista civica “Uniti per Melendugno e Borgagne” capeggiata da Roberto Felline.
Valutando anche questo fattore, il Psi, che per trent’anni ha dominato la scena melendugnese, vuole mantenere nelle proprie cerchia la frazione roccaforte di Potì e punta tutto su Marco Potì, segretario del partito di Melendugno e nipote di Vittorio e su 4 donne in lista.

Ecco le liste:
“Passione e Impegno per Melendugno e Borgagne”, candidato sindaco Marco Marcello Niceta Potì; candidati consiglieri Fabio Bufano (assessore uscente), Oronzo Maurizio Cisternino (consigliere uscente), Simone Dima (consigliere uscente), Giusy Doria, Veronica Montefusco, Antonio Nahi, Matteo Pascali, Angelica Petrachi, Sandro Potenza (consigliere uscente), Anna Elisa Prete (assessore uscente).

“Insieme per Melendugno e Borgagne”, candidato sindaco Luigi Roberto Felline (consigliere d’opposizione uscente), candidati consiglieri Luigi De Gaetani (consigliere d’opposizione uscente), Francesco Cappello, Angelo Galati (consigliere d’opposizione uscente), Serena Macchia, Giuseppe Marra, Giusy Negro, Chiara Nicolì, Roberto Rollo, Antonia Tommasi, Antonio Vergari.

“Per Melendugno e Borgagne- Idea comune”, candidato sindaco Marino Francesco Giausa (consigliere d’opposizione uscente), candidati consiglieri Mauro Russo (attualmente sindaco facente funzioni), Jennifer D’Autilia, Luca Maria Dima (consigliere uscente), Cherubino Durante (consigliere d’opposizione uscente), Antonio Macchia, Pietro Marra, Gianluca Occhilupo, Giuseppe Piconese, Luigi Serino (assessore uscente), Francesco Stella.

“Uniti per Crescere”, candidato sindaco Genis Luca Camassa, candidati consiglieri Dario Pasquale Alessano, Luigi Cisternino, Luigi Bellanca, Giuseppe Barone, Veronica Anna Cretì, Rosario Montinaro, Luca Marullo, Claudio Mazzeo, Davide Pascali.

Jenny De Cicco

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Interrogazione regionale a Nicastro sulla Tap


Interrogazione in consiglio regionale sulla Tap di Melendugno.
Antonio Buccoliero, consigliere regionale, difende le ragioni dei No Tap e dell’amministrazione di Melendugno. L’interrogante si rivolge all’assessore all’ambiente regionale Lorenzo Nicastro per sapere, “quale sia la posizione della Regione Puglia in merito alla realizzazione di questa particolare infrastruttura, che potrebbe rappresentare un pericolo per le coste salentine e in che modo la Regione Puglia vigilerà, perché non venga meno la predisposizione naturale del territorio di Melendugno ad una fruizione turistico-balneare”.
Buccoliero definisce la Tap “un’infrastruttura energetica che rischia di avere un pesante impatto ambientale su una delle più belle coste del Salento, quella di San Foca. Per questo motivo, pur nel rispetto delle specifiche competenze in materia energetica, è importante che la Regione Puglia assuma una posizione chiara in merito ad un gasdotto, che ha già registrato il netto rifiuto della comunità di Melendugno”.
Il presidente di “Moderati e Popolari” Buccoliero ha inviato un’interrogazione urgente a risposta scritta all’assessore all’ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro.
“Il Salento – prosegue Buccoliero – non è una terra di conquista energetica, quindi è importante che i suoi abitanti, supportati dalla Regione Puglia, comincino a far sentire forte e chiara la propria voce”.

Jenny De Cicco

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Orto in Condotta a Melendugno


Terra bene comune.
Nasce a Borgagne il primo “orto in condotta”. Il progetto unirà, grazie all’impegno dei bambini, il Salento e il Benin.
Parte il 24 marzo “Orto in condotta – Slow Food», il primo progetto del genere realizzato in Provincia di Lecce.
Promuove l’iniziativa l’Associazione Ngracalati di Borgagne, realizzatrice anche Borgoinfesta Salento Mater Terra.
“Orto in condotta” vede il coinvolgimento oltre che di Slow Food, anche del Comune e della Direzione Didattica di Melendugno e chiaramente dell’Associazione Ngracalati, con la collaborazione dell’Orto Botanico dell’Università del Salento.
Il progetto prevede la nascita di due orti didattici all’interno delle scuole elementari di Borgagne e Melendugno, con la messa a dimora di ortaggi e piantine da parte dei bimbi, aiutate dai nonni ortolani e delle insegnanti che educheranno e affiancheranno gli alunni nel contatto e nella lavorazione della terra.
L’orto unisce il Salento e il Benin, con l’avvio in parallelo dello stesso progetto in Africa, con lo Slow Food – mille Orti in Africa, che sorgerà all’interno nell’orfanotrofio del villaggio di Ouenou, nel Benin, ai quali cento bambini verrà insegnato a far fruttare la terra e che sono stati adottati dalla Comunità di Borgoinfesta.
“Due orti, due terre: i bambini del Salento e i Bambini del Benin uniti dalla terra”. Tanti i progetti in fase di creazione, grazie all’importante sostegno didattico di Slow Food e alla creatività dei bambini. Tra tutti spicca l’allestimento di uno spazio dedicato al mercatino degli “orti in condotta” di Puglia all’interno della prossima edizione di Borgoinfesta dell’1, 2, 3 Giugno prossimo, i cui fondi raccolti saranno utilizzati per la realizzazione di un nuovo orto all’interno delle Diocesi di ‘Ndali seguita da S.E. Mons. Martin Adjou.

Jenny De Cicco

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Curcitumbule, al “Nuovo Cinema Paradiso” di Melendugno va in scena il teatro- cabaret


Al cine-teatro “Nuovo Cinema Paradiso” di Melendugno, giovedì 1 marzo verrà messo in scena lo spettacolo “Curcitumbule”, di e con Mino De Santis e Antonio Calò. Mix di teatro e cabaret che trova le sue radici nel teatro canzone muovendosi tra l’ironico e l’impegnato, il serio e l’assurdo.
I due artisti Mino De Santis e Antonio Calò recitano, cantano e raccontano le loro storie affrontando tematiche importanti come la povertà, lo sfruttamento, la protesta e l’amore per la propria terra.
La capriola – questo il significato del termine “curcitumbula” – può essere un gioco divertente e stupido, ma a volte anche complicato; se non si fa attenzione spesso può diventare pericoloso. Lo spettatore non vedrà mai in questo spettacolo un seppur minimo tentativo di equilibrio perché esso sarà costantemente infranto dalle emozioni e così anche il cuore dello spettatore sarà sorpreso e impegnato in acrobatiche curcitumbule.
L’orario d’inizio dello spettacolo è previsto per le ore 21.00, mentre il prezzo del biglietto è di 8 euro.
Info e prenotazioni: 327 5611519

Alessandro Conte

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Nessun dubbio sulla Tap per gli ambientalisti di Melendugno


Il 16 gennaio si è svolto l’incontro tra i responsabili della Trans Adriatic Pipeline e la cittadinanza. L’incontro avrebbe dovuto svolgersi la sera di giovedì nel cinema di Melendugno, poi spostata presso la sala convegni della locale scuola media di via San Giovanni, rivelatasi poco capiente per il pubblico presente.
All’incontro presenti centinaia di ambientalisti che hanno animato subito la seduta, con un invito alla calma dal sindaco facente funzioni Mauro Russo (che sostituisce il compianto Vittorio Potì).
I dirigenti hanno preso la parola per spiegare, per bocca di Paolo Pasteris, country manager di Tap per l’Italia, che l’azienda ha tenuto una cinquantina di incontri con enti e istituzioni, dai rappresentanti dei ministeri interessati alle associazioni locali. Spiega che l’attraversamento del metanodotto interesserà 4-5 comuni del Salento, che gli impianti per l’immissione del gas nella rete saranno realizzati dalla Snam, che la Tap è in gara con la Ig Poseidon il gasdotto proveniente dalla Russia, il cui progetto è già stato approvato e che dovrebbe approdare a Otranto.
Pasteris ha spiegato come il gas che approderà nel Salento è estratto nel mar Caspio e percorrerà 800 chilometri dalla Grecia all’Italia passando per l’Albania. La fornitura sarà di 10 miliardi di metri cubi l’anno, grazie ai lavori di realizzazione che inizieranno entro il 2015 e saranno terminati nel 2018 con la messa a regime. I cantieri saranno chiusi da giugno a settembre per non interferire con le attività turistiche e della pesca. Ci saranno dei benefici, diretti e indiretti, per le popolazioni interessate e indennizzi per i proprietari dei terreni sotto i quali passerà il gasdotto.
Il progetto prevedeva come punto d’arrivo delle tubazioni la zona di Brindisi, a una prima stesura. Carlo Maiola ha spiegato perché proprio San Foca e non la zona industriale di Brindisi. “Perché non ci sono aree protette né a Sud né a Nord del punto di approdo individuato, perché l’area delle Cesine dista 1,8 chilometri e perché nella zona di Brindisi ci sono ampie praterie di posidonia oceanica, protetta a livello comunitario, non possiamo attraversarele”. Il brindisino avrebbe dato problemi di sicurezza per la vicinanza con l’aeroporto, il petrolchimico o il rigassificatore. In effetti la posidonia è presente anche a San Foca, ma in maniera meno estesa, che consente la realizzazione di un microtunnel sotto il fondo marino per superarla.
Lorenzo Bertolè della Erm ha spiegato l’iter burocratico e annunciato la fine delle indagini della piattaforma al largo di San Foca per i primi di marzo.
In seguito la parola è passata ai presenti che hanno lamentato i propri timori e la volontà di non far passare il gasdotto dal basso Salento, facendo sventolare bandiere nere al posto di quelle blu ottenute dalla marina. Così s’è invocato anche il “Referendum”, anche grazie alla presenza dell’esponente leccese dell’Idv Sabrina Sansonetti.
Molte le reazioni del giorno dopo, una esemplare è quella di Treble Lu Professore, che ha postato sul suo profilo Facebook: “Ieri sera a Melendugno incontro tra TaPPi e cittadini (sovrani non dimentichiamo).
Il TAP che ci metteranno dove potete immaginare! C’è un momento in cui le parole non servono più, qui non ci sono ragioni da ascoltare. E’ tutta una messa in scena e il comune recita la parte più equivoca. Non vogliamo le loro risposte, che imboniscano altri, io ho deciso senza appello: no Tap, e piano piano altri come me decideranno. Non capite che l’intento di quelli che sono venuti da lontano (e qualcuno da vicino) era di dividere i convinti dai dubbiosi? Dividi et impera”.

Jenny De Cicco

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San Foca, nascono i No Tap


Nasce da Facebook e approda nella realtà un altro comitato in difesa dell’ambiente salentino, il Comitato No Tap, gasdotto che presto giungerà sulle coste della Terra d’Otranto, che si aggiunge all’Igi Poseidon di Edison.
Grazie ai social network e alla velocità con cui viaggiano le informazioni, è nato il No Tap che richiama nel nome i No Tav e si collega ad altri comitati di tutela salentini nati sul noto social di Zukemberg.
Presentato pubblicamente la sera del 4 febbraio a Melendugno, alla presenza di cittadini e associazioni – Nuova Messapia, Sportello dei Diritti, Idv articolo 3, Tramontana, Cambiamo Aria, Save Salento, Coordinamento Civico, Forum Ambiente Salute e Meetup Leccesi – il comitato si contrappone al progetto della Trans Adriatic Pipeline, per la quale il 24 gennaio sono stati avviati sondaggi al largo di San Foca, per raccogliere campioni del fondale a fini di studio lungo il percorso del gasdotto, che dal Mar Caspio arriva sino all’Italia.
Il fine del nuovo comitato è quello di coordinare una linea comune fra tutte le associazioni e del territorio esposto al pericolo del gasdotto Tap aggiuntosi al metanodotto, già autorizzato, Igi Poseidon d’Otranto, i cui lavori partiranno nel 2013 e che fa capo alla joint venture Edison-Depa “Igi Poseidon” e collegherà l’Italia alla Turchia tramite la Grecia.
Il comitato s’adopera informando e sensibilizzando, coinvolgendo i cittadini e promuovendo iniziative al fine di scongiurare il perpetrarsi di un altro scempio ambientale, che prevede di portare il gas dal Mar Caspio all’Italia.
“Un progetto folle”, sottolineano dal comitato.
La multinazionale ha già avviato i sondaggi ispettivi il 24 gennaio, con il posizionamento di grosse piattaforme visibili dalla costa, una è stata infatti fotografata da alcuni cittadini nei pressi di San Foca, zona di pregio e d’inestimabile valore ambientale e storico, tutelata per la presenza della macchia mediterranea e d’una estesa prateria sottomarina di posidonia – alga protetta da leggi comunitarie, essenziale per gli equilibri marini – e per la presenza di resti archeologici di epoca messapica e romana.
Il comitato nei prossimi giorni avvierà iniziative e manifestazioni per il coinvolgimento dei cittadini, istituzioni e di chiunque abbia a cuore la massima tutela di questa terra patrimonio dell’umanità.
Il gruppo Facebook ha superato i 1200 iscritti a pochi giorni dalla sua creazione, sottolineando l’ interesse dei salentini per la salvaguardia del territorio, della bellezza naturalistica e dei luoghi intrisi di storia, di cui ha fatto la propria risorsa, confermando la propria vocazione green.
La Tap, in una nota ufficiale, ha reso noto d’essere pronta a presentare la Valutazione d’impatto ambientale e sociale in Italia, ma con un percorso più breve. Il nuovo tracciato prevede una sezione di 5 chilometri sulla terra, rispetto ai 22 chilometri iniziali e il cambio del punto d’allaccio alla rete nazionale, tramite Snam Rete Gas.
La modifica si rifletterà nella stesura della Esia, la cui presentazione Ministero dell’Ambiente è prevista a febbraio 2012.
Intanto la Tap continua la raccolta delle osservazioni e dei commenti di tutte le parti interessate, invitando la comunità a discutere la bozza del progetto in un incontro pubblico, a Melendugno, giovedì 16 febbraio, dalle 17,30 presso il Nuovo Cinema Paradiso.

Jenny De Cicco

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A Melendugno un’iniziativa dedicata a Rina Durante


Martedì 27 dicembre, alle 18.30, presso la biblioteca comunale di Melendugno, si svolgerà l’evento “Il tempo non trascorre invano”, un appuntamento culturale dedicato alla scrittrice Rina Durante.

Caterina Durante, conosciuta da tutti come Rina, è stata una figura di spicco dello scenario culturale salentino, ma non solo. La sua arguzia, il suo estro, l’innato talento e la vicinanza a uomini come Bodini, Macrì, Fiore, Pagano, hanno contribuito a formare una personalità dotata di incredibile forza espressiva.

Intellettuale attenta, amava la sua terra a cui dedicò molte pagine. Acuta osservatrice, la Durante aveva visto cambiare il Salento – non sempre in meglio – sotto i suoi occhi, e proprio di questa landa battuta dal sole aveva saputo cogliere le sfumature territoriali e le tipologie sociali, le abitudini e le manie insieme ai pregi e ai difetti della sua popolazione.

All’iniziativa, fortemente voluta dalla dottoressa Giusy Colaci e organizzata in collaborazione con il centro culturale Koinè, l’associazione Tramontana e il Comune di Melendugno, parteciperanno diverse persone che hanno avuto la ventura di condividere con Rina Durante momenti professionali ed esperienze di vita; situazioni che saranno rievocate con letture di brani dell’autrice e ricordi legati al vissuto della scrittrice.

Presenteranno la serata, alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune di Melendugno Annalisa Prete, Claudia Candido di Koinè e Dora Elia di Tramontana.

Nel corso dell’incontro, in cui si susseguiranno numerosi interventi e testimonianze, si potrà assistere ad un intermezzo musicale a cura di Daniele Durante e alla proiezione del video “Come farò a diventare un mito. Omaggio a Rina Durante” di Caterina Gerardi. È prevista, inoltre, un’estemporanea di pittura di Giuseppe De Giorgi.

“I ragazzi che hanno lavorato per la realizzazione della serata hanno fatto sì che fosse possibile creare un’occasione informale dedicata al ricordo privato di chi ha personalmente conosciuto la scrittrice, allo scopo di avvicinare la comunità melendugnese – e non solo – ad una personalità carismatica, che ha rivestito un ruolo fondamentale nel panorama politico-letterario salentino e che ha portato in Italia la conoscenza delle tradizioni e dell’arte della nostra terra”, spiega Annalisa Petrachi, responsabile della biblioteca comunale di Melendugno e membro dell’associazione Koinè.

Gianluca Conte

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Un gasdotto a San Foca: il parto di un ecomostro?


La data del 2013, lontana eppure così vicina, potrebbe segnare per il territorio salentino un ulteriore battesimo per la speculazione economica e lo stravolgimento ambientale. Il fronte di cui si prospetta l’apertura, da qui a due anni, andrebbe ad affiancarsi a un deturpamento paesaggistico, quello dovuto al fotovoltaico e all’eolico selvaggi, del quale soltanto oggi incominciamo a prendere coscienza. Stiamo parlando del progetto di un gasdotto che dal Mar Caspio arriverà a San Foca, per poi proseguire fino a San Donato di Lecce, dove si allaccerà a una rete di distribuzione già esistente. La società che si occuperà dei lavori, la Trans-Adriatic-Pipeline (Tap), per metà svizzera e per metà norvegese, ha intenzione di procedere con uno scavo (onshore) profondo almeno 1,5 metri, largo 22 metri e lungo circa 20 chilometri. Un enorme serpente che si estenderà nel sottosuolo, per realizzare il quale è prevista l’apertura di alcuni cantieri temporanei che getteranno nello scompiglio l’intera superficie coinvolta. Il progetto, oltre ad alterare una delle coste più belle d’Italia, sconvolgerebbe il paesaggio di un’area vasta e di alto interesse ambientalistico, colpendo uliveti secolari e zone archeologiche. Inoltre, non si potranno costruire abitazioni nel raggio di 40-60 metri, né si potranno edificare ospedali, scuole e altre strutture sensibili nel raggio di 200 metri. La notizia del progetto di costruzione del gasdotto non è passata sotto silenzio, lo dimostra il fatto che diverse associazioni ambientaliste hanno già espresso il loro no categorico al megaimpianto, invitando le istituzioni e i cittadini a manifestare una ferma opposizione a quella che rischia di essere l’ennesima offesa ad un territorio già provato. “Evidentemente la fama di Melendugno come cittadina ospitale e accogliente è giunta in tutta Europa e i gruppi economici più disparati non vedono l’ora di approdare sul territorio melendugnese per condurre in porto i loro affari” si legge su un documento firmato Associazione Melendugno Nostra e Comitato No-Acquarossa. Una cosa è certa, si avverte la necessità di sensibilizzare da subito le coscienze su questo argomento, per evitare che questa situazione sia oggetto di una consapevolezza tardiva rispetto ai tempi di discussione sui tavoli istituzionali.

Gianluca Conte

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Salvati da morte per asfissia due anziani di Melendugno


Un abbraccio quasi mortale quello di una coppia di anziani di Melendugno. E’ successo a Melendugno la scorsa notte: la coppia di anziani coniugi in questione era andata a letto, ma causa del malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento i due hanno perso i sensi.

Così questa mattina sono stati salvati dai carabinieri. 83 anni lui e 84 anni lei, giacevano incoscienti nel talamo nunziale. La coppia come ogni sera si era coricata e avevano azionato l’impianto di riscaldamento per scaldare la casa. Un guasto, forse al termostato, ha fatto aumentare la temperatura oltre i livelli sopportabili dal corpo umano e ha consumato l’ossigeno presente in casa provocando lo svenimento.

Sarebbero morti, se la figlia che vive a Grosseto non avesse chiamato i genitori per assicurarsi delle loro condizioni. Nel corso della telefonata il padre riferiva di sentirsi molto male. La figlia era stata allertata in precedenza dalla chiamata di amici di famiglia, che si erano recate a casa degli anziani per una visita di cortesia, ma senza ricevere risposta spaventata, così sono stati allertati i carabinieri. Sopraggiunte, le forze dell’ordine hanno dovuto penetrare in maniera coatta nella cara, sfondando persiana e vetro della porta finestra e avvertendo della situazione pericolosa per gli anziani il personale sanitario. Visitata la coppia il medico ha riferito come sarebbe bastata una manciata di minuti perché per entrambi sopraggiungesse la morte.

I coniugi, ora fuori pericolo, sono stati condotti presso il reparto di Medicina dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove sono sotto osservazione. Ferito alla mano uno dei carabinieri autori dello scasso. Dopo le prime medicazioni, non ha riportato ulteriori conseguenze.

Jenny De Cicco

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Otranto e Melendugno contro le trivelle nell’Adriatico


Incontro a Polignano per dire no alle trivellazioni petrolifere.

Presenti anche l’assessore provinciale Francesco Pacella e i consigli comunali di Otranto e Melendugno. L’unione fa la forza. Questo proverbio è stato alla base dell’incontro che si è svolto in mattinata nella sala consiliare del Comune di Polignano a Mare.

Dieci consigli comunali pugliesi (Melendugno e Otranto per il Salento), le Province di Lecce, Bari e Brindisi e la Regione Puglia, tutti insieme per dire no alle ricerche petrolifere nel basso Adriatico.

Per la Provincia di Lecce era presente l’assessore alle Risorse del mare Francesco Pacella, delegato dal presidente Antonio Gabellone. “Sono soddisfatto – ha dichiarato Pacella – perché per la prima volta la Puglia si è dimostrata compatta a difesa dell’Adriatico. Oggi è stata scritta una pagina di buona politica a difesa del nostro mare e dell’economia turistica dell’intera regione. Abbiamo condiviso e deliberato all’unanimità un documento per dire nessuno tocchi il mare di Puglia, contenente la richiesta al neo ministro dell’Ambiente Clini di immediati interventi per sospendere i procedimenti autorizzativi in merito alle ricerche e alle coltivazioni di idrocarburi liquidi nel mare Adriatico attraverso una moratoria dello stesso Ministero, in particolar modo su tutto lo specchio di mare antistante le coste pugliesi. Ma la richiesta va oltre. Abbiamo avanzato il coinvolgimento di Regione, Province e Comuni interessati ai fini di una soluzione che salvaguardi le attese delle comunità locali. Infine, auspichiamo un urgente incontro presso il Ministero per rappresentare le ragioni del territorio. L’Adriatico non è il Golfo del Messico, ma il mare di tutti gli italiani. Merita di essere protetto per il godimento delle generazioni presenti e future e non venduto al miglior offerente straniero in cambio di pochi spiccioli. Pertanto, uniamoci tutti per la difesa del nostro bene più importante. Per questo motivo mi sono fatto promotore anche di un prossimo incontro presso la Provincia di Lecce, che coinvolga istituzioni, parlamentari e operatori del settore turistico e di quello della pesca, in modo da formulare un’unica voce del territorio a difesa di un’economia ecosostenibile”.

Alessandro Conte

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Cerimonia di inaugurazione della Strada Provinciale 148 in ricordo di Vittorio Potì


Ieri mattina è stata inaugurata la Strada Provinciale 148 che collega Borgagne con Sant’Andrea. Ѐ una strada che servirà le marine di Melendugno, i comuni vicini e le zone industriali di Calimera, Vernole e Martano. L’estensione dell’intervento, nato col Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2006-2008, è pari a circa 4,5 chilometri, per una sezione complessiva di 9,5 metri e una larghezza bitumata di 8,5 metri. Il costo complessivo ammonta a 750mila euro ed è finanziato per 2/3 con avanzo di amministrazione e per il restante 1/3 con fondi regionali. Il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone ha tagliato il nastro inaugurale di apertura al traffico. All’evento ha partecipato anche l’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Lecce Massimo Como e il vice sindaco di Melendugno Mauro Russo, facente funzioni del compianto sindaco Vittorio Potì. “La cerimonia di apertura al traffico della strada del mare che collega Borgagne con Sant’Andrea, marina di Melendugno – ha dichiarato il presidente Gabellone – ha anche un forte valore simbolico, perché nella terra e nella realtà comunale tanto amata e servita nel corso della sua lunga vita politica, dal compianto consigliere provinciale e sindaco di Melendugno Vittorio Potì. La Provincia di Lecce, dunque, continua nella sua azione di potenziamento, messa in sicurezza e adeguamento strutturale delle arterie più pericolose e a maggior traffico turistico del suo territorio Lecce”.

Alessandro Conte

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